Cucina come identità e ricchezza per la SCIM 2024
ROMA\ aise\ - La cucina fa parte dell'Italia. Anzi, fa parte degli italiani. Lo fa sia a livello culturale che di identità, con radici profonde che portano i prodotti al loro massimo così come l'attività dei cuochi lungo tutta la penisola. E lo dimostrano proprio i dati sull'export agroalimentare che continua a crescere e che rappresenta una parte del PIL sempre più importante per il Paese. E da ultimo, ma non ultimo, è importante anche per la questione solidale, con il progetto Food For Gaza.
E per valorizzare questo comparto così importante a livello economico e sociale (che nel prossimo anno si appresta a sostenere la candidatura a patrimonio immateriale UNESCO della cucina italiana) la Farnesina ha organizzato anche quest'anno la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, che per questa nona edizione conta 173 iniziative in 102 paesi. Un'edizione che sarà l'ultima con date fisse (dalla prossima sarà a date libere per "permettere ai cuochi di viaggiare nel mondo e sfruttare meglio le stagioni migliori delle varie parti mondo") e che è dedicata alla "Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione".
La SCIM 2024, partita ieri e che si chiuderà domenica prossima, 24 novembre, è stata presentata questo pomeriggio alla Farnesina dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e dal Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida.
"La SCIM serve a favorire la nostra presenza ovunque - ha spiegato Tajani aprendo la presentazione -. La cucina rappresenta una parte importante dell'export e quindi abbiamo il dovere di promuoverla anche per contrastare l'italian sounding". Con la SCIM si vuole attuare quella "strategia complessiva" che possa "presentare l'immagine di una cucina di qualità che non deve essere per forza nouvelle cuisine, anche se abbiamo anche quella, ma anche cucina ruspante".
"I nostri cuochi sono eccellenze, ambasciatori della ricchezza dei nostri territori - ha aggiunto ancora il titolare della Farnesina -. Oltre alla Dieta Mediterranea quest'anno promuoviamo la cucina delle radici, nell'anno del Turismo delle Radici, che rappresenta la tradizione". Anche quest'ultima è un tipo di cucina "che può attirare" e che "punta a far crescere il turismo nei piccoli borghi". D'altronde, "abbiamo tante varietà di cucina che possono fare centro ovunque". Secondo il Ministro degli Affari Esteri, la "SCIM deve farci apprezzare quello che siamo, non solo spaghetti e mandolino, la cucina fa parte della nostra immagine e fa crescere la nostra economia: 626 miliardi è il valore dell'export e nei prossimi 2 anni vorrei arrivare a 700 miliardi. Ma dobbiamo farlo tutti insieme".
Dopo aver sottolineato il sostegno alla candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale UNESCO, Tajani ha spiegato che però il cibo italiano non è soltanto economia, cultura, radici, ma anche iniziative di solidarietà, come con Food for Gaza: "stiamo portando cibo alla popolazione civile palestinese. Sono già arrivate 70 tonnellate. Poi manderemo 13 tir che poi resteranno lì per aiutare i civili. Ed inoltre è in partenza anche un nuovo carico di oltre 20 tonnellate, che sono partiti da Genova, poi Ravenna e infine la Palestina. Inisime all'aspetto economico c'è sempre anche l'aspetto solidale perché noi siamo anche questo: la solidarietà fa parte dell'Italia, e questo ci aiuta ad entrare in luoghi che per altri è più complicato".
Dopo Tajani ha preso parola anche il Ministro Lollobrigida: "spesso nel mondo si ragiona sulla questione prezzo, senza pensare a cosa c'è dietro, alla lavorazione, alla qualità. Ma se uno mangia bene nella vita avrà una vita più longeva. Per questo benessere che fortunatamente abbiamo, vogliamo esportare questo modello e fornire anche ad altri un benessere di cui godiamo. La SCIM è un evento straordinario che è sempre in crescendo. Gli eventi sono sempre di più, e rappresenta un momento di grande partecipazione". "Noi abbiamo una storia di 3 mila anni che ha persmesso a noi italiani di recepire anche le cucine di altri. Ed è straordinario vedere l'interesse in tutto il mondo, anche attraverso gli emigrati italiani e con gli amici dell'Italia". E da ultimo, la SCIM può essere utile per una questione che per il titolare del MASAF è molto importante: "abbiamo il dovere di proteggere il Made in Italy".
Ha preso poi parola Lorenzo Galanti, Direttore Generale dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che ha parlato dei numeri di questa "filiera strategica che crea occupazione e che all'estero funziona". Per la SCIM sono stati coinvolti 102 paesi, come detto, sulla base di 173 iniziative coordinate dalla rete degli uffici all'estero. "Il nostro patrimonio culturale viene spiegato in tutte le sue sfaccetature, contrastando l'italian sounding. Il settore agroalimentare è una forza trainante per il nostro export, il 19% del PIL italiano, 64 miliardi di export agroalimentare, con un incremento del 6%".
Anche la "Dieta Mediterranea rappresenta un modello unico". A questo è pensata l'incremento che l'ICE vorrebbe per "incrementare la presenza dei prodotti italiani nei supermercati all'estero". Questo anche perché "nel futuro la domanda del cibo crescerà, e l'Italia deve essere un punto di riferimento di sostenibilità e qualità, perché la cucina italiana rappresenta innovazione e tradizione".
In seguito sono intervenuti anche: Sandro Gambuzza, di Confagricoltura, che ha spiegato di aver aderito al progetto per "diffondere i prodotti di qualità del nostro paese"; Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, che invece ha rimarcato il "lavoro dei cuochi che hanno un ruolo importante quasi come i nostri ambasciatori", soprattutto in virtù del fatto che nel 2024 "arriveremo a un record di export, 70 miliardi in termini di valore, e possiamo recuperare altro valore rispetto all'italian sounding che vale ancora di più"; Luigi Scordamaglia, Presidente di Eat Europe, che ha spiegato come il "settore agroalimentare cresca nonostante tutti i disastri" e come nonostante tutto "la domanda di prodotti italiani continui a crescere e sempre più più sostenibile"; Paolo Mascarino, Presiedente di Federalimentare, che ha sottolineato il "legame indissolubile tra cucina, radici storico-culturali e diete equilibrate che costituisce un unicum nel panorama mondiale. Lo dimostrano le cifre record dell'export e la salute pubblica (gli italiani sono tra i meno obesi nel mondo). Se i nostri imprenditori sono messi in condizioni, con l'ausilio del nostro apparato diplomatico cresceranno sempre di più"; Antonio Cellie, Presidente di Tutto Food che invece ha rimarcato il ruolo delle fiere nel prossimo futuro, anch'esso sempre in crescita grazie ai prodotti italiani". (luc.matt.\aise)