Colonia: l’IIC porta la mostra “New Archeology? Ettore Sottsass Reloaded” al Passagen Interior Design Week

COLONIA\ aise\ - In occasione della 35ma edizione della Passagen Interior Design Week, che si terrà a Colonia dal 10 al 16 gennaio prossimi, l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia ha organizzato una mostra fotografica dal titolo “New archeology? Ettore Sottsass reloaded”. La mostra è curata da Federica Sala ed organizzata con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Colonia, e solleva il tema dell’archeologia contemporanea, documentando - con le stesse tecniche tipiche dei rilievi fotografici usate negli scavi archeologici - il sostrato architettonico dell’edificio Wempe nel centro di Colonia.
Qui, infatti, è stato recentemente ritrovato gran parte dell’impianto originale del negozio Esprit, progettato nel 1986 dalla Sottsass Associati.
Restaurato grazie alle scrupolose ricerche dell’architetta Anna Nicholas e alla lungimirante visione della famiglia Wempe e del management a capo dello storico rivenditore di orologi di lusso (dal 1878 ad oggi un punto di riferimento internazionale), lo spazio sito in Am Hof 2, potrà essere visitato, previa prenotazione, in occasione dell’apertura della mostra fotografica organizzata e ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura con il supporto del Consolato Generale.
Una mostra che, attraverso gli scatti della fotografa Jessica Soffiati, ci apre il tema della narrazione del nostro passato più recente in un campo, come quello del retail design, difficile da salvaguardare.
Abituati ormai a sentir annunciare ritrovamenti europei o asiatici di mosaici romani nei luoghi più disparati, l’ultimo quest’estate nel villaggio turco di Salkaya, non ci siamo però ancora confrontati con il tema della nuova archeologia. Ovvero quel passato prossimo il cui valore culturale è già entrato nei libri di storia e di cui spesso si è persa traccia, anche fotografica.
Se la nostra contemporaneità vive di una sovraesposizione mediatica grazie alla profusione della documentazione foto e video, sono gli anni ’80-‘90 forse quelli meno documentati visivamente.
In particolar modo gli anni’80 videro l’ingresso dell’edonismo nella cultura di massa, simboleggiato dal nuovo ruolo attrattivo, e spesso anche culturale, di alcuni negozi che diventarono delle vere e proprie “destinazioni” dove “vivere delle esperienze”, come diremmo oggi.
Tra questi, pochissimi sono però sopravvissuti ai cambiamenti di proprietà, restando quindi solo nella memoria di chi li aveva frequentati.
Un caso unico, nel 2022, è stato proprio il ritrovamento del negozio Esprit, progettato dalla Sottsass Associati nel 1986 all’interno di un palazzo del 20esimo secolo a pochi passi dalla cattedrale di Colonia. Edificio all’epoca scelto dal brand californiano di abbigliamento giovane Esprit come sede per il proprio punto vendita cittadino.
Sono gli anni di Memphis e dell’architettura radicale e Doug Tompkins, a capo di Esprit, affida all’architetto italiano ed al suo studio il progetto di tutti i negozi Esprit del mondo, diventandone così uno dei principali clienti.
Tre piani concepiti dalla Sottssass Associati, e seguiti in prima persona da Aldo Cibic, in cui avventurarsi come nel cuore di uno spettacolo teatrale grazie alla monumentale scala rosa progettata da Shuji Hisada. Tutt’intorno finestre, scorci trasversali, una fontana ed anche una stazione telefonica, con tanto di pagine gialle, in un mare di terrazzo bianco e nero puntellato da elementi dalle cromie forti, come Ettore amava fare.
Abbandonato da decenni, e nascosto dietro pareti di cartongesso, lo spazio riemerge dal passato quando l’architetta Anna Nicholas, incaricata della ristrutturazione dalla nuova proprietà Wempe, inizia a trovare le pareti di terrazzo sepolte sotto gli interventi successivi.
La sorpresa è incredibile e dà il via ad una serie di ricerche incrociate che, grazie agli archivi dello CSAC di Parma, le permettono di risalire ai disegni originali del negozio e, di conseguenza, di procedere al restauro dello spazio originale.
In primis ripristinando la monumentale scala di Hisada, oggi però dipinta di bianco, e successivamente restaurando le pareti in terrazzo e mosaico laddove possibile o reintegrandole dov’erano troppo danneggiate.
Se il grande spazio sotterraneo oggi è adibito a conferenze ed incontri di formazione, quasi interamente ripristinata nelle sue funzioni originali è invece l’area dedicata ai dipendenti: uffici, bagni e soprattutto la cucina, che si affaccia sulla grande arena sottostante grazie ad una grande finestra.
Uno spazio che, oggi, ci sembra di normale amministrazione in un ufficio ma che, negli anni’80, rappresentava un caso davvero unico ed emblematico della capacità di Sottsass di anticipare l’evoluzione della società intravedendo delle nuove funzioni abitative, questa volta applicate ad un luogo di lavoro, come quella di uno spazio adibito al relax ed al pranzo in ufficio.
In questi locali Anna Nicholas ha pazientemente restaurato i materiali originali dei bagni e della cucina, realizzati con Alpi e Abet Laminati, arrivando persino a riprodurre fedelmente l’originale moquette a chiazze grazie ad uno scampolo ritrovato sotto ad un mobile.
La mostra racconta quindi questi incontri (tra Sottsass Associati e Anna Nicholas, tra Esprit e Wempe) che, a distanza di anni, riprendono il filo interrotto di un discorso salvaguardandolo e passandone il testimone alle generazioni successive.
L’obbiettivo di Jessica Soffiati indaga questi dettagli con il piglio documentaristico, da una parte, e la curiosità febbricitante dell’archeologa, dall’altra.
Soffiati si sofferma sul passare del tempo, sulle sue sovrapposizioni, raccontando un luogo antico e nuovo al contempo, riscoperto nel 2022 ed oggi raccontato in questa mostra fotografica che vuole portare all’attenzione del visitatore il tema dell’archeologia contemporanea.
Nel corso della Passagen Interior Design Week 2025 la curatrice della mostra, Federica Sala, condurrà delle brevi visite allo spazio presso la filiale Wempe di Colonia, l’antico negozio di dolciumi della ditta Stollwerck. Per informazioni e prenotazioni: iiccolonia@esteri.it. (aise)