Parte dall'IIC Algeri il nuovo tour di "Visioni Sarde nel Mondo"

CAGLIARI\ aise\ - Parte dall'Algeria il nuovo tour della dodicesima edizione di “Visioni sarde nel mondo”. Il via sarà dato dall'Istituto Italiano di Cultura di Algeri nell'ambito delle serate di Ramadan. Obbligo osservato dalla maggior parte della popolazione algerina in quanto considerato il quarto pilastro dell'Islam.
Le proiezioni avranno luogo questa sera, 12 marzo, alle ore 21.30, presso la sala polivalente dell’Istituto di Cultura diretto da Antonia Grande.
Non si poteva avere partenza migliore.
Prosegue, pertanto, il successo del progetto che la Cineteca di Bologna ha incluso nello storico Festival Visioni Italiane diretto da Anna Di Martino. La sua fortuna è stata favorita da una generazione di registi che, pur con diverse declinazioni stilistiche, stanno di anno in anno proponendo voci e immagini non convenzionali della Sardegna con opere diversificate per temi, per linguaggio espressivo e per intenti estetici ma accumunate tutte da un forte legame con l'ambiente sociale e con i problemi che connotano il territorio regionale.
Anche la dodicesima edizione di Visioni Sarde ha onorato il giovane cinema isolano in formato breve attraverso un’ampia varietà di titoli che esplorano temi universali, dalle sfide della società contemporanea ai drammi più intimi e personali, restituendo l'autentica immagine della Sardegna dei nostri giorni. È l'Isola raccontata dalla settima arte.
Questi i film proposti:
"Come siamo diventati" (Italia/9') di Christiano Pahler. In un condominio della città di Cagliari, una lampadina al terzo piano si fulmina e sconvolge la quiete dei residenti, innescando un clima ostile tra condomini attraverso un gruppo di WhatsApp nel quale ognuno dà il peggio di sé, con risultati grotteschi e imbarazzanti.
"Il servo pastore non dorme la notte" (Italia/8'), di Arianna Lodeserto. Il centro della Barbagia è terra di chi conobbe le frontiere che feriscono i campi, le inquietudini antiche e il movimento del tempo. Vengono interpellati i vecchi servi pastori e i giovani di Ollolai sul costo della vita e del lavoro, sulle apprensioni del giorno finito, sui desideri della vita incompiuta, sulle insonnie dubbiose, sulla lunga e incerta carriera d'ogni pastore.
"Island for rent" (Italia/12'), di Elio Turno Arthemalle, Salvatore Cubeddu. 2095, la Sardegna è ormai spopolata, distrutta, sfruttata e in affitto a chiunque voglia utilizzarla per attività illegali. I sardi non vivono più sull’isola, ricevono annualmente una grossa somma di denaro per non tornare nel territorio, ma continuano a votare per il Governatorato del nuovo regime della Sardegna. Le seste elezioni si svolgono in un clima di alta tensione. Il giorno del voto, dei ribelli decidono di sfondare i confini dell'isola, tutto potrebbe cambiare.
"Mio babbo è superman" (Italia/19'), di Giovanni Maria D'Angelo. Muros, fine anni ‘80. Antonio è figlio di Bobore (ubriacone di paese) e di Giovanna. La loro vicina di casa è Maria, bigotta maestra di Antonio. Maria detesta Bobore e ciò che lui rappresenta, un mondo rozzo dal quale lei si sente elevata. Di conseguenza Maria detesta anche Antonio e non perde occasione per metterlo in difficoltà davanti ai compagni di classe. Sotto i fumi dell’alcol Bobore muore. Nonostante Antonio sia consapevole chi fosse suo padre, scrive su di lui un tema idealizzato in totale contrasto con la realtà.
"S62" (Italia/12'), di Niccolò Biressi. Anni ‘90. Turbata da una spiacevole notizia ricevuta durante la giornata, una donna torna a casa portando con sé il bisogno di parlare con qualcuno. Un telefono rosso è l’unico punto di contatto tra lei e le sue figure di riferimento. L’inesorabile condizione di incomunicabilità si cela oltre la distanza fisica.
"S'ozzastru" (Italia/8'), di Carolina Melis. Questo è il racconto di un albero millenario, ambasciatore resiliente della Natura e testimone silenzioso della Storia. Sotto le sue fronde scorrono le vite di uomini e donne, spesso inconsapevoli di quanto la loro esistenza dipenda dalla sua presenza. Questa è la storia di s’ozzastru e della terra generosa e solida che lo ha accolto.
"Shakespeare in smoke" (Italia-Spagna/9'), di Francesco Cocco. È il primo giorno di lavoro di Ric. Durante la pausa sigaretta, esce dall'ufficio per poter continuare a studiare la sua sceneggiatura teatrale. Perché Ric, in realtà, vuole diventare un attore. Ma quando Tomás si presenta offrendogli una sigaretta, i discorsi sui sogni presenti, passati e futuri, fanno capire a Ric che tutto ciò che ha pianificato potrebbe cambiare.
I cortometraggi saranno preceduti dalla proiezione del video musicale "Ambasciadores de Sardigna". Il video sarà proposto anche se non fa parte della rosa selezionata dalla Cineteca di Bologna perché si vuole rendere omaggio alla forza.dell'emigrazione sarda nel mondo.
Il video musicale (Italia/4') è stato ideato e realizzato dalla Fondazione Maria Carta. Musiche di Gino Marielli. Voce di Maria Giovanna Cherchi. Testi di Angelo Curreli. Animazioni di Gaetano Garau. Produzione di Leonardo Marras. (bruno mossa*\aise)
* presidente dell'Associazione "Visioni da Ichnussa"