“Diamanti” di Özpetek inaugura all’IIC di San Francisco la prima edizione del festival “Ode to joy”

SAN FRANCISCO\ aise\ - L’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco ospiterà la serata inaugurale del nuovo festival “Ode to joy: european cinefest San Francisco” con la proiezione del film “Diamanti” di Ferzan Özpetek.
La prima edizione della rassegna, organizzata dall’Ufficio della Delegazione dell’Unione Europea a San Francisco, in collaborazione con la rete dei Consolati e degli Istituti Culturali Europei della Bay Area, si svolgerà dal 7 al 9 febbraio a San Francisco. Si tratta del primo festival dedicato al cinema europeo a San Francisco “una città che celebra la creatività e la diversità”, con l’obiettivo di celebrare la gioia del racconto e la diversità culturale dell’Europa attraverso il linguaggio universale del cinema.
Come ha ricordato l’ambasciatrice dell’UE negli Stati Uniti, Jovita Neliupšienc, “questi film invitano la comunità a viaggiare nel mondo attraverso le storie raccontate da questi film, che ci ricordano come, indipendentemente dal nostro paese di provenienza, condividiamo gli stessi sogni, le stesse domande e le stesse emozioni”.
Con questa iniziativa – cui hanno aderito Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca e Svezia – la Delegazione Europea negli Stati Uniti conferma il proprio impegno nel promuovere il dialogo interculturale, offrendo al pubblico statunitense un’occasione unica per scoprire e apprezzare la ricchezza e la varietà del panorama cinematografico europeo.
Il titolo del festival, come ha spiegato Gerard de Graaf, senior EU envoy for Digital e capo dell’Ufficio UE a San Francisco, “è stato scelto per condividere speranza e gioia attraverso l’arte europea, e per scoprire storie capaci di unirci e ispirarci oltre i confini”.
La serata inaugurale del nuovo festival si terrà, come detto. presso l’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, con la presentazione del film “Diamanti” di Ferzan Özpetek, un racconto intenso e raffinato che esplora i legami familiari, l’identità e la memoria attraverso la sensibilità poetica del celebre regista italo-turco. (aise)