Elio Fiorucci: l’omaggio di Triennale Milano
Elio Fiorucci, Installation view - Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano
MILANO\ aise\ - Dal 6 novembre scorso e sino al 16 marzo 2025, Triennale Milano presenta la mostra “Elio Fiorucci”, a cura di Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich.
L’esposizione – in assoluto la più grande e ricca di opere e documenti mai dedicata a questa figura unica – vuole restituire le differenti dimensioni creative di Elio Fiorucci (Milano, 1935-2015), imprenditore, cool hunter, fondatore dell’omonimo marchio che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia.
“Abbiamo voluto riempire, proprio qui, dove il fenomeno Fiorucci è nato ed esploso, il vuoto di una formidabile amnesia”, spiega Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano. “Milano, grazie a Fiorucci, è stata infatti per almeno due decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e pubblicità, ma anche tra cultura e commercio. Invadendo di colori e forme la Milano cupa degli anni Settanta e poi esportando la sua cometa cromatica nel mondo, Elio Fiorucci ha dato alla sua città il regalo di un primato nella creatività internazionale”.
La mostra si propone come una retrospettiva dal chiaro intento biografico, che include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci, portando uno sguardo nuovo sulla sua figura. Presenta inoltre le ricerche sviluppate da accademici e da collaboratori, raccontando la visione unica di Fiorucci e una serie di esperimenti che hanno rivoluzionato la moda e il marketing italiano e globale.
L’esposizione si focalizza in particolare sulla vita e sulla biografia dello stilista: vengono presentati, seguendo un ordine cronologico, sia materiali provenienti dal suo archivio personale che prodotti industriali, raccontando l’inconfondibile estetica di Fiorucci.
Il progetto di allestimento mette in risalto la teatralità delle diverse parti che compongono il racconto: l’intera mostra è attraversata dalla voce di Elio Fiorucci – resa attraverso registrazioni fino a ora inedite – che ripercorre alcuni momenti personali e che viene messa in dialogo con le voci di altri protagonisti della storia dello stilista, dando vita a una narrazione che si intreccia al racconto del marchio.
La grafica e il linguaggio ironico e provocatorio a cui lo stilista si ispirava sono altri elementi centrali dell’esposizione, resi attraverso una molteplicità di media, documenti e opere che spaziano dalla scala della polaroid fino all'installazione ambientale, passando per video, fotografie, plastici di architettura, abiti, accessori e opere d'arte contemporanea, a dimostrazione di come il brand abbia sempre avuto una sua identità, strettamente legata alla personalità del suo fondatore.
Nello spazio Cuore – Centro studi, archivi, ricerca, viene inoltre esposta una selezione di volumi e riviste provenienti dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano che hanno come focus la moda.
Accompagna la mostra un catalogo (in italiano e in inglese), edito da Electa, che comprende testi di studiosi e personalità di rilievo del mondo della creatività e della cultura. Il catalogo è stato concepito come un compendio di opere di natura eterogenea selezionate per mettere in evidenza temi e linguaggi esplorati da Elio Fiorucci lungo tutto l’arco della sua articolata carriera.
È disponibile anche l’album, Il giro del mondo per Elio Fiorucci. Gli album di Mirella Clemencigh, a cura di Judith Clark con Adelita Husni-Bey, che include un’introduzione all’immaginario di Fiorucci e un’inedita conversazione tra la curatrice della mostra e Adelita Husni-Bey, artista e figlia dell’autrice delle opere protagoniste dell’Album, Mirella Clemencigh, buyer e stilista, collaboratrice di Elio Fiorucci negli anni Sessanta e Settanta.
Sarà disponibile a dicembre sulle principali piattaforme streaming anche un podcast, prodotto da Triennale Milano e scritto da Andrea Batilla: un racconto in sette episodi per esplorare la vita e la carriera dell’imprenditore, in un viaggio da Milano a New York. (aise)