Ilaria Salis/ La Farnesina convoca l'Ambasciatore ungherese: rispettare i diritti della detenuta

ROMA\ aise\ - La procura di Budapest ha chiesto 11 anni di carcere per Ilaria Salis, l'attivista antifascista arrestata con l'accusa di aver partecipato a un'aggressione a militanti neo-nazisti nella capitale ungherese per il "Giorno dell'Onore", giornata che celebra un battaglione nazista del 1945 e che richiama militanti neo-nazisti e neo-fascisti da tutta Europa. La 39enne milanese si è dichiarata innocente in apertura del processo a carico suo e di altri tre imputati, tutti stranieri. Ma a fare scandalo, in Italia, sono stati i metodi della polizia e del sistema giudiziario ungherese nei confronti dell'italiana. Ilaria Salis è infatti arrivata a processo dopo 11 mesi di carcere duro in "condizioni degradanti", come denunciato dall'avvocato dell'italiana e dal padre, Roberto Salis, incatenata mani e piedi, trasportata con un guinzaglio "come un cane" da un militare in assetto antisommossa, giubbetto antiproiettili e passamontagna. L'italiana, nonostante si dichiari innocente, nonostante non ci siano evidenze sulla sua partecipazione al pestaggio verso due neo-nazisti usciti con pochissimi giorni di prognosi (5 e 8), rischia fino a 11 anni di carcere.
A tal ragione, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha chiesto ieri al governo ungherese di "vigilare e intervenire" affinché vengano "rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio". E questa mattina, ha dato incarico a Riccardo Guariglia, Segretario Generale della Farnesina, di convocare l'Incaricato d'Affari della Repubblica di Ungheria.
"Nel ribadire la protesta del Governo italiano per le condizioni in cui la Signora Ilaria Salis è stata detenuta e viene trattenuta durante le udienze in tribunale a Budapest", l’ambasciatore Guariglia ha richiamato "i principi cardine previsti dalla normativa europea e internazionale relativi al rispetto delle garanzie a tutela della dignità delle condizioni detentive, incluse le modalità di traduzione degli imputati in tribunale e delle garanzie di un equo processo - ha spiegato in una nota la Farnesina -. Nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della Magistratura ungherese, ha espresso la ferma aspettativa del Governo affinché alla Signora Salis sia accordato al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere".
Il Segretario Generale della Farnesina, inoltre, si è soffermato sull’assoluta "necessità che alla Signora Salis e ai suoi legali siano garantiti l’accesso alla traduzione in italiano degli atti di accusa, come già richiesto dalla difesa, e la visione del video di sorveglianza alla base dell’imputazione, per assicurare il pieno godimento del diritto alla difesa e un equo processo".
Il Segretario Guariglia ha infine confermato che l’Ambasciata italiana a Budapest "continuerà ad assicurare ogni assistenza alla Signora Salis e ai suoi familiari, in collaborazione con i suoi legali". (aise)