Premio Mario Lattes per la Traduzione: il 29 giugno il vincitore

CUNEO\ aise\ - Sarà annunciato sabato 29 giugno 2024, nel corso della cerimonia di premiazione al Castello di Perno (Cn), il nome del vincitore della terza edizione del Premio Mario Lattes per la Traduzione. I finalisti sono Alberto Bile Spadaccini con Il Gran Burundún-Burundá è morto di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con Lutto di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Maria Nicola con Le pianure di Federico Falco (Argentina, edito da Sur), Raul Schenardi con Fra le tue dita gelate di Francisco Tario (Messico, edito da Sarafà) e Giulia Zavagna con Chiamatemi Cassandra di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).
La terza edizione del Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, l’iniziativa della Fondazione Bottari Lattes che valorizza e mette in risalto il ruolo del traduttore, è dedicata alla lingua ispano-americana. La cerimonia di premiazione si terrà nel cuore delle Langhe e coinvolgerà le traduttrici, i traduttori e i giurati del Premio in una tavola rotonda coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister. Saranno presenti inoltre alcuni dei traduttori di domani, studenti di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino, per interagire e confrontarsi con gli esperti.
Come nelle due precedenti edizioni, dedicate rispettivamente alla lingua araba e al cinese, la selezione delle opere si è articolata in due fasi: in un primo momento la Giuria stabile, tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo, ha individuato i cinque romanzi finalisti. Ora toccherà a una Giuria specialistica, esperta della lingua in oggetto, a valutare a sua volta la cinquina, decretando il nome del vincitore o della vincitrice.
A proposito della cinquina finalista di questa edizione, la Giuria stabile ha commentato: “Tutti i giurati sono d’accordo nel constatare che la maggior parte delle traduzioni pervenuteci è di buon livello. Nel selezionare le migliori per includerle nella cinquina vincente, abbiamo ovviamente tenuto conto, innanzi tutto, della qualità letteraria della traduzione, a prescindere dal nostro giudizio personale sull’opera stessa. A parità di valore, tuttavia, abbiamo anche seguito altri due criteri: non selezionare più di un’opera dello stesso paese, per dare voce a scrittori provenienti da realtà diverse, e non tenere conto dell’importanza e del prestigio della casa editrice che ha pubblicato la traduzione italiana, per dare visibilità, eventualmente, anche a piccoli editori che faticano a farsi conoscere”.
Il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, è realizzato dalla Fondazione Bottari Lattes in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno e l’Università degli Studi di Torino, con il contributo e sostegno di Comune di Monforte d’Alba, il sostegno di Banca d’Alba e con il patrocinio di Confindustria Cuneo e Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo. (aise)