IPER: a Roma la quarta edizione del Festival delle Periferie

ROMA\ aise\ - Dal 2 al 28 maggio torna a Roma l’appuntamento con IPER – Festival delle Periferie, giunto alla sua quarta edizione. Organizzato e prodotto dal Museo delle Periferie - Azienda Speciale Palaexpo con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e con la direzione artistica di Giorgio de Finis, il festival si presenta quest’anno in una nuova veste diffusa, ospitando eventi diversi in molti luoghi della città.
Tema scelto per questa quarta edizione è “Roma e le sue trasformazioni”, quelle che riguardano il centro come quelle che interessano la città ai margini. Attraverso il confronto con ospiti e osservatori italiani e internazionali, IPER Festival vuole provare ad offrire prospettive inedite sulla complessità della città che festeggia il suo venticinquesimo Giubileo. Come sottolinea Giorgio de Finis, direttore artistico di IPER: L’Iper festival è nato per far apparire il Museo che ancora non c’è. Il Museo delle periferie, ricordiamolo, è in costruzione nel comparto R5 di via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca e una volta realizzato sarà il primo museo di Roma Capitale fuori del Grande Raccordo Anulare. Ma non sarà ultimato prima della fine del 2026; da qui l’esigenza di operare in maniera diffusa, coinvolgendo moltissime realtà e istituzioni della Capitale, una soluzione che non è solo funzionale, ma corrisponde alla volontà di avviare e mantenere un confronto permanente tra le diverse esperienze che operano nei territori.
Il programma include incontri, talk, proiezioni e mostre che coinvolgono molteplici luoghi della città, tra cui: Palazzo Esposizioni Roma, il Macro, la Casa dell’Architettura, la Casa del Cinema, il Teatro Ateneo, il Teatro Tor Bella Monaca, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, la Società Geografica Italiana (Villa Celimontana), il Museo delle Civiltà, il MAAM, Piazza Tevere, Tor Marancia, il Quadraro. Tra le novità di questa quarta edizione anche il coinvolgimento delle Accademie, come quella Americana, l’Accademia tedesca Roma Villa Massimo, la Real Academia di Spagna e l’Accademia di Belle Arti di Roma oltre a tante altre realtà.
Si parte venerdì 2 maggio alla Casa del Cinema con la proiezione in anteprima del film documentario di Antonio Di Domenico Museocracy, che ripercorre le vicende del Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (MAAM), occupazione abitativa all’epoca in cima alla lista degli sgomberi della Prefettura, che si intrecciano con quelle del neonato Museo delle periferie, alla ricerca di una sede nel quartiere di Tor Bella Monaca. Due musei che lottano per non sparire con il loro carico di utopia: il primo impegnato a proteggere la comunità di migranti e precari provenienti da tutto il mondo che ha trovato casa in un salumificio dismesso, il secondo deciso a realizzare il primo museo di Roma Capitale fuori del Grande Raccordo Anulare. Una storia a tratti rocambolesca che ha per protagonista Giorgio de Finis, inventore di musei abitati e dispositivi artistici relaziona i nati per realizzare una città diversa: la città di tutti.
Dal 3 al 7 maggio la Casa dell’Architettura ospita la seconda edizione di Rebirth Forum Roma, organizzato in collaborazione con la Fondazione Pistoletto Cittadellarte, l’Ordine degli Architetti di Roma e il Festival dell’Architettura di Roma: dieci tavoli tematici, cento invitati rappresentanti di università, amministrazioni, associazioni, studi professionali e musei chiamati a discutere, in cinque giornate aperte al pubblico, sul futuro di Roma. Dispositivo artistico e demopratico, il Forum si concluderà con la stesura di un manifesto e un elenco di obiettivi condivisi da realizzare con l’apporto di tutti i cantieri.
Tra gli ospiti italiani e internazionali attesi al Rebirth Forum Roma, Francesco Rutelli che il 5 maggio dialoga con Giorgio de Finis e Orazio Carpenzano sul tema Città Vince Città perde. Partendo da una serie di interrogativi su come alcune città emergano per dinamismo, piacevolezza, creatività rispetto ad altre, l’incontro sarà uno spunto per riflettere su quelle che potrebbero essere le future sfide dell’innovazione, le trasformazioni possibili e i problemi che faranno la differenza per città, metropoli, comunità di cittadini.
Michelangelo Pistoletto è al centro della giornata del 6 maggio, in un incontro con Paolo Naldini e Giorgio de Finis sullo Stato dell’Arte.
Il 10 maggio Palazzo delle Esposizioni ospita una lecture di Franco La Cecla, Delhi, Giardini e Slums, in cui l’antropologo analizza il caso di una città come Delhi, metropoli con trenta milioni di abitanti, che è allo stesso tempo un luogo di resistenza di una cultura complessa che non è riducibile ad una sola componente. Una città immensa che racchiude in sé la storia dell’India coloniale e di quella indipendente, dell’India multiculturale e di quella sovranista di Modi. Una città inquinatissima, disumana ma anche fertilissima culturalmente, che contraddice nei suoi abitanti l’intolleranza dell’induismo militante.
Il 13 e 14 maggio Roma si confronta con il mondo attraverso il suo fiume principale, il Tevere. Nelle due giornate organizzate al MACRO Museo di arte contemporanea di Roma e a Piazza Tevere, Il Tevere e gli altri: fiumi territori resistenze in una sorta di ideale gemellaggio tra ecosistemi fluviali, viene affrontata la questione, al centro del dibattito artistico ed ecologista internazionale, del diritto giuridico degli ecosistemi naturali.
Nella prima giornata del 13 maggio l’Auditorium del Macro ospita un convegno che vede la partecipazione di artisti e attivisti italiani e internazionali ed è realizzato con il patrocinio di The European Confluences of Water Bodies. Tra gli ospiti: Natalia Greene (Ecuador), Teresa Vicente (in video), Ismaeel Daewood (Iraq), Pietro Consolandi, Andrea Conte, Stalker e Petra Johnson.
La seconda giornata, il 14 maggio dal titolo I Fiumi del mondo a Piazza Tevere è organizzata in collaborazione con l’associazione Tevereterno, che quest’anno festeggia i suoi vent’anni di attività, e sarà dedicata ad azioni e performance che si svolgeranno nello spazio autonominato di Piazza Tevere. Tra le partecipazioni artistiche previste quelle di: Erena Rhose (Nuova Zelanda), River Sisters (Polonia), Christiane Bosman (Olanda), Sabina Sabic (Bosnia Erzegovina), Arts4Commons (Italia e Ecuador), Andreco (Italia) e Lanfranco Aceti (Italia).
Dal 15 al 16 maggio presso il Teatro Ateneo di Sapienza Università di Roma si terrà il convegno Università e Città. Progetti e ricerche di Sapienza per Roma, dedicato ai progetti architettonici e urbanistici realizzati con la collaborazione dell’ateneo romano. Curato e organizzato dalla Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma, il convegno propone talk, videoproiezioni, incontri e lezioni incentrati sull’intenso dialogo tra Roma e l’Università, offrendo un’occasione preziosa per condividere progetti, studi e ricerche destinati a migliorare e ripensare il futuro della città. Tra i relatori coinvolti al convegno, Antonella Polimeni, rettrice dell’Università Sapienza, Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, gli architetti Franco Purini e Stefano Boeri, lo storico dell’arte Claudio Strinati, Guendalina Salimei, curatrice del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura del 2025, e tanti altri ancora.
Domenica 18 maggio il Museo condominiale di Tormarancia ospita Cantiere in festa, una giornata speciale all’interno del nuovo cantiere artistico di Tor Marancia. Un’occasione unica per visitare gli spazi in trasformazione, conoscere gli artisti coinvolti e partecipare a momenti di creatività e comunità. In questo periodo il cantiere sarà animato dalla presenza e dal lavoro di quattro artisti straordinari: Raymundo Sesma, Mr. Klevra, Uman e Moneyless, impegnati in un’attività di formazione e workshop aperta alla comunità, rivolta ai più giovani, con l’obiettivo di promuovere il dialogo tra arte, spazio urbano e vita collettiva.
Sempre nella giornata del 18 maggio, Palazzo delle Esposizioni farà da sfondo a due lecture, la prima di Jean Marc Besse,protagonista dell’incontro Parigi come esperienza. Un saggio di fotografia personale, in cui il filosofo e storico partendo dal dato che ad oggi solo il trenta per cento dei parigini è nato a Parigi (lo stesso Besse appartiene a questa piccola minoranza), cercherà di rispondere alla domanda sul come la città natale di ciascuno possa modellare la propria visione del mondo e influenzare la nostra visione delle altre città.
A seguire si terrà la lecture degli architetti Almut Grüntuch-Ernst e Armand Grüntuch, L’architettura è parte dell’ecosistemaorganizzata in collaborazione con l’Accademia tedesca di Roma Villa Massimo, in cui si affronterà il tema dell’urbanizzazione legata al cambiamento climatico.
Il 21 maggio sempre a Palazzo delle Esposizioni, Carlos Moreno, direttore scientifico e cofondatore di ETI all’Université Paris 1 Panthéon – Sorbonne/IAE, incontrerà il pubblico con la lectio La Rivoluzione della Prossimità: Ripensare la Città, Riconnettere le Vite. Moreno è ideatore del progetto Città dei 15 minuti che prevede un cambio di prospettiva: non più raggiungere punti distanti tra loro nel minor tempo possibile, ma avvicinarli in modo che gli aspetti essenziali del vivere – abitare, lavorare, rifornirsi, curarsi, studiare, divertirsi – possano compiersi in un tempo ragionevole e in uno spazio sensibile. La città di domani dovrà essere sempre più funzionale e interattiva, costruita e pensata con immaginazione e creatività, in modo da trovare nuovi modi di tessere relazioni tra le due componenti essenziali della vita cittadina: il tempo e lo spazio.
Giovedì 22 maggio nella sede della Società Geografica Italiana a Villa Celimontana si tiene la giornata di studio La città e i segni: fregi e sfregi, dedicata al fenomeno della street art e del suo utilizzo nell’ambito dei programmi di “rigenerazione urbana”.
Sempre nella giornata del 22 maggio a Palazzo Canova, nello Studio Loft si terrà l’incontro Lapsus Roma, dedicato ad analizzare l’evoluzione dell’architettura del paesaggio, esplorando allo stesso tempo il legame tra Roma e l’arte, con particolare attenzione all’opera di Luigi Ontani, che a Palazzo Canova vive e lavora. L’artista ha saputo reinterpretare l’identità della città attraverso il suo linguaggio visionario e simbolico, rendendo Roma non solo una fonte di ispirazione, ma anche un vero e proprio specchio della sua creatività. Una preziosa occasione per osservare Roma da una nuova prospettiva e immaginare il suo futuro tra tradizione e innovazione. Oltre a Luigi Ontani parteciperanno all’incontro gli architetti Pasquale Piroso, Annalisa Metta e Susanna Tradati.
Il 26 maggio il Teatro Biblioteca Quarticciolo ospita la presentazione della recente ricerca dedicata ai quartieri di Roma, La città dei quartieri. Territori Comunità Identità, a cui seguirà la presentazione della pubblicazione nella collana del RIF dedicata a Renato Nicolini e curata dall’Associazione Meraviglioso Urbano.
Il 27 maggio il Museo delle Civiltà ospita il convegno internazionale I have known rivers and cities. African cities on the move, dedicato ad affrontare la delicata questione di come avviare un percorso di decolonializzazione della città Roma, in un confronto con artisti e curatori provenienti dai Paesi del Sud del mondo: tra gli ospiti Simon Njami, Deljo Jasse, Adji Dieye, Agnes Waruguru, Guerreiro do Divino Amor, Eddy Ekete Mombesa, Laetitia Ky, in dialogo il direttore del Museo delle periferie Giorgio de Finis, i curatori Alessandro Romanini, Simona Amelotti e l’antropologo Franco La Cecla.
Il 28 maggio, giornata conclusiva di IPER Festival delle Periferie, presso l’Istituto Comprensivo Melissa Bassi si terrà Automappatura Roma 2025, che vedrà susseguirsi in una maratona le realtà che tra il 2020 e il 2021 hanno deciso di raccontarsi in prima persona al Museo delle Periferie, rispondendo alle cinque domande chi, dove, quando, come, perché. L’obiettivo è quello di comprendere come, a quattro anni di distanza, la rete associativa territoriale dislocata nelle periferie della città di Roma continui ad operare, affrontando le questioni e le criticità che in maniera endemica caratterizzano spesso i rispettivi quartieri di pertinenza.
Al Teatro di Tor Bella Monaca nella stessa giornata è in programma l’incontro coordinato da Carlo Cellamare Tor Bella Monaca territorio dell’innovazione. Associazionismo, partecipazione, scuole di frontiera, i progetti di riqualificazione, privati e pubblici. Un focus sarà dedicato al Museo delle periferie. Presenti gli assessori di Roma Capitale Veloccia, Zevi, Segnalini e Smeriglio.
Durante tutta la durata del Festival sono previste molte altre attività, al Quadraro (a cura di Spazio Y), al MAAM (che ospiterà, tra l’altro, le lectio di Flores & Prats e quella del collettivo Orizzontale), le camminate come quella lungo il Tevere, antica via giubilare, guidata da Rosario Pavia, quelle dedicate alla Roma Agricola a cura di Carlo Infante a cui si aggiunge la scoperta della Stazione Quintiliani, con la performance e la mostra dell’artista Andrea Lanini. (aise)