“Riflessi d'Egitto” alle Gallerie Estensi di Modena
MODENA\ aise\ - “Riflessi d’Egitto – Fascinazioni e tracce nelle raccolte estensi” è la rassegna unica che si è aperta il 6 novembre alle Gallerie Estensi di Modena e che per la prima volta offre l’opportunità di vedere esposti oltre 150 reperti, per lo più inediti e testimoni di un aspetto poco noto del collezionismo di casa d’Este, la passione per l’antico Egitto.
La raccolta egizia ed “egittizzante” delle Gallerie Estensi si è formata grazie all’interesse per il passato e per le antichità che ha caratterizzato i duchi d’Este già a partire dal 1500. Successivamente, un contributo fondamentale è arrivato dal lascito testamentario del marchese Tommaso Obizzi, che nel 1803 donò ai duchi un migliaio di opere, fra cui alcuni capolavori esposti ancor oggi in Galleria. Infine, nel 1830, un altro nucleo di reperti egizi, si è aggiunto a questa storia complessa, che tuttavia è giunta fino a noi.
Tra le opere di rilievo il grande sarcofago di Menis, in calcare bianco con iscrizione del capitolo 72 del Libro dei Morti, rinvenuto a Saqqara e acquistato da Francesco IV d’Austria-Este nel 1830; ad esso si affiancano il frammento di statua naofora, documentato in collezione almeno dal 1584 nell’Inventario delle statue vasi, ed altre cose di guardaroba del Duca Alfonso II a Ferrara, oltre a 50 bronzetti votivi che rappresentano dei, dee e animali sacri.
Importante la collaborazione alla mostra del Museo Egizio di Torino con il prestito di 16 reperti fra cui 2 stele, vasetti da cosmesi in alabastro, statuette policrome in ceramica e legno.
L’esposizione, in programma sino al 4 maggio 2025, si articola in nove sezioni e include anche una parte dedicata ai viaggi in Egitto e alle esplorazioni nel XIX secolo. L’800 ha rappresentato, infatti, un’epoca di grande rilievo per la riscoperta dell’Egitto, che divenne meta privilegiata per i viaggiatori e gli archeologi europei attratti dalla campagna conoscitiva di determinante valore culturale e scientifico che aveva accompagnato la spedizione di Napoleone nel 1798 in cui, tra l’altro, venne scoperta la Stele di Rosetta, oggi conservata al British Museum.
Chiude la mostra una sezione volutamente “pop” e “leggera”, dal titolo “Riflessi d’Egitto nel teatro e nel cinema”, dedicata alle suggestioni che l’antico Egitto ha sempre esercitato, ispirando una vasta gamma di produzioni cinematografiche e teatrali. Colossal epici, avventure fantastiche, cartoni animati sono alcuni dei generi che ne hanno raccontato la storia, rappresentandolo come luogo di mistero, ricco di leggende e di miti. (aise)