L’Italia all’ACT-Shanghai Contemporary Theatre Festival

SHANGHAI\ aise\ - Si terrà a Shanghai dal 6 settembre al 13 ottobre in diversi centri teatrali ACT-Shanghai Contemporary Theatre Festival, rassegna organizzata dallo Shanghai Dramatic Arts Center con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura.
ACT-Shanghai Contemporary Theatre Festival promuove spettacoli teatrali contemporanei ed innovativi fin dalla sua prima edizione, nel 2005.
La 15esima edizione della rassegna, che ha quest’anno come tema “The Field of Memory”, ovvero “Il campo della memoria”, proporrà un palinsesto di dieci opere cinematografiche cinesi e internazionali, spaziando dal dramma al mimo e alle performance sperimentali.
Due opere, tra quelle proposte dal Festival, sono italiane: “L’angelo della storia” del gruppo teatrale fiorentino Sotterraneo e “Of the Nightingale – Dell’usignolo invidio la sorte” di Motus.
“L’angelo della storia” aprirà il Festival con la rappresentazione del 6 settembre alle ore 19:30 e sarà ripetuta anche il giorno successivo alla stessa ora. Dopo cinque anni di attesa, il gruppo di ricerca teatrale Sotterraneo, vincitore del premio Ubu nel 2022 come migliore opera teatrale italiana, ritornerà sul palco di Shanghai portando una nuova rappresentazione.
Ne “L’angelo della storia” Sotterraneo conduce lo spettatore in una immersione nella storia dell’umanità, dalla preistoria fino ai giorni nostri, stimolando una riflessione sul progresso umano, facendo viaggiare i pensieri dello spettatore liberamente tra storia e realtà. In questo senso, il gruppo Sotterraneo si ispira al pensiero filosofico di Walter Benjamin, nel raccogliere frammenti storici e riorganizzarli per formare un puzzle storico intricante con una profonda visione del rapporto tra tempo, memoria e storia.
“Of the Nightingale – Dell’usignolo invidio la sorte”, in scena il 28 e il 29 settembre, trae ispirazione dall’eroina Cassandra, figura profetica della mitologia greca che fu maledetta per aver offeso gli dèi, venendo condannata a non vedere realizzate le sue profezie. Nell’antico teatro greco, i cantori paragonavano la sua nenia al canto di un usignolo, simbolo di tristezza e oscurità delle sue profezie. Lo spettacolo è una risposta a questa fanciulla inascoltata. Cassandra compie un viaggio metaforico negli inferi e si libera delle sue delicate piume, diventando più resistente e pronta ad andare avanti.
La danzatrice e coreografa Stefania Tansini, sotto la direzione di Motus, interpreta i momenti di Cassandra come un rituale sciamanico, fondendo un senso di vulnerabilità femminile con un ardente spirito di riscatto. (aise)