“Miracoli a Milano”: gli scatti di Carlo Orsi a Palazzo Morando
Miracolo a Milano. Carlo Orsi fotografo
MILANO\ aise\ - Una coinvolgente mostra fotografica che racconta l’originale personalità del fotografo Carlo Orsi. Immagini scattate a partire dagli anni Sessanta. Milano, la sua città, protagonista di una lunga esplorazione tra luci e ombre, contraddizioni e slanci, i grandi ritratti, la moda, la pubblicità, i reportage.
Dal 31 ottobre scorso e sino al 2 febbraio 2025, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine ospita la mostra “Miracoli a Milano. Carlo Orsi fotografo”, curata da Giangiacomo Schiavi e Giorgio Terruzzi con la consulenza di Silvana Beretta e organizzata da Vertigo Syndrome, in collaborazione con l’Archivio Carlo Orsi e il Comune di Milano.
L’esposizione rende omaggio a Carlo Orsi (1941-2021), autore, con le sue Leica, di un percorso professionale iniziato nell’Italia del dopoguerra con il Bar Jamaica a Brera come fosforico luogo di appartenenza, frequentato da pittori, scrittori, poeti. Figure ispirate e ispiratrici per la sua intera carriera.
140 opere in bianco e nero, quasi tutte vintage provenienti dall’archivio personale dell’autore, stampate sotto la sua supervisione. Fotografie che seguono le tematiche care a Orsi, dagli esordi, come reporter per il Corriere della Sera, Panorama, Settimo Giorno, Il Mondo e Oggi, prima di diventare assistente di Ugo Mulas per poi definire uno stile dissidente e ironico da applicare a diversi ambiti della fotografia.
La mostra è divisa in 4 sezioni: una è dedicata a Milano, indagata senza sosta per sessant’anni; un’altra presenta i ritratti di artisti, designer, stilisti e attori che hanno segnato il secondo Novecento; la terza sezione riguarda i lavori svolti per il mondo della moda e della pubblicità per alcuni marchi importanti come Omsa, La Perla, Catellani&Smith, American System, Swatch, Philip Morris, Ducati, Alias, Baleri, Nemo, Cassina, Fedeli. La quarta sezione è infine riservata ai reportage: dalle scuole per i toreri in Spagna alle sculture dell’amico Arnaldo Pomodoro; dai paesaggi iconici degli Stati Uniti alla caduta del muro di Berlino fino alle missioni umanitarie, accompagnate come volontario, in Tibet, Cina, Uganda, Bangladesh e Bolivia.
Come tutte le esposizioni curate da Vertigo Syndrome, la mostra si completa con una serie di eventi collaterali. Sono previsti a Palazzo Morando, tra novembre 2024 e gennaio 2025, cinque incontri dedicati ai rapporti tra Milano e la musica, la letteratura, il giornalismo, la comicità, il sociale. Conferenze aperte ai visitatori della mostra, animate da ospiti d’eccezione.
LA MOSTRA
Milano. L’anima esposta
Carlo Orsi ha perlustrato ogni strada di Milano, componendo un racconto per immagini che spazia dai suoi punti più alti (L’ombra del Pirellone, 1961; Un mondo nuovo, 2015) a quelli sotterranei (Metropolitana in bianco e nero, 1965); dai Beatles al Vigorelli, 1965 agli emarginati di oggi (Invisibile, 2014).
Orsi ha dedicato due libri a Milano. Il primo, pubblicato nel 1965, con i testi di Dino Buzzati e la celebre foto del vigile in divisa bianca in copertina; un secondo volume realizzato nel 2015, con i testi di Aldo Nove.
È datata 1997 l’ideazione di Città, una rivista fuori misura in ogni senso, pensata per esplorare le energie in circolo a Milano con il contributo di grandi fotografi, da Francesco Cito a Ferdinando Scianna; da Francesco Zizola a Elliott Erwitt. Città continua a essere stampata fino al 2001. Le pubblicazioni verranno riprese nel 2019 e continuano tuttora, sostenute dall’Associazione Amici di Città.
Ritratti. Teste fini e facce toste
Per Carlo hanno posato grandi artisti del secondo Novecento (Lucio Fontana, Valerio Adami, Emilio Tadini, Jannis Kounellis, Arnaldo Pomodoro, Mario Schifano), cantanti (Luciano Pavarotti, Gino Paoli, Mina, Loredana Bertè), personaggi del cinema e dello spettacolo (Mariangela Melato, Ornella Muti, Dario Argento, Cochi e Renato, Dario Fo), ma anche politici (Sandro Pertini) e sportivi (Michael Schumacher, Marco Simoncelli, Valentino Rossi). Che i ritratti siano il risultato di un lavoro nello studio oppure frutto del momento manifestano la capacità di abbinare interpretazione personale e carattere di ogni soggetto.
Moda e pubblicità. Dammi l’idea
Alla moda e alla pubblicità Orsi ha dedicato molti anni di lavoro. Modelle e modelli, così come alcuni “complici” occasionali, sono attivi, in movimento, portatori di una necessaria naturalezza. Anticonformismo e umiltà corrispondenti al suo modo di vivere: “Macché artista, sono un semplice artigiano”.
Reportage. Luoghi del cuore
Dal 2004 Orsi si è occupato di sofferenza e speranza, accompagnando i medici, gli infermieri e i volontari di Interplast, associazione umanitaria attiva in luoghi disagiati del mondo. Due libri documentano cinque missioni organizzate in Tibet, Cina, Uganda, Bangladesh e Bolivia. Un ritorno al reportage, a distanza di molti anni dai primi viaggi fotografici organizzati in Italia, Spagna, negli Stati Uniti, nei deserti africani e in Europa. Viaggi sentimentali per invitare al viaggio ogni fruitore.
Carlo Orsi nasce a Milano l’8 marzo 1941. Via Solferino, Brera. L’arte e gli artisti, primi compagni di vita, ne alimentano curiosità e ispirazione. Inizia a fotografare come cronista per il Corriere della Sera, diventa assistente di Ugo Mulas. Negli anni Sessanta realizza reportage in Italia e all’estero per diversi periodici (Panorama, Il Mondo, Settimo Giorno, Oggi) e lavora per la moda, collaborando con diverse riviste italiane e straniere.
Negli anni Settanta si dedica alla pubblicità, per cui continuerà a lavorare a lungo. Tra le campagne più rilevanti quelle per Omsa, La Perla, American System, Swatch, Philip Morris, Ducati, Alias, Baleri, Nemo, Cassina. Al 1984 risale la prima mostra personale, con allestimento di Mario Botta. Sono datati 1965 e 2015 due libri su Milano, con testi di Dino Buzzati e Aldo Nove.
Il volume Extasi sulla caduta del muro di Berlino è del 1999; Faithful. People around the World del 2004; Jannis Kounellis atto unico del 2006; La luce della terra del 2007. Nel frattempo, accompagna il lavoro dell’artista Arnaldo Pomodoro realizzando diverse pubblicazioni. Nel 1997 fonda con la moglie Silvana Beretta e gli amici di sempre - Emilio Tadini, Guido Vergani, Gianfranco Pardi, Giorgio Terruzzi - la rivista Città, per raccontare Milano attraverso lo sguardo di grandi fotografi.
Muore a Bergamo il 31 maggio 2021. (aise)