Kosovo: l’ambasciatore De Riu e il direttore IIC Ruggera inaugurano la rassegna “Fare Cinema”

PRISTINA\ aise\ - Torna in KosovoFare Cinema”, la rassegna del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che promuove il cinema e l’industria cinematografica italiana nel mondo. L’appuntamento si è aperto ieri, 18 giugno, al cinema “Kino Armata” di Pristina, dove proseguirà sino a domani, 20 giugno, mentre oggi fa tappa anche alla scuola “Nena Kabrini” di Prizren.
In programma la doppia proiezione in anteprima nazionale a Pristina e poi a Prizren del film dei record “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, “La chimera” di Alice Rohrwacher e “Rapito” di Marco Bellocchio. I film saranno proiettati in lingua originale (italiano) con sottotitoli in inglese, nel caso di “C’è ancora domani” saranno presenti anche i sottotitoli in albanese.
“Siamo estremamente lieti di riportare in Kosovo la rassegna “Fare cinema” con i film italiani più acclamati e pluripremiati dell’ultimo anno”, dicono l’ambasciatore italiano a Pristina, Antonello De Riu, e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, competente anche per il Kosovo, Alessandro Ruggera. “L’evento offrirà l’occasione per immergersi nelle storie, nei personaggi e nella visione artistica di alcuni dei registi e attori italiani più amati a livello internazionale. Attraverso questa iniziativa, intendiamo anche rafforzare i legami culturali tra Italia e Kosovo, favorendo uno scambio di idee e prospettive che arricchirà entrambe le comunità”.
“Con ”C’è ancora domani” completiamo, in particolare, i festeggiamenti per la festa nazionale”, sottolineano De Riu e Ruggera. “Il film, infatti, è ambientato nel 1946, anno in cui in Italia, conclusa la guerra e il ventennio fascista, si svolsero libere elezioni; in questa occasione per la prima volta anche le donne poterono votare ed essere elette. Le lotte per i diritti delle donne sono il tema al quale dedicheremo uno speciale dibattito a seguire”.
Quanto al secondo film, “La chimera”, come osservano l’ambasciatore e i direttore, “è insieme onirico e spirituale, storico e documentaristico, con uno sguardo raro che ci fa intuire quanto le testimonianze del passato e l’arte più in generale influenzino il nostro presente. Da ultimo”, aggiungono De Riu e Ruggera, “Rapito” di Bellocchio “si rifà a una vicenda effettivamente accaduta e poco nota che ha avuto luogo all’alba della proclamazione dello Stato italiano nel 1861, che invita a riflettere sul rispetto dell’autonomia individuale e sulle conseguenze connesse all’indottrinamento forzato e alla negazione dell’identità”.
“Fare Cinema” è la rassegna tematica dedicata alla promozione del cinema e dell’industria cinematografica italiana, organizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura, ANICA, ICE, Istituto Luce – Cinecittà, Italian Film Commissions e Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Lanciata nel 2018, prevede l’organizzazione di eventi da parte della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura all’estero, con il duplice obiettivo di valorizzare il cinema e le professionalità italiane del settore. (aise)