I “Ritratti di Città” di Vincenzo Del Vecchio in mostra a Rio de Janeiro
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RIO DE JANEIRO\ aise\ - Se le città potessero parlare, avrebbero il volto mutevole delle opere di Vincenzo Del Vecchio. Nei suoi tratti, l’architettura si fa carne, la topografia si piega all’immaginazione e le strade sussurrano storie inespresse. Tutto ciò è evidente nella mostra “Ritratti di Città”, che sarà allestita dal 25 febbraio al 25 maggio al Teatro Italia di Rio de Janeiro. La mostra è realizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e sarà visitabile con ingresso libero.
Non è una semplice mostra, in realtà, ma un viaggio mentale, un’esperienza visiva in cui le città si rivelano come entità vive, palinsesti di memorie e illusioni.
L’esposizione raccoglie opere tratte da tre libri illustrati dall’artista: Terraneo, moderna mitologia mediterranea; Il Milione di Marco Polo; e Le Città Invisibili di Italo Calvino. Omaggi ai luoghi reali e immaginati.
In queste tavole, la città è una creatura mutante, un organismo in continua evoluzione, in cui i dettagli architettonici si fondono con l’inconscio collettivo.
L’opera simbolo della mostra è il murale Vista da Napoli, in cui Partenope, sirena e madre ideale della città, si dissolve nello spazio urbano, il suo sguardo rivolto al mare. Napoli, qui, non è solo geografia: è soglia e attraversamento, un eterno dialogo tra passato e futuro, accoglienza e metamorfosi.
Vincenzo Del Vecchio, illustratore e architetto, porta nella sua arte un’eleganza rigorosa, unita a una vena di sottile sovversione. Le sue città sono impossibili, ma profondamente vere; il suo tratto, essenziale e insieme minuzioso, è un invito a decifrare gli strati della realtà. I suoi lavori, pubblicati in Italia e all’estero, dialogano con la grande tradizione illustrativa europea, giocando con le regole della percezione per restituire all’osservatore un senso di stupore e meraviglia.
Entrare in questa mostra significa perdersi e ritrovarsi, lasciarsi guidare da linee che sfidano la logica e costruiscono universi nuovi. Perché ogni città, in fondo, è un racconto in attesa di essere svelato.
Illustratore, classe 1989, dopo la laurea in architettura Vincenzo Del Vecchio approda nel mondo dell’editoria pubblicando in Spagna nel 2017 il suo primo libro Terraneo, che successivamente arriverà in Italia e sarà tra i finalisti del premio Andersen 2019 come miglior albo illustrato. Collabora stabilmente con realtà editoriali italiane come Einaudi, Iperborea e Gallucci, i suoi albi illustrati sono stati pubblicati anche in Spagna, Russia e Corea.
Del Vecchio non si limita ad illustrare le storie ma ne delinea insieme agli autori la trama e gli immaginari, indagando la stretta relazioni tra personaggi e paesaggi. Il suo lavoro appare semplice e diretto nelle composizioni ma minuzioso e complesso nell’uso delle linee e nella cura dei particolari, ama stravolgere le regole della rappresentazione creando illusioni ottiche e piccoli mondi impossibili. (aise)