La personale di Andrea Gabutti nella sede di Verona di KROMYA Art Gallery

VERONA\ aise\ - Dopo i positivi riscontri ottenuti a Lugano, KROMYA Art Gallery presenta una nuova mostra personale dell'artista svizzero Andrea Gabutti (Manno, Cantone Ticino, 1961), esposta sino al 20 aprile nella sede di Verona, con un significativo corpus di opere inedite.
L'esposizione è stata inaugurata sabato scorso, 9 marzo, alla presenza dell'artista e del curatore Marco Franciolli, già direttore del MASI - Museo d'arte della Svizzera italiana.
Intitolata S.T. (senza titolo come da consuetudine per l'artista), la mostra offre una panoramica dei temi e delle tecniche ricorrenti nella ricerca di Gabutti attraverso 25 opere su tela e su carta, molte delle quali di grandi dimensioni e mai esposte prima. Presenti, in particolare, a Verona alcuni dipinti ad olio su tela del nuovo ciclo dedicato all'acqua, realizzati nel 2023.
“La peculiare figurazione di Andrea Gabutti”, scrive il curatore Marco Franciolli, “è frutto di un lungo e complesso percorso di sperimentazione, prevalentemente incentrato sulla natura e sul paesaggio, avviato all'inizio degli anni Novanta. Nelle sue opere il sentimento del paesaggio è reso attraverso i segni, le tracce e i tratteggi che caratterizzano disegni e dipinti; la relazione profonda che l'artista intrattiene con la natura e i suoi elementi si può evincere in tutti i suoi lavori, frutto al contempo dei sensi, della ragione e dell'immaginazione”.
Nel 2012 Gabutti acquisisce una piccola incisione di paesaggio di Barthélemy Menn (1815-1893), artista attivo a Ginevra che ebbe grande influsso sulla pittura svizzera di paesaggio. A partire da questa minuscola incisione, Gabutti realizza un nuovo ciclo di disegni monumentali a inchiostro, che dà avvio ad un'indagine approfondita sul tema del paesaggio e dei suoi elementi. Si intensifica così la ricerca grafica tra figurazione e astrazione, tra figura e simbolo.
Il tema romantico della rovina, presente nell'opera di Menn, si trasforma in Gabutti in un'indagine sul rapporto fra la natura e il costruito dell'uomo. A partire da questi lavori, l'artista sperimenta nuove possibilità introducendo temi inediti, utilizzando spesso la grafite e l'inchiostro o realizzando varianti monocromatiche di uno stesso tema con matite colorate: boschi, sentieri, cascate, intrichi di rami costituiscono inesauribili fonti d'ispirazione.
Più recentemente, l'attenzione di Andrea Gabutti si è concentrata sulla rifrazione della luce sulla superficie dell'acqua, anche questo un tema ricorrente nella tradizione pittorica di un Paese, come quello elvetico, caratterizzato da montagne, cascate d'acqua e laghi. L'artista riprende tale soggetto iconografico concentrando la propria attenzione sulla natura fluida dell'acqua, le sue caratteristiche riflettenti e le strutture dei riflessi che si creano sulla superfice. È in queste opere che le peculiarità del segno divengono essenziali per rendere gli effetti di luce e analizzare le strutture generate dal movimento dell'acqua.
Nei disegni e nei dipinti più recenti si possono intravedere nuovi indirizzi, che confermano l'evolvere costante del linguaggio artistico di Andrea Gabutti verso nuove possibilità espressive, sempre di grande suggestione e sensibilità.
Andrea Gabutti nasce a Manno (Cantone Ticino) nel 1961. Trasferitosi a Ginevra all'inizio degli anni '80, intraprende una doppia formazione, dapprima alla Facoltà di Diritto dell'Università di Ginevra e successivamente all'École Supérieure d'Art Visuel (ESAV). Da quel momento, la sua vita si divide tra questi due campi d'azione: l'insegnamento del diritto da un lato e la carriera artistica dall'altro. A partire dagli anni '90, Gabutti espone regolarmente in Svizzera e all'estero: si ricordano tra le altre le mostre al Museo Cantonale d'Arte a Lugano; al Musée des Beaux Arts di Tourcoing, Nord-Pas-De-Calais (Francia); al Museo de Arte Contemporânea de Pernambuco à Olinda (Brasile); al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona; al Musée des beaux-arts a La Chaux-de-Fonds. Numerose le mostre in gallerie svizzere e internazionali. Nel 1998 vince il premio Diday della Société des arts di Ginevra. Opere dell'artista sono presenti in varie collezioni museali e private svizzere, tra le altre nel Fonds municipal d'art contemporain di Ginevra; nella Collezione del Cantone Ticino e al MASI - Museo d'arte della Svizzera italiana; al Musée d'art et d'histoire a Neuchâtel; al Musée Jenisch a Vevey; nelle collezioni delle banche Crédit Suisse a Lugano, Julius Bär Art Collection a Zurigo, Banca dello Stato del Cantone Ticino a Lugano. L'artista vive e lavora tra Ginevra e Manno. (aise)