Al mudaC di Carrara la natura attraverso la visione artistica di Simone Gori e Martina Morini

CARRARA\ aise\ - La natura come forma artistica perfetta, celebrata nelle sue mille sfaccettature, è al centro di due mostre promosse dal Comune di Carrara e prodotte dal mudaC │museo delle arti Carrara, nell’ambito della XX edizione della Giornata del Contemporaneo AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea italiani).
Sono state inaugurate il 12 ottobre “Pars Caeli” di Simone Gori (Firenze, 1986) e “Aliens” di Martina Morini (Carrara, 1985), in programma rispettivamente sino al 9 marzo e al 5 gennaio 2025.
Attraverso il loro personale punto di vista, i due artisti esplorano nuovi linguaggi comunicativi e permettono al visitatore di intraprendere un viaggio emozionale a metà tra arte, scienza e attualità.
“Si tratta di due mostre che per le tematiche affrontate, la ricerca di uno spazio cosmico come spazio dell’introspezione in Simone Gori e la rappresentazione dello spazio terra come spazio naturale da salvaguardare in Martina Morini, abitano la scena del nostro mudaC di quelle istanze attuali e urgenti che lo connotano sempre più come luogo vocato alla riflessione sulla contemporaneità”, spiega Gea Dazzi, assessora alla Cultura del Comune di Carrara.
I due progetti, afferma Cinzia Compalati, direttore del mudaC e curatrice delle due esposizioni, “in dialogo e a confronto, dimostrano quanto l’artificio dell’arte sia imprescindibile dalla natura a cui si ispira e da cui gli artisti, da sempre, hanno tratto insegnamento. Quella di Simone Gori è una visione poetica, sublimata e interiorizzata del Creato, guardato con lo stesso stupore degli occhi di un bambino. Gli fa da contraltare il punto di vista di Morini, lucido e analitico, che riesce a farci empatizzare con il tema della globalizzazione calandolo nella realtà di ciascuno di noi”.
“Il creatore di nuvole”, come ama auto-definirsi Simone Gori legandosi al titolo di una sua installazione del 2019, incanta con la ricostruzione della volta celeste e riprende il sole, la luna e le nuvole, nella sala dedicata alle esposizioni temporanee. “Pars Caeli” approfondisce i temi siderali e omaggia la spettacolarità del cielo nel suo costante e impercettibile movimento, un po’ come la vita che scorre inesorabile, spesso nascondendosi tra ricordi e memorie. In una pluralità di materiali e tecniche, da piccole sculture a grandi installazioni ambientali, crea un dialogo perenne tra il contesto, l’arte e le persone. L’artista ha esposto in sedi prestigiose, tra cui lo spazio Warehouse a Prato, la Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence, la Galleria Corte Contemporanea a Firenze, a Radicondoli in Paesaggi Contemporanei e a Chiantissimo 2021.
“Aliens” (2020-2024) di Martina Morini racconta della trasformazione del paesaggio toscano e usa la pianta di fico come simbolo che le dinamiche globali stanno cancellando. Il suo è un racconto completato da materiale cartografico, con l’apporto della metodologia del citizen science: il coinvolgimento di volontari e scienziati in attività di ricerca collaborativa. Seguendo il ciclo vitale dell'insetto, che sembrerebbe essere più attivo nelle ore serali, le foto dei danni causati dall'insetto e delle piante in sofferenza, sono state scattate principalmente di notte avvalendosi della tecnica del light painting. “Aliens” è ospitata nella project room del mudaC - una delle azioni di Carrara Città Creativa UNESCO, riconoscimento internazionale che la città detiene dal 2017, e che sviluppa proponendo progetti di artisti di Carrara o che hanno scelto Carrara come luogo di produzione – e nel processo lavorativo ha coinvolto anche soggetti come il C.R.E.A (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) e l’Università di Pisa – Dipartimento di Agraria. Nel 2021, inoltre, il progetto ha vinto l’Italy Photo Award ed è stato esposto al Mese Internazionale del Fotogiornalismo IMP a Padova nel 2022. (aise)