“Opera: vecchie radici, nuovi orizzonti”: all’IIC di New York la conferenza del Maestro M. Galeati

NEW YORK\ aise\ - “Opera: vecchie radici, nuovi orizzonti” è il titolo della conferenza che il maestro Michelangelo Galeati terrà il prossimo 28 aprile, dalle 18.00, all’Istituto Italiano di Cultura a New York.
Nel corso della serata – dedicata alla diffusione dell’opera lirica soprattutto tra i giovani - ci sarà anche una breve esibizione operistica.
Michelangelo Galeati è direttore d’orchestra, educatore e organizzatore internazionale nel mondo della musica classica. Rinomato per la sua arte dinamica e il suo approccio innovativo, è professore al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Oltre al suo ruolo di insegnante, ricopre posizioni rilevanti come Delegato per i progetti internazionali, membro della Commissione internazionale e parte del Consiglio accademico, promuovendo l’impegno globale dell’istituzione. Dal 2000, Galeati è stato una pietra miliare nella creazione e gestione di importanti iniziative culturali europee come Erasmus+ e Creative Europe. La sua competenza si estende alla promozione della collaborazione internazionale e dello sviluppo del pubblico, rendendolo una figura fondamentale nei progetti culturali transnazionali, sostenendo metodologie educative innovative per coltivare il talento in tutte le discipline.
Si è esibito in importanti sedi in tutto il mondo, collaborando con orchestre stimate come, tra le altre, la Berliner Symphoniker di Berlino e il suo repertorio spazia dalla riscoperta della musica italiana del XIX secolo alla prima esecuzione di opere contemporanee di compositori come Clementi e Bussotti.
Le sue registrazioni per etichette come Fonit-Cetra e Musikstrasse hanno ottenuto il plauso della critica.
Galeati è anche un appassionato sostenitore del rendere l’opera accessibile al pubblico più giovane. Attraverso progetti come Opera Out of Opera (guidato dal Conservatorio “Santa Cecilia”, Roma) fonde l’esecuzione tradizionale con tecnologie digitali all’avanguardia per colmare il divario tra artisti e pubblico. Il suo lavoro esemplifica il suo impegno nell’abbattere le barriere nella musica classica preservandone al contempo la profondità emotiva e il fascino senza tempo. (aise)