Meloni: sostegno all'Ucraina ma senza intervento diretto

ROMA\ aise\ - "Ribadiremo il nostro sostegno all’Ucraina". Con queste parole, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto il suo intervento oggi al Senato per le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo che, dunque, "ripartirà proprio dall’invasione russa".
Un sostegno "che ho voluto riaffermare, a nome dell’Italia, convocando la prima riunione dei leader del G7 sotto presidenza italiana proprio da Kiev, nel secondo anniversario dell'invasione russa all'Ucraina".
La Premier ha poi rivendicato "con orgoglio" il ruolo che a suo dire ha avuto il governo italiano nel Consiglio europeo per "sbloccare il negoziato per l’avvio del percorso di adesione dell’Ucraina all’Ue", e per "favorire una soluzione positiva proprio sulla revisione del quadro finanziario pluriennale, comprensivo di un adeguato stanziamento per l’Ucraina".
Rispondendo al Presidente della Repubblica francese, Emanuel Macron, e sulla sua proposta circa un possibile intervento diretto di truppe di Nazioni dell’Unione europea in Ucraina, la Meloni ha ribadito la posizione del Governo "non favorevole a questa ipotesi, che consideriamo foriera di una escalation pericolosa, da evitare, invece, ad ogni costo".
"Sostenere l’Ucraina vuol dire tutelare il nostro interesse nazionale - ha aggiunto -, e il nostro impegno rimane finalizzato, su tutto, alla creazione delle condizioni per una pace giusta, duratura e rispettosa della dignità della Nazione aggredita".
Detto questo, la Meloni ha salutato con favore "l’ingresso definitivo della Svezia e della Finlandia nell’Alleanza Atlantica" condannando altresì "ogni atteggiamento aggressivo da parte della Federazione Russa nei confronti di queste due Nazioni amiche e alleate, così come nei confronti dei Paesi Baltici". Infine, ha sottolineato anche la condanna allo "svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino" e le "vicende che hanno portato al decesso in carcere di Alexei Navalny, il cui sacrificio in nome della libertà non sarà dimenticato".
Dopo l'Ucraina, la Premier ha parlato anche dell'altro conflitto, tra Israele e Hamas: "ribadiremo ancora una volta la nostra ferma condanna della brutale aggressione perpetrata da Hamas il 7 ottobre scorso e ribadiremo la richiesta di un immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza. Perché non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto, massacrando civili inermi, donne e bambini compresi, e mostrando al mondo i loro corpi oltraggiati. È stato Hamas, e lo sottolineo perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel ribadirlo tradisce un antisemitismo latente, ma dilagante, che ci deve preoccupare tutti". Inoltre, la Meloni ribadirà a nome del Governo "che il legittimo diritto all’autodifesa di Israele deve esercitarsi con proporzionalità e nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo restare insensibili di fronte all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas e poi delle operazioni militari israeliane". Così come il Governo ribadirà la sua "contrarietà a un’azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell’area", riaffermando al contempo "la necessità di assicurare la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari e il sostegno all’iniziativa Amalthea per un canale marittimo da Cipro a Gaza finalizzato alla consegna degli aiuti stessi. Ferma restando, naturalmente, la necessità di aprire nuove vie terrestri che rimangono prioritarie".
Il sostegno infatti andrà agli "sforzi di mediazione portati avanti, in particolare, da Stati Uniti, Egitto e Qatar per un prolungato cessate il fuoco che possa consentire il rilascio incondizionato degli ostaggi e massicci aiuti umanitari alla popolazione civile. E proprio sul piano umanitario prosegue l’incessante lavoro dell’Italia a favore della popolazione civile di Gaza, che dopo l’invio della nave ospedale Vulcano e le iniziative congiunte con i Paesi del Golfo, in particolare, vede ora anche l’arrivo di bambini palestinesi nei nostri principali ospedali pediatrici, che voglio ringraziare, per poter essere curati".
Il Governo italiano, per bocca della sua Prima Ministra, "saluta con favore il cambio di leadership in seno all’Autorità Nazionale Palestinese, che ci auguriamo possa consentire di rilanciare la soluzione a “due Stati”, sulla quale continuiamo a ritenere prioritario avviare iniziative concrete, e l’Europa in questo può, e deve, dal nostro punto di vista, giocare un ruolo da protagonista".
E dopo aver ringraziato la Marina Militare italiana e l’equipaggio della nave Duilio che si trova, in questi giorni, nel Mar Rosso, per "difendere i nostri interessi geostrategici". La vicenda del Mar Rosso, secondo la Meloni dimostra "quanto siano importanti una chiara visione europea a tutela dei nostri interessi e una politica di sicurezza e difesa all’altezza delle nostre ambizioni e delle nostre esigenze difensive". E proprio sul tema difesa che nel prossimo Consiglio Ue "ci sarà infatti un dibattito quanto mai urgente e delicato sulla sicurezza e sulla difesa europea". "L’Italia - ha detto la Premier - è pronta a fare la propria parte nello sviluppo della strategia europea per l’industria della difesa, presentata alcuni giorni fa dalla Commissione".
"Spendere in difesa", secondo la Meloni, "significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella propria possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali". Ed è questo, secondo lei, "la strada che deve seguire l’Europa". E per tale ragione "sarà necessario approfondire il tema delle risorse che servono anche al livello UE per fare il salto di qualità necessario nel settore della difesa". In modo da far comporre la NATO "da due colonne, una americana e una europea, con pari dignità e pari peso". E il tema "difesa", va di pari passo con "l’allargamento dell’Unione Europea". Questione sulla quale "l’Italia ha investito molto". La capa del Governo si è detta dunque pronta a sostenere l'adesione della Bosnia-Erzegovina oltre che di Ucraina, Moldova e Georgia.
Non mancherà anche una discussione sul tema immigrazione, sul quale la Meloni ha spiegato ancora una volta che "non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia", continuando a portare avanti "il nostro duplice obiettivo: aumentare gli sforzi sul continente africano e lanciare un’alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani".
La premier ha anche affrontato il suo viaggio in Egitto e, rivolgendosi al Senato, ha detto di non aver dimenticato la morte del ricercatore friulano ammazzato proprio al Cairo: "non abbiamo interrotto e non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso Giulio Regeni" come dimostra il processo che si è avviato e "che il governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile".
Ma il Consiglio europeo, ha concluso la Meloni, si occuperà anche di agricoltura: "fin dal primo giorno, il nostro Governo in sede europea ha contrastato quella visione ideologica della transizione green". "L'agricoltore, primo ambientalista, deve essere pienamente coinvolto nelle politiche di riduzione delle emissioni", intervenendo in sede europea, dunque, "sull’attuazione della Politica Agricola Comune". (aise)