La mostra “Italia veloce: arti e design nel XX secolo” fa tappa a Troyes

STRASBURGO\ aise\ - Organizzata con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Metz e dell’Istituto Italiano di Cultura Strasburgo, la mostra “Italia veloce: arti e design nel XX secolo” della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli di Bologna fa tappa per la prima volta in Francia, nella città di Troyes, dopo essere stata presentata in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone.
Realizzata con opere provenienti dalla Collezione della Fondazione Cirulli, che trovano un interessante riflesso nella Collezione Pierre e Denise Lévy del Museo di Arte Moderna di Troyes (6 sezioni espositive per un totale di 135 opere), la mostra, inaugurata il 22 giugno scorso, si presenta come un viaggio attraverso i primi sessant’anni del ‘900 ripercorrendo quegli aspetti di modernità e di innovazione che hanno caratterizzato l’Italia.
Interessanti sono i percorsi paralleli delle due fondazioni: nell’arco di quattro decenni, Pierre Lévy (1907-2002) e la moglie Denise (1911-1993) hanno creato una delle più notevoli collezioni private francesi di arte moderna. La collezione offre un panorama singolare delle maggiori correnti artistiche francesi, dalla metà dell’Ottocento sino alla fine degli anni Sessanta, dal Realismo e dal Fauvismo al Cubismo e all’École de Paris.
La collezione di Massimo e Sonia Cirulli rivela la stessa passione per l’arte e uno sguardo più aperto alle ricca diversità disciplinare. Si possono vedere dipinti e sculture di grandi maestri e anche bozzetti, disegni, manifesti cinematografici e pubblicitari e oggetti di design. La collezione ha preso forma negli anni Ottanta a New York come Archivio Massimo e Sonia Cirulli e trent’anni dopo, nel 2015 a Bologna, nasce la Fondazione che porta il loro nome.
Tra le opere esposte sono presenti quelle di Filippo Tommaso Marinetti, Antonio Sant’Elia, Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Lorenzo Viani Bruno Munari, Giorgio Muggiani, Leopoldo Metlicovitz, RAM (Ruggero Alfredo Michahelles), Mario Ridolfi ecc.
La mostra, curata a Strasburgo da Jeffrey T. Schnapp e Juliette Faivre-Preda, sarà aperta al pubblico sino al 20 ottobre. (aise)