La Gola: al Kunstverein di Amburgo l’esposizione con filmato di Diego Marcon

AMBURGO\ aise\ - Ci sarà anche l’artista Diego Marcon al il vernissage della mostra che si terrà domani, venerdì 3 maggio, alle ore 19:00, presso il Museo Kunstverein di Amburgo con la proiezione del suo ultimo film intitolato “La Gola” e commissionatogli dallo stesso Kunstverein di Amburgo, dalla Kunsthalle di Vienna e dalla Biennale dell’immagine in movimento di Ginevra, con il supporto di Sadie Coles HQ, di Londra e della GalleriaBuchholz, di Berlino/Colonia/New York.
La mostra, organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, sarà aperta al pubblico dal 4 maggio all'11 agosto. Il 4 maggio stesso, alle ore 14:00, si terrà una conferenza con gli artisti Diego Marcon, Marina Xenofontos e Milan Ther, direttore del Kunstverein. Il 7 maggio poi Ther offrirà una visita guidata della mostra, mentre il 6 giugno è prevista una conferenza con Camilla Romeo, produttrice esecutiva di “La Gola“, in cui discuterà con il direttore del Kunstverein Milan Ther.
“La Gola” di Diego Marcon ruota attorno alla corrispondenza tra Gianni e Rossana. I due personaggi sono ritratti da bambole iperrealistiche con occhi ed espressioni facciali animate digitalmente. La combinazione di voci umane, bambole analogiche e (post)produzione digitale dà vita a personaggi ibridi il cui status tra analogico e digitale sfugge a una chiara distinzione. Lo spartito de “La Gola” è stato scritto da Federico Chiari e la musica registrata su un organo di Pietro Corna nella Cattedrale di Bergamo.
Tutto - le figure, le relazioni, la struttura narrativa, le convenzioni specifiche del genere - si muove verso un climax, pur essendo in uno stato di irresolutezza, mentre i mondi interni ed esterni si fondono in un realismo magico camp e gonfiato. Sebbene il cast di La Gola sia limitato a due protagonisti, il film rivela un'intricata rete di relazioni caratterizzate da sofferenza e godimento. In primi piani frontali ambientati alla luce del giorno al suono del cinguettio degli uccelli, Gianni loda le abilità del suo cuoco Baptiste; lo scopo della sua vita è la ricerca di forme di piacere elevate. Rossana, invece, scrivendo in un'oscurità notturna scossa da tuoni e lampi crescenti, descrive la sofferenza fisica della madre e il progredire della malattia. La vita di Rossana è definita dall'assenza di piacere. Per quanto asimmetrica sia la loro relazione, condividono l'incapacità di riconoscere il linguaggio scritto dell'altro come esperienza fisica reale.
“La Gola” si avvale di convenzioni autoriali, in cui il dialogo è solo uno dei tanti dispositivi e strumenti formali del cinema. Gianni e Rossana sono dei fioretti, stereotipi di genere della storia del cinema carichi di affetto ma condannati a passare da un palcoscenico all'altro in un vuoto sovradeterminato e stilistico, ma in definitiva privo di trama e azione. (aise)