“Ferine creature”: a Modena “Centauri, fauni, miti nell’opera di Jules Van Biesbroeck e nell’immaginario moderno”

MODENA\ aise\ -Ferine Creature. Centauri, fauni, miti nell’opera di Jules Van Biesbroeck e nell’immaginario moderno” è la mostra che la Galleria BPER Banca di Modena ospiterà sino al 29 giugno prossimo. Un percorso per immagini che parte dalla figura del centauro per addentrarsi nel cuore della mitologia occidentale, in un continuo gioco tra simbolismo e riflessioni contemporanee sulla condizione umana.
A cura di Luciano Rivi e con il patrocinio del Comune di Modena, la mostra punta i riflettori sull’opera di Jules Van Biesbroeck (1873-1965), scultore e pittore belga, di cui la corporate collection del Gruppo BPER custodisce un nucleo di 39 opere, tra dipinti, disegni e sculture.
Dopo la prima esposizione dedicata all’artista, “Jules Van Biesbroeck. L’anima delle cose”, presso la propria pinacoteca di Modena tra il 2019 e il 2020, la Galleria BPER Banca propone un nuovo progetto espositivo inedito che approfondisce la vena simbolista dell’artista e la sua capacità di trattare i temi legati alla psiche umana e alle sue pulsioni più profonde attraverso il prisma del mito. Il percorso di mostra abbraccia un periodo storico che si estende dal XVI e dal XVII secolo (ad esempio con l’opera Apollo e Marsia di Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino) sino a oggi, con una nuova commissione all’artista Wainer Vaccari, e include pittura, scultura, grafica d’arte, ma anche letteratura, pubblicità e illustrazione.
La nuova opera realizzata da Vaccari “Sono Chirone… sono tornato” entrerà a far parte della corporate collection della galleria.
“A distanza di quasi sei anni dalla mostra “L’anima delle cose” e a seguito dei recenti sviluppi negli studi, abbiamo oggi l’opportunità di incontrare nuovamente Jules van Biesbroeck e proseguire nella scoperta della sua opera”, spiega Sabrina Bianchi, responsabile Cultural Heritage e Corporate Collection BPER Banca. “La mostra “Ferine creature” offre al pubblico un percorso espositivo che rielabora il progetto iniziale dando vita a un racconto dinamico e articolato, capace di rinnovare l’attenzione su Van Biesbroeck, ampliando i temi affrontati in un gioco di rimandi e dialoghi inattesi. Un percorso inedito che approfondisce il lavoro simbolista dell’artista e la sua capacità di trattare i temi legati alla psiche umana e alle sue pulsioni più profonde, e offre occasioni di approfondimento per ogni tipo di pubblico, senza dimenticare le attività didattiche per le scuole. Come per ogni esposizione organizzata da La Galleria BPER Banca, la mostra prosegue oltre gli spazi espositivi grazie al catalogo che è anche volano di solidarietà, a sostegno della Fondazione Vita Indipendente”.
Cuore pulsante dell’esposizione è la figura del centauro, protagonista del dipinto Centauro che uccide un cervo di Jules Van Biesbroeck (1918 circa). L’opera, che trae ispirazione da una lirica di Gabriele D’Annunzio della raccolta Alcyone (1903), raffigura un centauro sollevare in trionfo le corna di un cervo appena catturato in un rimando diretto alla doppia natura dell’essere umano. Il centauro, nel suo essere un ibrido con corpo a metà tra un cavallo e un uomo, simboleggia il costante conflitto tra l’istintualità e il vitalismo animale e la razionalità che tende a dominare e regolare le pulsioni.
A partire dal tema del centauro, l’esposizione ripercorre l’immaginario artistico e letterario dal XVI al XXI secolo. Come già per la mostra Psiche allo specchio. Omnia vincit amor, conclusasi a febbraio 2025, La Galleria BPER Banca ha elaborato un progetto espositivo che attinge dalla propria collezione per portare alla luce riflessioni sulla natura umana attraverso soggetti a tema mitologico che trovano risonanza anche nella contemporaneità.
Questo equilibrio misterioso tra uomo e animale, che da sempre spinge a interrogarsi sulla propria condizione costituisce un campo di indagine costante per l’umanità, che attraversa riflessioni valide tutt’oggi sulla molteplicità del sé, sulla tensione tra pulsioni individuali e necessità collettive, sul conflitto tra natura e cultura, tra istinto e razionalità.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
L’esposizione si snoda attraverso tre sezioni principali che permettono di esplorare diverse dimensioni del mito e del simbolismo, a partire dall’opera di Jules Van Biesbroeck, per poi allargarsi ad altri artisti del contesto europeo.
La prima sezione si intitola Van Biesbroeck simbolista: figure e paesaggi del mito ed è dedicata alla produzione a soggetto mitologico dell’artista, a partire dal nucleo di opere della collezione de La Galleria BPER Banca estendendosi a prestiti di altre collezioni private e pubbliche. Van Biesbroeck, che aveva un rapporto molto stretto con l’Italia, dove è nato, ha vissuto a più riprese e partecipato a varie Biennali veneziane, lascia proprio nel Bel Paese, all’amico architetto Silvio Gabbrielli, un importante nucleo di lavori affinché venissero donati a una pubblica istituzione per la loro futura fruizione e valorizzazione. Nel 1982, Gabbrielli dona effettivamente questo insieme alla Cassa di Risparmio di Ferrara, dal 2017 BPER Banca, e oggi La Galleria concretizza le intenzioni dell’artista riportando le sue creazioni all’attenzione del pubblico.
La seconda sezione, La visione panica della natura e il centauro nel Simbolismo tra Otto e Novecento, esplora come il centauro diventi una figura ricorrente nell’arte simbolista tra il XIX e il XX secolo, in un clima culturale di critica alla filosofia positivista che spinge gli artisti a ripiegare su atmosfere intimiste e nostalgiche. Attraverso dipinti e incisioni di artisti come Max Klinger, Franz von Stuck, Mario de Maria, Ettore Tito, Giovan Battista Crema e Giuseppe Graziosi, la sezione analizza la dimensione mitologica che accomuna diversi artisti simbolisti impegnati a esplorare il rapporto tra uomo e natura, tra cultura e istinto.
La terza sezione, Una figura archetipica dal repertorio mitologico: il centauro nei secoli, indaga la figura del centauro dal Cinquecento ai giorni nostri, mettendo in luce come il suo mito abbia attraversato diverse epoche assumendo significati sempre nuovi. Dalle rappresentazioni neoclassiche legate alla riscoperta dell’antico, passando per il Futurismo e la pubblicità della prima metà del Novecento, fino alla sua reinterpretazione nell’arte contemporanea, il centauro rimane il simbolo di una tensione mai risolta tra bestialità e razionalità. Un’idea che si tramuta anche nel binomio natura e artificio in inedite associazioni che vedono, a partire dagli anni Trenta del Novecento, la figura del centauro assimilata a quella del motociclista.
Concludono questa sezione tre opere che sintetizzano la figura del centauro e il percorso espositivo stesso: una scultura di Luigi Ontani raffigurante un centauro multiforme, un dipinto dedicato a uno dei centauri più celebre dell’antichità: Chirone, di Alberto Savinio, e infine Wainer Vaccari a cui è stata commissionata appositamente per questa mostra la tela Sono Chirone…sono tornato. Il soggetto dell’opera, che entra a far parte della sezione dedicata all’arte contemporanea nella corporate collection de La Galleria BPER Banca, è sempre Chirone, figlio di Crono e Filira, figura ibrida riconducibile alla sfera animalesca, che tuttavia forma i più valorosi eroi greci, come Achille, Patroclo, Giasone e Aiace, a loro volta simboli delle più nobili virtù umane.
La mostra invita il pubblico a riflettere su alcuni nodi fondamentali della condizione umana quali la molteplicità del sé e il conflitto tra istinto e razionalità, esplorando il dialogo tra natura e cultura e tra pulsioni individuali e legami sociali. La figura del centauro spinge a confrontarsi con la propria parte più istintiva, ma anche a prendere coscienza del costante tentativo di razionalizzare e disciplinare le proprie emozioni, che è caratteristico dell’essere umano.
La mostra “Ferine Creature” è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Sagep, contenente i testi del curatore Luciano Rivi, dello studioso Claudio Franzoni e di Lucia Peruzzi e le immagini delle opere esposte. Il volume è disponibile in mostra con un contributo minimo a partire da 8 euro ed è ancora una volta un volano di solidarietà: i fondi raccolti saranno infatti devoluti alla Fondazione Vita Indipendente Onlus di Modena, che dal 2008 è attiva con progetti tesi a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e ad accrescere la loro autonomia abitativa, garantendo strumenti, esperienze, figure specializzate e professionali in grado di accompagnarle verso un’indipendenza effettiva, stabile e sicura.
In occasione della mostra La Galleria BPER Banca presenta un nuovo ciclo di tre ARTalk, il programma di conversazioni aperte al pubblico che porta a Modena figure afferenti a diversi ambiti scientifici e professionali, chiamate ad approfondire le tematiche trattate dall’esposizione in corso e a portare nuova luce sulle opere custodite nell’ampia corporate collection di BPER Banca. Il primo incontro, dal titolo La bestia divina. Saggezza e ferocia dei centauri, è in programma mercoledì 7 maggio a partire dalle 18.30 e vede conversare Maddalena Santeroni con il professor Giulio Guidorizzi sul mito del centauro. (aise)