“La Cantica del Mare. Musiche Ebraiche sulle Coste del Mediterraneo” a Copenaghen per la Giornata della Memoria

COPENAGHEN\ aise\ - La Giornata della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. Si è stabilito di celebrarla ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
In tale occasione quest’anno l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen ospiterà un concerto del gruppo musicale Progetto Davka intitolato “La Cantica del Mare. Musiche Ebraiche sulle Coste del Mediterraneo”. L’appuntamento è per il 25 gennaio alle ore 19.00 in sede.
Il mare è un po’ la levatrice del popolo ebraico, visto che la sua nascita passa attraverso l’apertura delle acque del mare. Da millenni gli ebrei di tutto il mondo celebrano l’evento con la Cantica del Mare per celebrarne la funzione salvifica. In particolare, poi, gli ebrei stanziati sulle coste del Mediterraneo hanno considerato questo mare come un grande abbraccio fra le varie popolazioni che vivono sulle sue sponde e come un ponte di collegamento verso la Terra di Israele. In quest’ottica lo spettacolo di Copenaghen si articolerà su una serie di canti in ebraico e altre lingue ebraiche e non, a testimonianza di come, in tutte queste culture, il mare unisca e non separi.
Il programma del concerto si articolerà su un itinerario virtuale di canti raccolti tra le comunità ebraiche sulle coste del mediterraneo. Il mare diventa un comun denominatore, capace di far incontrare popoli e culture. Testimonianza è data dalle lingue dei vari brani che, oltre ad essere cantati in ebraico, sono tradotti nelle varie lingue delle diaspore del popolo ebraico: Yiddish, JudeoEspanol e i dialetti ebraico italiani sono esempio della possibilità di integrazione tra le culture, anche e soprattutto laddove si rimanga radicati nella propria identità.
Progetto Davka è un gruppo di musicisti di fedi diverse riuniti nella diffusione della cultura ebraica eseguendo musica che intrattiene veicolando i valori di una tradizione antica ma molto vivace. Combinano melodie antiche, ritmi moderni e brevi spiegazioni in quelli che chiamano viaggi virtuali nella tradizione. Amano la fusion, però: canti e testi tradizionali ebraici che si fondono perfettamente con melodie e lingue di tutto il mondo, in dei veri e propri spettacoli di world music. Per loro, la musica è più del suono. È un veicolo per trasmettere anche verso le future generazioni l’importanza di sviluppare la propria identità nella riscoperta e nell’ospitalità di quelle altrui. (aise)