Pizzi Cannella in mostra all’IIC di Londra

LONDRA\ aise\ - Si è aperta oggi, 11 ottobre, nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra la mostra dell’artista Pizzi Cannella. Organizzata dall’Istituto stesso in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia, l’esposizione sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì sino al 28 ottobre.
Posta sotto l’egida del Ministero italiano degli Affari Esteri e curata da Elena Geuna in collaborazione con l’artista, la mostra è stata organizzata in occasione della Giornata del Contemporaneo 2024 ed è inserita tra gli eventi di Frieze Masters.
La mostra porta a Londra opere dalla fine degli anni Novanta a quelle più recenti, riunendone circa venti, la maggior parte delle quali esposta nella capitale inglese per la prima volta, con prestiti da un importante museo italiano e istituzioni e collezioni private.
Figura saliente della Nuova Scuola Romana e del Gruppo di San Lorenzo durante gli anni Ottanta, la pratica di Pizzi Cannella si distingue per la profonda riflessione sul linguaggio pittorico e la capacità di esplorare temi universali attraverso una sintesi di forme, colori e materia. Attraverso una costante ricerca estetica e concettuale, l’artista concepisce opere che oscillano tra il figurativo e l’astratto, sfidando le convenzioni artistiche e invitando lo spettatore a interrogarsi sulla natura dell’esistenza umana.
L’intreccio tematico che attraversa l’opera di Pizzi Cannella costituisce il nucleo concettuale dell’esposizione presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra. Approfondendo i fondamenti della sua pittura, come luce, ombra, segno, spazio e materia, il percorso espositivo si sviluppa su due livelli.
Al piano terra, le opere presentano un carattere più figurativo, con una predominanza di tonalità caratterizzate da neri, grigi, oro e ocra. Il supporto diventa uno spazio per immergersi nelle profondità dell’inconscio, in cui le forme si materializzano in oggetti carichi di significato e memoria. Opere come Le passeggiate di Matisse, 2010-2011 (GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris) e Salon de Musique, 2020 si definiscono per la loro concretezza materica e le tonalità grigio scuro ed ecrù, dove emergono oggetti carichi di valore allegorico, come anfore, scarpe e lampadari. Nel frattempo, frammenti di paesaggi urbani si fondono in scorci di cattedrali occidentali, come in Cattedrali, 2021, i cui dettagli materici resi con grigi incrostati, neri bituminosi e bianchi sbiaditi delineano un’atmosfera di suggestiva introspezione. Il patrimonio iconografico dell’artista esplora inoltre la figura femminile attraverso l’elemento del vestito, ricorrente in varie forme nella sua produzione artistica.
Al primo piano, la tavolozza si illumina con bianco, azzurro e blu, evidenziando un interesse per le consistenze cromatiche della pittura. Queste opere tendono verso un’estetica più astratta, con un maggiore enfasi sulla forma e sulla composizione. L’artista esplora l’idea di trasformare la materia grezza in una forma di espressione più sottile e spirituale, rivelando un desiderio di elevare lo sguardo verso l’alto, verso un senso di trascendenza e armonia.
Elementi geografici in opere come La Isla, 2004, e Le Bagnanti de La Isla, s.d., sono adorni di segni geometrici e di linee organiche che richiamano la forma dell’occhio, presente nella stanza anche nei curiosi sguardi di Bella Coppia.Pulcinelle, 2003 e Pulcinelle, 2003 (Unicredit Art Collection). Opere queste che evocano in maniera raffinata l’essenza di uno dei personaggi più iconici della tradizione italiana. Le silhouette di continenti e isole, così come i riferimenti etnografici di Bagno Turco, s.d., si fondono in un caleidoscopio che esalta l’interazione tra la pittura e il disegno.
In un gioco di forma e colore, Pizzi Cannella invita il pubblico a riflettere sulla complessità della condizione umana e sulla ricerca di un equilibrio tra luce e ombra, forma e materia. Elementi tangibili, che risuonano come archetipi profondamente intrecciati nei ricordi dell’artista, impregnati di nostalgia, sono isolati e sospesi nel tempo all’interno di uno spazio dove la figura umana è perpetuamente assente. Nel delicato equilibrio tra azione e contemplazione, l’esposizione svela il gesto creativo dell’artista e il suo desiderio di esplorare le strutture del linguaggio visivo.
In occasione dell’esposizione Silvana Editoriale ha pubblicato un catalogo bilingue italiano e inglese, che include le riproduzioni di tutte le opere esposte unitamente a un saggio della curatrice Elena Geuna.
Nato nel 1955 a Rocca di Papa, nella seconda metà degli anni Settanta, Pizzi Cannella studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida di Alberto Ziveri e Filosofia all’Università La Sapienza.
La sua prima mostra personale si apre presso la Galleria La Stanza a Roma nel 1978. Nel 1982, comincia a lavorare nel suo studio nella ex fabbrica Pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo, dando vita alla Scuola di San Lorenzo insieme agli artisti Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e Marco Tirelli.
La sua pratica pittorica si consolida fortemente con la mostra personale presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini nel 1984. Negli anni tra il 1984-1985, seguono mostre personali alla Galleria Annina Nosei, a New York; alla Galleria Folker Skulima, a Berlino, ed alla Galleria Triebold di Basilea.
L’artista ha esposto in importanti istituzioni internazionali ed eventi artistici, tra cui la Biennale di Parigi (1985), la Biennale di Venezia (1988, 1993), la Biennale di Istanbul (1989), la Quadriennale di Roma (1987), il Museo Civico di Gibellina (1991), il Museo Archeologico di Aosta (2001), l’Art Hotel di Tolone (2004), il MACRO Testaccio di Roma (2006-2007), il Complesso di Palazzo Pitti a Firenze (2010), la Collezione Estorick di Arte Moderna a Londra (2015), la Biblioteca Nazionale Josè Martì a L’Avana (2015), il Palazzo d’Inverno all’Ermitage di San Pietroburgo (2017), la Cappella Palatina del Maschio Angioino a Napoli (2019), la Biblioteca Classense a Ravenna (2021) e le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia a Roma (2024).
Il lavoro di Pizzi Cannella fa parte di importanti collezioni pubbliche e private, come la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Palazzo Reale di Milano, Museo Mumok di Vienna, Hotel des Arts di Tolone, Museo d’Arte Contemporanea di Pechino, Macro (Museo d’Arte Contemporanea) di Roma, Museo Biedermann di Donaueschingen (Germania), Museo d’Arte Moderna di Saint-Étienne, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Ermitage Museum di San Pietroburgo, Collezione Maramotti di Reggio-Emilia e Collezione Unicredit. (aise)