“Echi di speranza: arte e memoria dell'Olocausto” in mostra all’IIC di Cracovia

CRACOVIA\ aise\ - “Echi di speranza: arte e memoria dell'Olocausto” è la mostra che sarà inaugurata il 16 gennaio nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia a Varsavia Luca Franchetti Pardo.
Organizzata in occasione dell’80° anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, la mostra comprende le opere di undici artisti contemporanei di diverse nazionalità oltre a straordinari disegni originali realizzati nei campi di Auschwitz-Birkenau e Sachsenhausen.
Curata da Salvatore Trapani e realizzata con il patrocinio dell’Ambascia d’Italia a Varsavia e con la collaborazione di Centro Studi Movimenti di Parma e Goethe-Institut Kraków, la mostra sarà allestita sino al 14 marzo.

“Echi di Speranza: Arte e Memoria dell’Olocausto” intende onorare le vittime esplorando i loro ricordi, la resilienza e l’eredità artistica, ricollegandosi alla corrente successiva degli artisti contemporanei cosiddetti “empatici” nella loro rielaborazione attualizzante della memoria dell’Olocausto. La mostra intende dunque essere un’iniziativa di carattere transnazionale volta a mantenere viva la memoria, promuovendo l’impegno civico contro l’odio e l’intolleranza nel presente e nel futuro grazie a una rosa di artisti transazionali, sia vivi che passati, dalla forte tempra e personalità.
Divisa in due sezioni, Passato e Presente, la mostra offre una narrazione che collega memoria storica e riflessione contemporanea.
Nella prima sezione “Passato – Voci silenziose” si esamina le esperienze di alcuni artisti deportati, con opere prodotte nei campi di sterminio di Auschwitz e Sachsenhausen, da cui il primo è nato per gemmazione. Saranno esposti disegni originali conservati nei due Musei, per gentile concessione degli stessi, opera di due artisti internati: Hans Peter Hirschweh (Peter Edel) e Leo Haas, entrambi prigionieri nei due campi. L’Opera clandestina ad Auschwitz ci racconta una storia unica di sopravvivenza e resilienza, utile ad introdurre lo spettatore nel percorso di narrazione.
Presente – Riflessioni sull’Eredità dell’Olocausto” è la seconda sezione in cui vengono presentate opere d’arte contemporanea dedicate dagli artisti all’esplorazione dei temi del trauma intergenerazionale, della giustizia sociale e della responsabilità collettiva, come sinonimi di educazione e impegno civico. Buona parte delle opere esposte sono realizzate appositamente per la mostra.
La sezione coinvolge i seguenti artisti di diverse nazionalità: Francesco Berti, Emanuele Torti, Davide Fabrizio Brusá, Giuseppe Calandriello, Damiano Dzalagonia, Alan Schechner, Jane Korman, Susanne Ludwig, Luca Manduca, Giorgio Ortona e Leo Contini Lampronti. (aise)