“Il canto delle culture” torna ad animare “I Giardini della Filarmonica” a Roma

ROMA\ aise\ - Dal 19 giugno i Giardini dell’Accademia Filarmonica Romana tornano ad animare la capitale con il festival estivo I Giardini della Filarmonica.
Il presidente Paolo Baratta lo scorso anno annunciò un impegno più sistematico per la programmazione del festival estivo. In particolare anticipò che si sarebbe “attivato in colloqui più mirati con le rappresentanze dei paesi presenti a Roma per meglio valorizzare il contributo che queste istituzioni già offrivano nelle edizioni del passato a un festival che si voleva confermare come luogo di incontro internazionale. Questo allo scopo anche di contribuire a far conoscere quanto queste istituzioni già fanno e incoraggiare quello che possono fare per arricchire la vita musicale a Roma”. Ed ora, dal 19 giugno al 10 luglio, “offriamo un Giardino, spazio che sembra ideale per il fiorire di contributi che la generosità degli artisti ci offrirà e quasi metafora di un luogo delle diverse fioriture”.
Non a caso, dunque, quest’anno il Festival ha titolo “Il canto delle culture”. Dall’Alaska al Mare Nostrum, la musica risuonerà con i ritmi e i suoni dal Giappone, Armenia, Georgia, Germania, Iran, Stati Uniti, Austria, Polonia, Argentina, Messico e Colombia. Ad accoglierla uno spazio verde e silenzioso nel cuore di Roma, alle pendici di Villa Borghese e a pochi passi da piazza del Popolo.
L’INAUGURAZIONE: GEOGRAFIA SONORA DALL’ALASKA
L’apertura sarà giovedì 19 giugno (ore 21) con l’esecuzione di Inuksuit (2009) del compositore statunitense John Luter Adams, affidata all’ensemble italiano Blow Up Percussion a sua volta affiancato da giovani percussionisti del Conservatorio di Latina. L’opera di Adams, concepita appositamente per essere eseguita all’aperto, si ispira al mondo naturale e ai paesaggi sonori che il compositore ha sperimentato in Alaska, dove ha vissuto per quasi quarant’anni. Una sorta di “geografia sonora” fra ambiente e immaginazione. “Inuksuit” sono gli ‘ometti’, ovvero le sentinelle di pietra costruite nel corso dei secoli dagli Inuit nelle distese battute dal vento dell’Artico. “Quest’opera – racconta lo stesso compositore – è ossessionata dalla visione dello scioglimento dei ghiacciai polari, dell’innalzamento dei mari e di ciò che potrebbe rimanere della presenza dell’umanità dopo che le acque si saranno ritirate”. Un numero variabile di percussionisti (dai 9 ai 99 come si legge in partitura) è libero di muoversi in un’ampia area aperta, e così anche gli ascoltatori, trasformando uno spazio apparentemente vuoto in un luogo pienamente vissuto.
MUSICA E TRADIZIONI DALL’EUROPA E DAL MONDO
Germania, Italia e Giappone si incontrano nel concerto del 20 giugno (Giardini, ore 21.30) dedicato alla percussionista e compositrice giapponese Malika Kishino, borsista presso l’Accademia Tedesca Villa Massimo a Roma, con il Blow Up Percussion e il percussionista francese Théo Guimbard in un programma di sue musiche e di Yoshihisa Taira. Lo stesso giorno il concerto BachBjörk con NEMA, giovane ensemble strumentale partenopeo, spazia fra la musica di Bach, Björk e compositori d’oggi (Sala Casella, ore 20).
Originale il 21 giugno l’incontro fra sei musicisti per un omaggio alle musiche tradizionali mediterranee (Giardini, ore 21.30): il clarinettista e sassofonista Gabriele Coen si affianca al tunisino Ziad Trabelsi con il suo oud, strumento fra i più popolari della musica araba, cui si aggiungono le voci di Nando Citarella, tra i maggiori studiosi del repertorio popolare del sud Italia, le chitarre di Emanuele Bultrini, le percussioni arabe di Simone Pulvano e la voce di Barbara Eramo. La giornata si apre in Sala Casella (ore 20) con il recital della pianista viennese Mitra Kotte, classe 1995, selezionata per il programma 2025-26 “The New Austrian Sound of Music”.
Il 22 giugno torna il Germano Mazzocchetti Ensemble (Giardini, ore 21.30) con un concerto fra sonorità popolari, mediterranee e nuovi lavori del compositore e fisarmonicista abruzzese che si lascia ispirare dai racconti e dalle tradizioni della sua terra di origine. Apertura di giornata con il pianista polacco Piotr Sa?ajczyk (Sala Casella, ore 20), apprezzato interprete del repertorio poco noto o dimenticato del romanticismo polacco.
Il 24 giugno la raffinatezza della musica francese di primo Novecento verrà raccontata e suonata dal pianista Luca Ciammarughi nel concerto dedicato alla scrittura pianistica di Erik Satie (Sala Casella, ore 20). Nei Giardini (ore 21.30) un racconto in suoni fra Argentina e Italia, che accosta due giganti della musica: Astor Piazzolla ed Ennio Morricone, compositori che hanno segnato la storia della musica del XX secolo: Piazzolla rivoluzionando il tango, Morricone la musica per film. Al bandoneón Gabriela Galí, violoncello Daria Rossi Poisa, flauto Maurizio Ziomi.
Un viaggio a sei corde nell’Europa dall’Ottocento ad oggi il 25 giugno con la chitarra di Aurora Orsini (Sala Casella, ore 20) che spazia fra il repertorio classico spagnolo fino a una novità in prima assoluta di Paolo Catenaccio. Nei Giardini (ore 21.30) il progetto Swing Opera di Accordi Disaccordi, trio di sperimentatori del genere gipsy jazz (Alessandro Di Virgilio e Dario Berlucchi chitarre, Dario Scopesi contrabbasso), che si unisce alla cantante lirica mezzosoprano Chiara Osella, fra arie d’opera dal ritmo travolgente dello swing.
Ricca come sempre la giornata dedicata alla cultura iraniana il 26 giugno fra tradizione e modernità spaziando nell’arte e nella musica: apertura alle 18.30 con la mostra di calligrafia Whispering ink di Ghazaleh Monshizadeh cui seguono due concerti. Il primo (Sala Casella, ore 20) affianca la pianista italo-tedesca Marlene Fuochi alla cantante di Teheran Sahb? Khalili Amiri in un dialogo fra la musica iraniana contemporanea e quella di Maurice Ravel. Segue nei Giardini (ore 21.30) The Poet with a Gun protagonisti la Dobareh Band – Khatere Hakimi chitarra e voce, ed Ehsan Goodarzi performance e voce – e il clarinettista Rouzbeh Esfandarmaz in un mix fra musica folkloristica iraniana ed elettronica.
Omaggio, nel giorno del suo settantesimo compleanno, il 27 giugno, a Matteo D’Amico, compositore romano, legato alla Filarmonica di cui è stato direttore artistico e ora ne è vicepresidente. In un anno che lo vede impegnato in nuove importanti commissioni, concerti e registrazioni, la Filarmonica lo festeggia con la presentazione del suo nuovo CD Le creature di Ade e un concerto di sue musiche in prima assoluta: con il mezzosoprano Chiara Osella, Greta Lobefaro al pianoforte e l’intervento di Carlo Boccadoro. Segue il concerto nei Giardini (ore 21.30) sulle musiche tradizionali del Caribe colombiano con il gruppo multiculturale Ancestros diretto da Carlos Alberto Martínez Cantillo.
Agli amatori in musica, appassionati e virtuosi “dilettanti”, che ricorda l’origine della Filarmonica nel 1821, è dedicata l’intera giornata del 28 giugno con i concerti in Sala Casella e nei Giardini dell’Orchestra Classica della Scuola Popolare di Musica di Testaccio diretta da Massimo Munari, e l’Orchestra Arios guidata da Antonio Viri.
Il 30 giugno la flautista armena Veronika Kizanishvili, con la pianista Oh Yunwoo, esplora autori contemporanei armeni e georgiani nel concerto in Sala Casella (ore 20). Tornano poi, attesissimi, i Munedaiko (Giardini, ore 21.30), gruppo formato dai tre fratelli Mugen, Naomitsu e Tokinari Yahiro, che tramanda la pratica millenaria del Taiko, i tradizionali tamburi giapponesi, dal suono potente e ancestrale.
Prima della tempesta, il 1° luglio, nei Giardini (ore 21.30) racconta di uno spaccato umano e poetico sugli artisti dell’Italia del dopoguerra, attraverso i materiali di lavoro per La Tempesta di Shakespeare di due giganti del teatro del ‘900: Strehler e lo scenografo Luciano Damiani. Sul palco l’attrice Antonella Civale, che cura la drammaturgia insieme al regista Marco Carniti. Lo spettacolo viene preceduto in Sala Casella (ore 20) dalla presentazione del libro di Valerio Vicari Richard Wagner, il cane e il pappagallo uno sguardo sulla complessa personalità e sul coraggioso spirito del compositore tedesco. Ne parla con l’autore Emanuele Franceschetti, con gli interventi musicali del pianista Francesco Tenisci che di Wagner farà ascoltare alcuni estratti di opere, trascritti da Liszt.
Doppio viaggio “andata e ritorno” Usa-Italia per il 2 luglio: la giornata si apre in Sala Casella (ore 20) con Essentia, il progetto multimediale con proiezioni video, elaborazioni del suono e danza, che coinvolge università americane ed europee e l’Università di Tor Vergata. Alle 21.30 nei Giardini lo spettacolo Em, ovvero Emanuel Carnevali va in America, un ritratto sul poeta italiano emigrato nei primi del Novecento negli Stati Uniti, che lasciò un piccolo ma significativo segno nella letteratura americana del Novecento. Lo raccontano le musiche degli Acustimantico, con la voce storica del gruppo Raffaella Misiti, e la narrazione di Ilaria Drago.
Il 3 luglio i Tabasco Shot portano nei Giardini (ore 21.30) i colori e il calore del folklore e della musica messicana rivisitata in chiave pop, un mix di musica rock e cultura Mariachi, Nortena, Ranchera, Chicana e Tejana, di origine o di forte ispirazione messicana. Al gruppo si unisce la cantautrice messicana Fabiola Osorio.
Arriva infine dalla Colombia la Colombian Latin Jazz, formazione stabile del Conservatorio del Tolima, composta da insegnanti e studenti, per un concerto nei Giardini il 10 luglio (ore 21) che chiude l’edizione 2025 del festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana. L’ensemble propone il repertorio della grande tradizione popolare colombiana, riletto attraverso il linguaggio dell’improvvisazione jazzistica. (aise)