“Patrizia Mussa. Teatralità” in mostra all’IIC di Parigi
PARIGI\ aise\ - Apre domani, 29 gennaio, negli spazi dell’Hôtel de Galliffet a Parigi, sede dell’Istituto Italiano di Cultura, la mostra “Patrizia Mussa. Teatralità”, organizzata in collaborazione con Studio Livio e Galerie XII.
La mostra si inaugura oggi in presenza dell’artista, di Giovanna Calvenzi, photo editor e curatrice, e di Gabriel Bauret, storico della fotografia e curatore, e sarà allestita sino al 4 aprile.
Le 50 immagini esposte con interventi di coloritura a mano restituiscono un percorso di analisi sulla teatralità in architettura e sulla qualità scenica dei teatri di tutta Italia. Dai primi teatri non provvisori di Vicenza, Sabbioneta e Parma, che segnano il passaggio dai teatri di corte agli edifici veri e propri, al Teatro alla Scala di Milano, dal Teatro San Carlo di Napoli al Teatro La Fenice di Venezia, dal Teatro Regio di Torino al Teatro Argentina di Roma, dal Teatro della Pergola di Firenze al Teatro Massimo di Palermo, unitamente ad alcune architetture che testimoniano la vocazione “teatrale” di certa architettura civile italiana: come la Reggia di Venarìa, quella di Stupinigi, la Reggia di Caserta, Palazzo Grimani a Venezia.
Nelle sue fotografie, Patrizia Mussa adotta un linguaggio che sembra, a prima vista, di natura oggettivante, per l’uso della luce naturale, la visione frontale, il fuoco totale, che si inseriscono in una calibrata “narrativa”, razionale e cristallina. Ma la fotografia è, per l’artista, solo il punto di partenza. Dopo aver fissato la veduta e realizzato la stampa su carta cotone, Patrizia Mussa interviene infatti con i pastelli colorati per ripercorrere i dettagli – rendendola molto simile a un dipinto o a un arazzo -, marcando così una distanza definitiva dal linguaggio meramente fotografico per approdare in un campo artistico ancora senza nome dove l’atto fotografico si unisce al gesto pittorico.
L’intento di questa particolare ricerca dell’artista non è restituire una catalogazione dell’architettura dei teatri italiani, quanto rivivere e restituire un’esperienza personale attraverso il gesto artistico. Ciò che Patrizia Mussa offre al pubblico non sono quindi solo fotografie descrittive del sontuoso patrimonio architettonico teatrale italiano, ma l’idea stessa del teatro quale luogo per la comunità, in cui riunirsi, guardare ed essere guardati.
Patrizia Mussa vive e lavora tra Torino e Parigi. Si laurea in Filosofia e si specializza in Antropologia Culturale. Inizia a lavorare come fotografa con reportages sportivi e geografici. A Milano, negli anni Settanta, lavora in ambito pubblicitario come producer, direttore della fotografia e regista di documentari. Dal 1985 si stabilisce a Torino, lavora come picture editor per Studio Livio e per la Pacific Press Service di Tokyo; realizza servizi fotografici per importanti riviste di architettura, interior design e gruppi editoriali come Condé Nast e Taschen.
La fotografia di architettura, di interni e il paesaggio sono i campi fondamentali della sua attività professionale e della sua ricerca.
Le fotografie di Mussa sono state esposte e fanno parte di importanti collezioni museali quali la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, il Museum of Photography di Mosca, la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Palais des Beaux-Arts di Lilla, oltre ad essere presenti in prestigiose collezioni pubbliche e private in Europa, negli Stati Uniti e in Estremo Oriente. (aise)