Finlandia: Alice Rohrwacher e Michelangelo Frammartino al Midnight Sun Festival di Sodankylä

HELSINKI\ aise\ - Il Midnight Sun Film Festival di Sodankylä è un evento famosissimo conosciuto a livello internazionale, in cui sotto il sole di mezzanotte e in mezzo alla bellissima natura incontaminata della Lapponia, i registi più famosi, i nomi emergenti, il pubblico internazionale e locale si incontrano in un’atmosfera del tutto informale e accogliente.
Il festival è caratterizzato dall’amore per il cinema. Lo spirito dell’evento è rilassato e bohémien. Nel corso degli anni, il festival è diventato anche uno dei preferiti dagli abitanti del luogo. Registi, attori, viaggiatori provenienti dal sud e le persone locali assistono alle proiezioni cinematografiche sotto il sole di mezzanotte.
Quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, al festival, in programma dal 12 al 16 giugno, sono presenti due registi italiani: Alice Rohrwacher e Michelangelo Frammartino.
Dalla sua ultima visita risalente a dieci anni fa, Alice Rohrwacher, regista, sceneggiatrice e montatrice, una delle figure di spicco della nuova generazione di cineasti italiani, è stata nominata agli Oscar e si è affermata tra i migliori registi del mondo, vincendo anche diversi premi al Festival di Cannes. La produzione della Rohrwacher, a cavallo tra realismo e fiaba, esplora le tensioni tra città e campagna, passato e presente, e osserva il mondo con un occhio cinematografico giocoso. Oltre alle sue produzioni Le Pupille (2022) e La Chimera (2023), Rohrwacher presenta due dei suoi film preferiti, la cui influenza sulle sue pellicole è lampante: il primo è il film d’esordio di Pier Paolo Pasolini, Accattone (1961), e il film d’animazione di Yuri Norstein, Il racconto dei racconti (1979).
La Chimera sarà proiettato giovedì 13 giugno alle 20:00, Le pupille (+ Il racconto dei racconti) venerdì 14 alle 17:45 e Accattone sabato 15 alle 12:45. Alice Rohrwacher sarà presente durante tutte e tre le proiezioni del festival.
Il milanese Michelangelo Frammartino è al pari di molti grandi maestri della storia del cinema, ma in una categoria a sé stante. La sua produzione, modesta in superficie, è un prisma di umanità più grande della vita. I suoi film sottolineano il rapporto simbiotico tra uomini, animali e piante, ma anche la sua erosione nel mondo moderno. I paesaggi spogli e i villaggi dimenticati dell’Italia meridionale fanno da sfondo alle sue pellicole.
Al festival Frammartino presenta tre dei suoi film: Il dono (2003), giovedì 13 giugno alle ore 15.15, Il buco (2021) venerdì 14 alle 12.45 e Le quattro volte (2010) sabato 15 alle 16:00. Anche in questo caso il regista sarà presente. (aise)