Al Museo Legion of Honor la mostra “Ferlinghetti for San Francisco”

SAN FRANCISCO\ aise\ - Il Museo Legion of Honor di San Francisco ospita dal 19 luglio scorso la mostra “Ferlinghetti for San Francisco” dedicata ad una delle figure più significative e amate del panorama culturale della città: Lawrence Ferlinghetti (1919-2021).
Poeta, attivista, editore e fondatore del celebre City Lights Bookstore, Ferlinghetti è stato anche un prolifico artista visivo, autore di dipinti, disegni e stampe che riflettono il suo sguardo acuto e umano sul mondo.
Nato a Yonkers, New York, da padre italiano e madre di origini francesi-portoghesi, Ferlinghetti ha vissuto un’infanzia segnata da sofferenze e sradicamenti, esperienze che hanno contribuito a plasmare la sua sensibile, profonda, visione del mondo. Dopo aver prestato servizio nella Marina statunitense durante la Seconda guerra mondiale, ha vissuto tra New York e Parigi, dove ha conseguito un dottorato alla Sorbona, per poi stabilirsi a San Francisco, nel quartiere italiano di North Beach, agli inizi degli anni ’50. Proprio tra queste strade, insieme a Peter D. Martin, fondò City Lights Bookstore, rivoluzionando l’editoria indipendente a sostegno della diffusione della poesia contemporanea. Con la pubblicazione di “Howl” di Allen Ginsberg e l’assoluzione dalle successive accuse di oscenità che comportò, Ferlinghetti divenne un simbolo della difesa della libertà di espressione e figura centrale della Beat Generation.
Il suo spirito di libertà, umorismo e immaginazione vive ancora oggi nelle gallerie, nelle librerie, sui muri delle città e nei cuori dei lettori, perché, come scrisse una volta: “la poesia è l’eterno graffito iscritto nel cuore di ognuno”. La sua opera, che attraversa diversi linguaggi espressivi, unisce spesso immagine e parola per esplorare temi come l’isolamento, la violenza e la resilienza umana.
La mostra presenta il lavoro dinamico di Ferlinghetti nell’ambito della stampa d’arte, includendo acqueforti, litografie e stampa tipografica. Resa possibile anche grazie al supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, la mostra sarà visitabile fino al 22 marzo 2026. (aise)