Ucraina: Meloni a Berlino

ROMA\ aise\ - I leader europei intendono “collaborare con il Presidente Trump e il Presidente Zelenskyy per raggiungere una pace duratura che preservi la sovranità ucraina e la sicurezza europea”. È quanto si legge nella dichiarazione congiunta siglata dal Cancelliere tedesco Merz insieme alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri, 15 dicembre, ha partecipato al vertice di Berlino insieme alla Premier danese Frederiksen, al Presidente finlandese Stubb, al Presidente francese Macron, al Primo Ministro dei Paesi Bassi Schoof, al Primo Ministro norvegese Støre, al Primo Ministro polacco Tusk, al Primo Ministro svedese Kristersson, al Primo Ministro britannico Starmer, nonché al Presidente del Consiglio europeo Costa e della Presidente della Commissione Ue von der Leyen.
I leader, vi si legge, “hanno accolto con favore” sia “i significativi progressi negli sforzi del Presidente Trump per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina”, che “la stretta collaborazione tra i team del Presidente Zelenskyy e del Presidente Trump, nonché con i team europei negli ultimi giorni e settimane”.
Apprezzata la “forte convergenza tra Stati Uniti, Ucraina ed Europa”, i leader hanno convenuto che “garantire la sicurezza, la sovranità e la prosperità dell'Ucraina è fondamentale per la più ampia sicurezza euro-atlantica”. L'Ucraina e il suo popolo “meritano un futuro prospero, indipendente e sovrano, libero dal timore di una futura aggressione russa”.
Sia i leader statunitensi che quelli europei si sono “impegnati a collaborare per fornire solide garanzie di sicurezza e misure di sostegno alla ripresa economica per l'Ucraina nel contesto di un accordo per porre fine alla guerra”.
Ciò includerebbe l'impegno a “fornire un supporto continuo e significativo all'Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere al livello di 800.000 effettivi in tempo di pace per essere in grado di scoraggiare i conflitti e difendere il territorio ucraino”; prevista poi una "forza multinazionale Ucraina" a guida europea, composta dai contributi delle nazioni disponibili nell'ambito della Coalizione dei Volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti. Questo apparato contribuirebbe al sostegno delle forze armate ucraine, alla sicurezza sia dei cieli ucraini che dei mari, anche operando all'interno dell'Ucraina.
Previsto anche un meccanismo di “monitoraggio e verifica del cessate il fuoco guidato dagli Stati Uniti con la partecipazione internazionale”; tale meccanismo fornirebbe un “allarme tempestivo di qualsiasi futuro attacco” e contribuirebbe a “rispondere a eventuali violazioni, insieme a un meccanismo di deconflittualità per elaborare azioni reciproche di de-escalation che possano essere intraprese a vantaggio di tutte le parti”.
I leader hanno convenuto anche su un impegno “giuridicamente vincolante”, soggetto alle procedure nazionali, al fine di “adottare misure per ripristinare la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato”. Queste misure, si legge ancora nella dichiarazione congiunta, “possono includere l'impiego di forze armate, intelligence e assistenza logistica, nonché azioni economiche e diplomatiche”.
L’Europa è anche pronta a “investire nella futura prosperità dell'Ucraina, anche mettendo a disposizione ingenti risorse per la ripresa e la ricostruzione, accordi commerciali reciprocamente vantaggiosi e tenendo conto della necessità che la Russia risarcisca l'Ucraina per i danni causati. In quest'ottica, i beni sovrani russi nell'Unione Europea sono stati immobilizzati”. Infine, viene ribadito il “fermo sostegno” alla adesione dell'Ucraina all'Unione Europea.
Nel vertice di ieri, i leader hanno espresso il loro “sostegno” al Presidente Zelenskyy e hanno concordato di “sostenere qualsiasi decisione che prenderà su specifiche questioni ucraine”, ribadendo che “i confini internazionali non devono essere modificati con la forza” e che “le decisioni sul territorio spettano al popolo ucraino, una volta che saranno effettivamente in vigore solide garanzie di sicurezza”.
Alcune questioni dovranno essere risolte nelle fasi finali dei negoziati, prosegue il documento; sostegno a Zelenskyj anche “nel consultare il suo popolo, se necessario”.
“Come in qualsiasi accordo, - prosegue la dichiarazione congiunta – nulla è concordato finché tutto non sia concordato; tutte le parti devono lavorare intensamente per una soluzione che possa garantire una fine duratura dei combattimenti. Qualsiasi accordo deve proteggere la sicurezza e l'unità a lungo termine dell'area euro-atlantica e il ruolo della NATO nel fornire una solida deterrenza. Qualsiasi elemento che riguardi l'Ue e la NATO sarà discusso rispettivamente tra i membri dell'UE e della NATO. Spetta ora alla Russia dimostrare sia la propria volontà di lavorare per una pace duratura, accettando il piano di pace del Presidente Trump; che il proprio impegno a porre fine ai combattimenti accettando un cessate il fuoco”. Concludendo, i leader hanno concordato di “continuare ad aumentare la pressione sulla Russia affinché negozi seriamente”. (aise)