“Piene”: torna a Roma Interazioni Festival

Gianni Fano - Diana Anselmo
ROMA\ aise\ - Da martedì 30 settembre a domenica 5 ottobre torna a Roma “Interazioni Festival”, la quinta edizione, “Piène”, diretta da Salvo Lombardo e organizzata da Chiasma in collaborazione con ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, con il sostegno del MiC – Ministero della Cultura e SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
25 eventi tra spettacoli di danza, performance – di cui 3 in prima nazionale – workshop, installazioni video e performative, talk e presentazioni di libri prenderanno casa nel quadrante est della capitale, a Centrale Preneste (30 settembre-2 ottobre), dove il festival internazionale di Chiasma ha sede sin dalla sua prima edizione, e, per la prima volta, allo Spazio Diamante (3-5 ottobre).
Interazioni Festival conferma la sua natura interdisciplinare e la sua vocazione nel realizzare un’offerta culturale accessibile e politicamente vivace. “Piène” è il titolo scelto, infatti, per antifrasi, come risposta a un periodo storico di grande assenza, in uno scenario globale che non promette tregue né ragionevolezze. Come osserva il direttore artistico Salvo Lombardo, “siamo testimoni di varie forme di assedio e di rinnovati domìni. Le arti sono tenute sotto scacco dai mistificatori nostalgici. Ora, se da una parte questo frangente richiede posizionamenti decisi, capacità interpretative aggiornate e un sistema di discorsi e azioni capaci di contrastare le tossicità di questo tempo e di non distogliere lo sguardo dalle zone di irreparabile disastro, allo stesso modo appare di vitale importanza il non perdere di vista la conquistata sfocatura”. La composizione di Interazioni Festival 2025 si spoglia, così, di ogni pretesa di linearità e procede come in una costellazione, comprendendo luminescenze e graffi. “Interazioni è Piène come le lune: un plenilunio al presente, in cui il passato si libera, la marea si alza, il futuro si attiva”.
Interazioni Festival celebra l’opaco, per mettere a fuoco i nodi della intricata realtà in cui siamo immersi, non per avere la presunzione di scioglierli, ma per attivare il pensiero. Perciò i contenuti delle opere, degli incontri e dei laboratori proposti dagli artisti e dagli ospiti di questa edizione spazieranno tra la discussione sul decoloniale e postcoloniale (Francesco Di Gioia – Carmine Conelli e Giulia Grechi – Simone Azzu e Martino Corrias – Rahma Nur, Leidy Pineda Gil e Malek Bahri – Mohamed Abdelkarim) e quella su femminismo e transfemminismo (Ilenia Caleo e Martina Ruggeri aka Bunny Dakota - Aïda Jamal - Sarah Vanhee), passando attraverso le tematiche lgbtq+ (Arcigay Roma e Gay Help Line - Igor x Moreno - Niki Petrocchi e Francesco Ciuti – Gianmaria Borzillo), il modo con cui si guarda un corpo e il come si sente percepito (Kinkaleri - Gaetano Palermo - Valentina Sansone - Greta Francolini - Stefania Tansini - Sara Sguotti - Erica Meucci), il rapporto tra memoria e immaginazione (Gaia Ginevra Giorgi) e la necessità di una maggiore accessibilità (Dance Well - Diana Anselmo - Daniel Bongioanni), per una società non estromettente.
All’interno della proposta artistica sono presenti tre performance che arrivano per la prima volta in Italia e, anche per quanto riguarda il resto, la quasi totalità delle opere, sebbene abbiano avuto già una grande circuitazione, in Italia e all’estero, non sono mai state in scena Roma.
In prima nazionale mercoledì 1 ottobre (Centrale Preneste, 21.45), “Collected Screams”, di Sarah Vanhee. L’artista belga si chiede perché non abbiamo urlato quando avremmo potuto farlo e, sullo sfondo del patriarcato, rivendica l'urlo come strumento, arma, guarigione e, in generale, mezzo per esprimersi. Giovedì 2 ottobre altri due lavori vanno in scena a Centrale Preneste in prima nazionale: “Blue Gaze in the Future: Dunes of Kajal” (20.30) dell’artista egiziano Mohamed Abdelkarim, una serie episodica di performance e installazioni che ipotizza un mondo in cui la speranza viene negoziata attraverso i terreni del dolore e della sconfitta, e che si ispira al mito di Zarq?? al-Yam?ma, un’ oracolo preislamica, nota per la sua chiaroveggenza; e ancora il 2 ottobre a Centrale Preneste, “TAMAT” (21.45), di Aïda Jamal, performer marocchina, prende il nome da un gioiello che le donne Amazigh usavano per fissare i loro veli, ne esplora il simbolo ancestrale, mettendo in evidenza i suoi legami con il peso e la sottomissione imposti alle donne.
Allo Spazio Diamante, dal 3 al 5 ottobre si potranno invece vedere alcuni dei nomi più apprezzati della giovane danza italiana contemporanea. Sabato 4 ottobre arriva Stefania Tansini, Premio Ubu 2022 come miglior attrice/performer under 35, con “La grazia del terribile” (21.30), un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie, fino a diventare un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi. Domenica 5 ottobre sarà la volta di un’altra giovane artista insignita del Premio Ubu come miglior attrice/performer under35 (2024), Sara Sguotti, che si esibirà in “DEDICA” (18.30), una performance che si lascia guidare dall’architettura dello spazio, in cui anche gli spettatori sono chiamati a rispondere attraverso i loro sensi.
Anche i talk e i momenti laboratoriali rappresentano un’importante parte del programma. Tra i primi si segnalano, mercoledì 1 ottobre a Centrale Preneste (19.00), il talk su “Accoglienza e supporto” nel mondo LGBTQ+, un appuntamento a cura di Arcigay Roma, che vedrà gli interventi di Pietro Turano (vicepresidente Arcigay Roma con Delega alla cultura), Antonella Ugirashebuja (Delega sportello migranti e intercultura), Alessandra Rossi (Coordinatrice Gay Help Line) e Rachele Giuliano (Presidente Arcigay Roma con Delega alla salute). Un’occasione importante di divulgazione per conoscere i servizi di accoglienza e supporto per persone LGBTQIA+ e capire che cosa significhi provenire da background non privilegiati. Altrettanto interessante, il workshop “Queer Compassionate Mind Training”, tenuto venerdì 3 ottobre a Spazio Diamante (18.00) da Niki Petrocchi, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, e Francesco Ciuti, psicologo e psicoterapeuta, un incontro per esplorare la compassione come risorsa viva nelle esperienze di vergogna, autocritica e identità queer. Attraverso pratiche esperienziali ispirate alla Compassion Focused Therapy (CFT), si andrà alla scoperta del significato della compassione verso sé e verso l’essere umano, perché capire da dove nasce la compassione, dal punto di vista evoluzionistico, può aiutare a trovare il modo di accogliere l’umanità senza giudizio.
Si rinnova, inoltre, quest’anno la collaborazione con il giornalista e critico teatrale Luca Lotano insieme all’educatrice e artista iraniana Zara Kian che condurranno, allo Spazio Diamante, il laboratorio di visione e di scrittura interculturale e linguaggi LeRE.M. Il laboratorio attraverserà una parte del festival e gli esiti saranno pubblicati sul sito lerem.eu. (aise)