L’Italia al 48th Hong Kong International Film Festival

HONG KONG\ aise\ - Il più grande festival cinematografico di Hong Kong torna quest’anno per la sua 48a edizione dal 28 marzo all’8 aprile. Con la cantante-attrice Karena Lam come ambasciatrice, il festival continuerà a portare spettacolari film locali ed internazionali al pubblico di Hong Kong.
L’Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong partecipa all’organizzazione e sostiene il festival presentando tre film: Il Grido (1957) di Michelangelo Antonioni come parte del programma di “Restored Classics”; Rapito (2023) di Marco Bellocchio; e Io Capitano (2023) di Matteo Garrone.
Film drammatico che ha ricevuto il Gran Premio della Critica al Festival del film di Locarno del 1957 ed è stato inserito nel 2008 dal Ministero della Cultura nella lista dei 100 film italiani che “hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978”, Il Grido di Antonioni sarà proiettato domani, 28 marzo, alle ore 21:30, presso Premiere Elements e il 30 marzo, alle ore 14:30, presso M+ Cinema.
Sarà Premiere Elements ad ospitare le due proiezioni di Rapito: il 28 marzo alle ore 21:15 e l’1 aprile alle ore 15:00. Il sontuoso dramma di Marco Bellocchio racconta l’incredibile storia vera di Edgardo Mortara, un bambino ebreo di sette anni nella Bologna del 1850, che viene strappato dalla sua famiglia e allevato come cattolico dallo Stato Pontificio dopo che si scopre che è stato segretamente battezzato da bambino. Gli sforzi della famiglia per salvare il figlio durano decenni e diventano parte di una lotta più ampia tra la Chiesa e la popolazione in generale. Con una splendida messa in scena, il film mette in luce l’assurdità dell’arroganza papale, le somiglianze intrinseche tra fedi diverse e l’eterna ricerca dell’umanità per la salvezza finale.
Stessa sede per la presentazione di Io Capitano: il 29 marzo alle ore 14:45 e il 31 marzo alle ore 12:30, sempre presso Premiere Elements. Reduce dalla nomination all’Oscar e con all’attivo il Leone d’Argento per la miglior regia a Venezia, il film di Matteo Garrone ha rivelato il fenomeno senegalese Seydou Sarr, 16 anni di Dakar, con il sogno di raggiungere l’Europa per garantire una vita migliore alla sua famiglia. Di volta in volta straziante, emozionante, magico e pieno di vita, questo nuovo capolavoro di Garrone è una forte critica e denuncia al mondo dell’immigrazione clandestina. (aise)