Italia rieletta in Consiglio dei Diritti Umani Onu: la soddisfazione del ministro Tajani

ROMA aise\ - A cinque anni dall’ultimo mandato, l’Italia torna a sedere nel Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite (CDU) da membro votante, riaffermando il proprio ruolo nella difesa universale dei diritti umani. È quanto annuncia in una nota la Farnesina, spiegando che ieri l’Assemblea Generale dell’ONU ha confermato la candidatura italiana con 179 voti.
L’Italia è stata la nazione più votata nel Gruppo dei Paesi Occidentali, per la terza volta consecutiva dopo il risultato nelle elezioni alla Commissione ONU per le droghe narcotiche (2023) e al Consiglio Economico e Sociale (2024).
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha accolto con soddisfazione questa “manifestazione di fiducia internazionale, un riconoscimento all’impegno di lunga data e all’attenzione del nostro Paese verso la protezione dei diritti umani, la promozione del dialogo globale, la tutela delle minoranze e il valore insostituibile della società civile”.
Con questo nuovo mandato — il quarto dalla nascita del Consiglio nel 2006 — l’Italia si appresta a rilanciare il suo impegno. L’azione italiana nel CDU si concentrerà su temi quali la lotta contro ogni forma di discriminazione, la protezione dei diritti dei bambini, degli anziani e delle persone con disabilità, la difesa della libertà di espressione e di religione, così come la salvaguardia del patrimonio culturale e religioso. A questi si aggiunge una storica battaglia della diplomazia italiana: la moratoria universale sulla pena di morte, primo passo verso la sua completa abolizione.
L’Italia continuerà a lavorare fianco a fianco con tutti i partner internazionali per rafforzare l’efficacia del CDU. L’obiettivo è chiaro: fare del Consiglio un riferimento sempre più solido nella promozione dei diritti umani fondamentali, difendendone universalità, l’interdipendenza e il carattere non selettivo. (aise)