FoodForGaza: l’Italia accoglie 21 bambini palestinesi malati oncologici

ROMA\ aise\ - “L'Italia ha deciso di mettere insieme le migliori capacità dei suoi ospedali per accogliere i primi 21 bambini palestinesi malati oncologici a cui offriremo assistenza”. Ad annunciarlo il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, al termine della riunione di oggi, 22 gennaio, di “Food for Gaza”.
“Il Governo è in prima linea per la pace e per le popolazioni colpite dalla guerra”, ha aggiunto Tajani, che aveva convocato la riunione per affrontare a fondo il tema dell’assistenza sanitaria immediata da offrire alla popolazione della Striscia.
Il ministro è rientrato lunedì dalla Palestina con la richiesta di accogliere in Italia un primo gruppo di 21 bambini malati oncologici. Su questo stanno già lavorando alcune Regioni e Policlinici universitari, già mobilitati in azioni di assistenza internazionale.
La riunione odierna ha aperto una nuova fase dell’aiuto alla popolazione in Medio Oriente per una vera ricostruzione del tessuto sociale della Striscia, all’indomani del cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Tajani ha infatti annunciato un nuovo stanziamento da 10 milioni di euro per interventi di emergenza in occasione dell’ultima missione in Israele e Palestina. Lo stesso Tajani sarà al porto di Ashdod nelle prossime settimane, all’arrivo della nave che porterà i 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale e 15 tonnellate di nuovi aiuti sanitari di emergenza.
Alla riunione odierna ha partecipato la ministra dell’Università Annamaria Bernini, innanzitutto per il coinvolgimento dei Policlinici universitari.
La rettrice dell’Università di Roma La Sapienza, Antonella Polimeni, ha indicato un primo piano di azione nel settore sanitario, al quale lavoreranno i Policlinici universitari che saranno coinvolti.
Inizialmente gli Atenei italiani vorrebbero proporre un progetto che ha come obiettivo generale quello di fornire supporto alle necessità della popolazione materno-infantile di Gaza e che prevede: invio di personale medico-sanitario specializzato (igienisti/infettivologi, ginecologi-ostetrici, chirurghi, ortopedici, neurologi/psichiatri, gastroenterologi, psicologi, nutrizionisti, infermieri, mediatori culturali in ambito sanitario, ecc.) che, in equipe multidisciplinare, possa fronteggiare le esigenze della popolazione materno-infantile di Gaza; installazione in loco di sistemi informatici che consentano un contatto continuo (telemedicina, teleconsulto, ecc.) tra la popolazione di Gaza, gli operatori locali e gli specialisti di Sapienza allo scopo di sostenere l’assistenza e tracciare, momento per momento, le necessità della popolazione; e promozione di campagne di raccolta fondi, farmaci, dispositivi medici da inviare al personale che opera a Gaza.
Il contesto attuale di Gaza è quello di una situazione “post-bellica”, caratterizzata da una larga distruzione fisica dei luoghi di servizio, associata ad instabilità delle forniture essenziali a beneficio di una popolazione sostanzialmente delocalizzata (Internally Displaced People). In tale contesto è essenziale mettere in atto interventi mirati alla prevenzione di epidemie come malattie legate all’acqua, malattie infettive contagiose prevenibili con vaccinazione, malattie cutanee, ecc.
Sono intervenuti alla riunione odierna anche: il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio; il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, in rappresentanza dell’ANCI; il delegato per la cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna, Luca Rizzo Nervo, anche in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; il vice direttore generale della FAO, Maurizio Martina; la direttrice internazionale di Croce Rossa Italiana, Roberta Fusacchia; e il responsabile di dipartimento del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, Dominik Heinrich. (aise)