Il 2025 del Museo Poldi Pezzoli di Milano

MILANO\ aise\ - Il 2024 è stato un anno straordinario per il Museo Poldi Pezzoli di Milano in termini di rilancio, posizionamento internazionale, numero di attività e progetti dedicati alla valorizzazione della collezione.
Inoltre, con più di 82.000 visitatori (+ 80% rispetto al 2023), è stato l’anno con il maggior numero di ingressi dalla sua apertura ad oggi.
Alessandra Quarto, direttrice del Museo, si dice “molto soddisfatta dei risultati. È stato un anno intenso, ricco di emozioni, sfide e opportunità. Abbiamo ampliato le attività e le proposte per il pubblico dimostrando una grande vitalità e grazie anche alla mostra dedicata al Polittico di Piero della Francesca numerosi sono stati i turisti, stranieri e non, ma anche i milanesi che hanno approfittato dell’esposizione per tornare a visitare la casa museo di via Manzoni, scoprendone o riscoprendone i suoi capolavori. Siamo orgogliosi della operazione delicata del restauro dal vivo dell’opera iconica del Museo, la Dama del Pollaiolo, che ha riportato interesse verso le attività più importanti dei musei, ovvero la ricerca scientifica, la tutela e conservazione del patrimonio artistico”.
La mostra dedicata al Polittico degli agostiniani si è confermata tra le più importanti dell’anno con un successo straordinario, anche da parte della critica.
Un progetto del 2024 di cui il Museo è davvero fiero è stato “Il Poldi Pezzoli in Humanitas”, un’iniziativa che ha portato la bellezza e l’emozione dell’arte tra i corridoi dell’ospedale Pio X di Milano con installazioni permanenti di grande impatto visivo che celebrano le collezioni del Poldi Pezzoli e umanizzano gli ambienti di cura.
Anche per il 2025 le attività non mancheranno: terminerà alla fine di gennaio il restauro della Dama del Pollaiolo, che ha portato a numerose scoperte sul dipinto che finalmente ritroverà i suoi colori originari, svelando dettagli e particolari che non erano più visibili a causa dell’ingiallimento della superficie. A febbraio sarà inaugurata la nuova vetrina dedicata alla collezione di orologi solari e scientifici che ospiterà una selezione di oggetti restaurati per l’occasione, oggetti mai esposti e un apparato didattico e video che consentirà al pubblico di approfondire la conoscenza della collezione e scoprire il meccanismo di orologi meccanici e automi.
Sempre a febbraio sarà inaugurata la mostra di arte contemporanea “Vitroepifanie” di Elisa Sighicelli, dal 21 febbraio al 20 maggio, con cui l’artista reinterpreta in chiave contemporanea la straordinaria collezione si vetri antichi del Museo. Un gioco di luci, trasparenze e metamorfosi rese su grandi superfici.
Il 25 marzo il museo inaugurerà la grande mostra dell’anno: “La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia”. Per la prima volta il Poldi Pezzoli, in collaborazione con il Museo del Louvre, presenta sino al 30 giugno la prima mostra monografica sull’artista Andrea Solario (1460-1524), con prestiti eccezionali di opere che non hanno mai lasciato la Francia. Un’esposizione imperdibile che riporta l’attenzione su uno dei maestri del Rinascimento, di cui il Museo possiede il nucleo più cospicuo di opere, che maturò uno stile molto originale grazie alle ricche e variegate influenze ricevute. Il primo ad esportare in Francia, prima dello stesso Leonardo, lo stile del Rinascimento italiano.
Proseguiranno poi le attività dei servizi educativi, rivolti alle scuole e alle famiglie; le attività per i pubblici fragili, oltre a incontri, conferenze, laboratori sulle arti decorative nel fine settimana, per rendere sempre di più il Museo un luogo “da vivere”, oltre a riallestimenti e perfezionamenti all’ambiente museale, per migliorare sempre di più la fruizione da parte dei visitatori.
A giugno inizieranno i lavori di riallestimento delle sale dedicate alla pittura del Cinquecento e del Seicento e particolare attenzione sarà dedicata anche al Salone dorato su cui sono in corso approfondite indagini archivistiche.
L’anno si chiuderà con una collaborazione internazionale importante che segna, ancora una volta, la volontà di confrontarsi con le altre istituzioni e adeguare i propri standard a quelli internazionali.
Il museo continua a essere non solo un luogo di crescita culturale, scoperta, sperimentazione, confronto ma anche di integrazione e inclusione sociale senza limitazioni di età, genere, provenienza, grado di istruzione. Il museo deve essere un luogo senza barriere, prima di tutto mentali, di genere, di età e di lingua, di competenze e di abilità. Si offre quindi una didattica accessibile in un luogo accogliente per tutte e tutti. (aise)