“Pasolini. Il Vangelo secondo Matteo” del “ladro di anime” Domenico Notarangelo in mostra a Bruxelles
BRUXELLES\ aise\ - Si inaugura il 3 febbraio a Bruxelles, in occasione del 50° anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, la mostra fotografica che celebra uno dei capolavori cinematografici del regista e intellettuale italiano: Il Vangelo secondo Matteo (1964).
Organizzata e ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura, la mostra si compone delle straordinarie immagini scattate dal fotografo Domenico “Mimì” Notarangelo, celebrato come il “ladro di anime” per la sua capacità artistica d’introspezione nel soggetto fotografato mediante un mezzo d’impressione esteriore. L’evento offre una nuova e suggestiva lettura del film che Pasolini realizzò con grande devozione e radicalità, tracciando una visione profonda e rivoluzionaria del messaggio cristiano.
Poeta, scrittore e regista tra i più emblematici del XX secolo, Pasolini ha sempre considerato il cinema come uno strumento per raccontare e indagare le contraddizioni della società e dell’esistenza umana. Il Vangelo secondo Matteo, oltre a rappresentare uno dei vertici della sua carriera cinematografica, è una pellicola che si discosta dalle tradizionali rappresentazioni bibliche per immergersi in una lettura tanto moderna quanto autentica del messaggio cristiano.
In questa mostra, le fotografie di Domenico Notarangelo, che seguì Pasolini durante le riprese del film, trasportano il visitatore all’interno di quel mondo immaginato dal regista, dove si intrecciano la sacralità e la realtà quotidiana; e in cui è quest’ultima a presentarsi come manifestazione del sacro. Le immagini di Notarangelo catturano momenti di intensa spiritualità, ma anche l’umiltà dei luoghi, la polvere dei campi, la semplicità dei volti degli attori, che rendono Il Vangelo secondo Matteo un’opera intrinsecamente terrena e al tempo stesso sublime. Il regista e il fotografo, attraverso le loro rispettive arti, si fanno interpreti di una visione che, pur nella sua austerità, trasmette con profondità il senso dell’umano nel mondo.
La mostra fotografica è accompagnata e integrata dalle opere di Giuseppe Palumbo, Valentina Mir e Silvio Cadelo, che raccontano di Pasolini e di Matera attraverso la pittura, il disegno e il collage e che hanno composto, insieme alle fotografie di Notarangelo e ai testi di Maria Fonzino, Maurizio Camerini e Alessandro Manna, l’esperienza editoriale “Pasolini 1964. Oltre Matera e il Mediterraneo” edito dal collettivo Action30.
Di Giuseppe Palumbo è esposta anche la poesia illustrata dal titolo “Le Farfalle”: una visione, un sogno in 14 tavole che racconta di Pier Paolo Pasolini che vaga nei Sassi di Matera riflettendo e constatando oggi, ciò che già nel 1964 aveva previsto.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 4 febbraio al 17 marzo. Il vernissage in programma la sera del 3 febbraio sarà arricchito dalla proiezione del documentario “Pasolini 1964” di Antonio Notarangelo e dalla pièce teatrale “Sotto quel sole ferocemente antico” con Stefania De Toma, storyteller e divulgatrice culturale. La rappresentazione racconta la collaborazione tra il fotografo Domenico Notarangelo e Pier Paolo Pasolini, approfondendo la visione del regista sulla “Città dei Sassi” di Matera, ambientazione del film.
Sono previsti inoltre l’intervento di Rossana Di Rocco, attrice che ha interpretato l’Arcangelo Gabriele nel film e che condividerà la sua esperienza sul set con Pasolini e i ricordi dei successivi lavori con il regista, e le testimonianze dei figli di Domenico Notarangelo, Giuseppe Decio, che ha curato la mostra ed è fondatore dell’Associazione Pasolini, e Antonio, custode dell’Archivio Fotografico Notarangelo, che racconteranno il valore dell’eredità artistica e culturale lasciata dal padre. (aise)