“Fabbricare valore” con il saper far tutto italiano

ROMA\ aise\ - “Fabbricare valore - inclusività, innovazione e sostenibilità” il tema della Giornata del Design Italiano nel mondo, che, promossa e organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Creatività Contemporanea, in collaborazione con Fondazione ADI Compasso d’Oro, Associazione per il Disegno Industriale, Triennale Milano, Salone del Mobile, Federlegno Arredo e Agenzia ICE – Italian Trade & Investment Agency, è stata presentata questa mattina in una Sala Conferenze Internazionali, alla Farnesina, gremita non solo di rappresentanti del Ministero e delle altre Istituzioni coinvolte, ma anche di tanti e qualificati interlocutori della filiera produttiva italiana del comparto “design”, nonché di molti ambasciatori accreditati a Roma.
A dare il benvenuto, facendo le veci del ministro Antonio Tajani impegnato in Parlamento, la sottosegretaria Maria Tripodi che ha tenuto subito a sottolineare la grande attenzione del Ministero nei confronti del design, cui è stata di recente dedicata anche una nuova sezione della prestigiosa Collezione Farnesina. “Promuovere il saper fare e la forte vocazione del design italiano all’innovazione”: a questo punta la Giornata del design italiano nel mondo, realizzata grazie ad una “azione corale di istituzioni, comparto produttivo e società civile”, un’azione, ha evidenziato Tripodi, che vede il Maeci svolgere un “fondamentale ruolo di coordinamento”, ma anche di protagonista attivo grazie agli oltre 100 tra Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura coinvolti fattivamente nell’organizzazione di eventi. Si tratta, ha proseguito la sottosegretaria, di una “grande azione di diplomazia della crescita”, ideata per promuovere il design italiano all’estero, sostenere le esportazioni e l’internazionalizzazione delle imprese di questo comparto, diffondere la conoscenza delle capacità tecniche e creative dei nostri operatori e attrarre flussi turistici in entrata. Se il design si è ormai consolidato come “elemento di punta della nostra produzione industriale”, che rappresenta oggi “una delle espressioni più compiute del made in Italy” e contribuisce “all’affermazione del marchio Italia”, il tema di questa ottava edizione dell’IDD pone l’accento sul processo produttivo di cui il design è protagonista e che è “veicolo della nostra cultura e dei nostri valori”. Quest’anno l’IDD farà emergere quelli, sempre più pressanti, della “inclusività, innovazione e sostenibilità”. L’Italia è il primo Paese europeo per numero di imprese impegnate nel settore; spesso si tratta di piccole e medie imprese: a tutte la sottosegretaria Tripodi ha assicurato: “contate su di noi per valorizzare la vostra eccellenza”.
“Essere più vicini alle nostre imprese culturali e creative” è anche l’obiettivo del Ministero della Cultura che, come ha ricordato intervenendo oggi la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, dal 2017 ha istituito una Direzione Generale ad hoc, nella convinzione che il design sia “parte fondante di tutto ciò che è il nostro saper fare, parte essenziale di quel famoso know how che ci viene riconosciuto nel mondo”. Questo lavoro di sostegno viene portato avanti in ambito internazionale anche grazie alla sinergia con il Ministero degli Affari Esteri tramite iniziative come la Giornata del design italiano nel mondo, ma non solo: nel 2025, ad esempio, l’Italia sarà Paese ospite d’onore alla fiera Revelation di Parigi, importante biennale internazionale dell'arte e dell'artigianato creativo. In attesa che siano pronti i decreti attuativi della Legge sul Made in Italy - Borgonzoni ha parlato di un mese e il lavoro sarà concluso - la sottosegretaria ha voluto ringraziare le imprese italiane “che sanno fare grande il nostro Paese” e, ha concluso, “ci fanno riconoscere in giro per il mondo”.
Dopo un breve video realizzato dall’Associazione per il Disegno Industriale (ADI) che presenterà l’Italian Design Day nel nostre sedi diplomatico-culturali all’estero, l’incontro è proseguito con una tavola rotonda moderata da Francesca Santambrogio, responsabile dei contenuti editoriali di AD Italia. Vi hanno preso parte: il presidente di ICE-Agenzia, Matteo Zoppas; il presidente di Triennale Milano, Stefano Boeri, con un video messaggio; la presidente di Salone del Mobile di Milano, Maria Porro; il presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale (ADI), Luciano Galimberti; e il designer Mario Cucinella.
Il dibattito si è aperto attorno al concetto di “unicità” del design italiano che, portato all’attenzione della platea da Santambrogio, è stato poi sposato e declinato dai vari relatori.
Per Zoppas il design è elemento “fondamentale” quando si parla di commercio estero e Made in Italy, ma per conquistare il mercato mondiale “i nostri prodotti devono potersi distinguere”; e proprio l’unicità del design italiano rappresenta una eccellenza “rispetto ai nostri competitor. Sappiamo fare le cose bene e meglio”, ha detto il presidente ICE. Che si tratti di moda, arredo, architettura, gioielleria o autovetture, il prodotto di design italiano quando ha un “contenuto innovativo e differenziante” riesce a “trovare spazio per crescere” e questo, per Zoppas, “è il nostro motore”. L’ICE, dal canto suo, attraverso la sua rete di uffici nel mondo accompagna le imprese italiane che hanno bisogno di internazionalizzarsi, realizzando varie attività “per mostrare, raccontare e mettere sul mercato i loro prodotti”, anche con la collaborazione delle Ambasciate e dei Consolati italiani nel mondo.
Con la Farnesina collabora ormai da tempo anche la Fondazione Triennale Milano, presieduta da Stefano Boeri, che oggi ha inviato un videomessaggio da Milano. Alle sue spalle la scritta “Inequality”, tema della Triennale 2025 che può essere declinato in modo positivo, come nel caso del design, ma anche negativo: “riduzione della mobilità sociale, riduzione dell’accesso ai servizi di informazione, aumento della distanza tra ricchezza e povertà”, anche a causa dei cambiamenti climatici. Boeri ha annunciato la volontà di realizzare, grazie all’aiuto della Farnesina, un Padiglione Internazionale di tutti i Paesi stranieri accreditati in Italia, così come con la stessa Farnesina e insieme al MAXXI la Fondazione Triennale ha iniziato la ricostruzione della Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, in Ucraina, “luogo fondamentale per il culto ortodosso, ma anche monumento storico straordinario della città”.
“L’unicità del design Made in Italy nasce da un dialogo, è un lavoro di squadra” di cui i relatori presenti oggi in Sala Conferenze Internazionali sono parte integrante. Così Maria Porro, per la quale la Giornata del design italiano nel mondo è “un grande volano per il Made in Italy”; e lo è anche per il Salone del mobile di Milano che, dopo il tour internazionale per raccontarsi al mondo, tornerà dal 16 aprile per riunire l’intero comparto a Milano. Un “complesso ecosistema”, quello dell’arredo di design, caratterizzato da una “quantità e qualità incredibile di professionisti, che continuano a rafforzare la leadership italiana” del settore. Porro si è detta dunque soddisfatta del tema scelto per l’IDD 2024: “fabbricare valore”, ha spiegato, “invita a spostare l’attenzione sul processo produttivo”, fatto di: “inclusione”, aprendosi a scambi e riflessioni e investendo sui giovani talenti; “innovazione”, perché come diceva l’architetto e designer Andrea Branzi, “il design è dentro l’energia dell’innovazione”; e di “sostenibilità”, un “percorso concreto che richiede investimenti e visione” e in cui il Salone è impegnato. Così come lo è nell’ambito della Giornata del design italiano nel mondo: “un’opportunità unica”, ha concluso, “per spiegare al mondo perché il Made in Italy è sinonimo di bello e ben fatto”.
Di “valori condivisi da mettere a fattor comune” ha parlato Luciano Galimberti, presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale (ADI), con 70 anni di storia alle spalle, che assegna il Premio Compasso d'Oro, il più antico e autorevole premio mondiale di design, istituito nel 1954 dal maestro Gio Ponti. “Il design come non l’avete mai visto” è il motto dell’ADI Design Museum di Milano, ha ricordato Galimberti, per il quale il design è come un “esperanto”, “portatore di valori e relazioni” condivisi. Quale miglior “palcoscenico” per annunciare l’IDD 2024 se non la Farnesina, dove ha sede una prestigiosa Collezione d’arte che presenta i diversi “valori” del made in Italy? Il presidente dell’ADI ha voluto ringraziare “tutta la struttura ministeriale, che si mette a disposizione del progetto della Giornata del Design italiano nel mondo”, con professionalità, entusiasmo e “passione”. Proprio la passione, ha osservato Galimberti, “è una cifra distintiva del design italiano”. La tecnica è indispensabile, è vero, ma la passione, ha concluso, è quella che “ci contraddistingue”.
Ha chiuso la tavola rotonda uno dei più grandi designer italiani, Mario Cucinella, cui è stata affidata la progettazione del Padiglione nazionale all’Expo 2025 di Osaka. Il Padiglione sarà “un hangar del saper fare italiano”, ha spiegato Cucinella, un “organismo vivo”, che produrrà “conoscenza e innovazione attraverso la contaminazione fra generazioni e culture”. All’apparenza austero, con un ingresso “monumentale”, quasi “teatrale”, ospiterà al suo interno sperimentazioni artistiche, scientifiche, imprenditoriali e sociali per raccontare, attraverso quel “patrimonio creativo che ci appartiene e che tutto il mondo ci invidia”, quale sarà “la città ideale del futuro”. Quanto alla Giornata del design italiano nel mondo, Cucinella ha osservato che la tradizione artigiana italiana nasce da una consuetudine “antropologica e sociale” che affonda le sue radici nel medioevo: il confronto e la “ricerca continua di fare meglio” tra artigiani hanno dato vita a “secoli di qualità manifatturiera”, divenendo “il più grande motore di promozione del nostro Paese”. E non è tutto: “dietro un oggetto c’è un’intera filiera che permette a quel progetto di diventare realtà”. Per Cucinella sta qui la “magia” tutta italiana: nella “capacità di stare insieme tra chi produce e chi crea. È quello che oggi nell’IDD raccontiamo al mondo: quanto amiamo la bellezza, quanto abbiamo bisogno di vivere con le cose belle”.
“Convinzione, entusiasmo e passione” sono gli elementi che hanno mosso il Ministero degli Affari Esteri, con la sua rete di Ambasciate, Consolati e uffici ICE, nella realizzazione dell’Italian Design Day e “se siamo giunti all’ottava edizione” significa che “lavorare tutti insieme per promuovere la crescita del nostro Paese” dà i suoi frutti. Il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Guariglia, ha chiuso la presentazione con queste parole e con un invito a continuare a “fare squadra” per promuovere al meglio quei tratti distintivi e originali che rendono il design italiano apprezzato e riconosciuto ovunque nel mondo. (r.a.\aise)