“Prospettive d'Oriente”: al Museo Civico Medievale di Bologna la donazione Norman Jones
BOLOGNA\ aise\ - Sino al 5 maggio 2025 il Museo Civico Medievale di Bologna ospita la mostra “Prospettive d'Oriente. La donazione Norman Jones”, dedicata alla raccolta di arte orientale appartenuta al collezionista inglese Norman Jones (1903-1985), pervenuta al Comune di Bologna nel 2023 grazie al generoso atto di donazione voluto dalla figlia Ruth, per consentirne la più ampia fruibilità da parte del pubblico e degli studiosi.
L'iniziativa espositiva è realizzata in collaborazione con il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale (CSAEO) di Bologna e curata da Mark Gregory D'Apuzzo, Giovanni Gamberi, Massimo Medica e Luca Villa.
Il pregevole nucleo donato da Ruth Jones, docente trapiantata nella città felsinea, è frutto dell’incessante interesse per la storia, le culture e l’arte orientale che ha contraddistinto l’intera vita del padre Norman.
L’eclettica raccolta donata al Comune di Bologna si compone di 146 oggetti e opere (150, se si considerano le serie con più pezzi) che comprendono tessuti, sculture, stampe, disegni e acquerelli, provenienti dall’estremo Oriente e dal continente africano, alcuni dei quali risalenti all’epoca dell’antico Egitto, oltre a libri e fotografie.
Prima occasione pubblica di presentazione e valorizzazione della collezione Norman Jones, l’esposizione presenta una selezione di 47 pezzi, tra miniature indo-islamiche di Murshidaba, statue e oggetti di ispirazione induista, xilografie giapponesi, netsuke e oggetti di uso privato.
Fanno inoltre parte della raccolta originaria uno stereoscopio e una raccolta omogenea di 300 stereoscopie all’albumina e alla gelatina ai sali d’argento, databili tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, prodotte da studi fotografici europei e nordamericani, che Ruth Jones ha donato ala Fondazione Federico Zeri di Bologna nel 2008.
Nato in Africa da famiglia inglese nel 1903, Norman Jones trascorse la prima giovinezza a Londra e sull’Isola di Wight, completando in seguito gli studi presso il St. Catherine's College di Cambridge con la laurea in Letteratura Inglese. Trascorse quasi tutta la sua vita lavorativa come insegnante di scuola elementare a Harrogate, nella contea dello Yorkshire, dove morì nel 1985. Durante gli anni universitari sviluppò la passione per il collezionismo di arte africana, asiatica ed estremo orientale, libri e fotografie, diventando assiduo frequentatore di negozi di antiquariato a Londra, Cambridge, York e Harrogate.
All’interno della raccolta Jones spiccano gli oggetti cinesi risalenti alla dinastia Qing (1644-1912), fra cui una ventina di tessuti ricamati e mandarin squares, cinque ventagli, sculture e acquerelli.
Il nucleo giapponese, datato dal XVIII al XX secolo, annovera alcuni pezzi di notevole valore artistico come documenta la serie di netsuke in ambra e legno, tra cui una siglata, raffigurante la morte che assale un lupo. La parte più consistente è rappresentata da 68 xilografie ukiyo-e dei secoli XVIII e XIX, dovute ad alcuni dei più noti e celebrati artisti del periodo Edo. Sono infatti presenti opere, tra gli altri, di Kitagawa Utamaro (1753-1806), Katsushika Hokusai (1760-1849), Utagawa Toyokuni ( 1769-1825), UtagawaToyohiro (1773-1828), Utagawa Hiroshige (1797-1858), Kikukawa Eizan (1787-1867) e Utagawa Kuiyoshi (1798-1861).
Dall’India proviene un piccolo gruppo di miniature risalenti alla seconda metà del XVIII secolo, realizzate da artisti che dimorarono presso la corte dei nawab di Murshidabad, in Bengala. Sono inoltre presenti alcune statue in metallo che raffigurano divinità induiste, di manifattura più recente, che testimoniano la cultura religiosa ancor oggi maggioritaria in India. Due graziosi acquerelli Kalighat e due immagini devozionali buddhiste eseguite con tutta probabilità in Nepal, sono infine incluse tra le opere del nucleo indiano della collezione Norman Jones.
Il consistente patrimonio artistico acquisito è stato incluso nelle collezioni permanenti del Settore Musei Civici Bologna, andando così ad incrementare con nuovi pezzi di significativo interesse le raccolte indiane, cinesi e giapponesi già conservate presso il Museo Civico Medievale, sede individuata per la conservazione delle opere.
La donazione di Ruth Jones rappresenta un importante segno di apprezzamento e fiducia verso i Musei Civici d’Arte Antica, da tempo impegnati a valorizzare, anche attraverso una pluriennale collaborazione con il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale di Bologna, le proprie collezioni extra-europee e in particolari orientali.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, che dà conto delle fasi di studio e ricerca precedenti la realizzazione del progetto espositivo. A cura di Giovanni Gamberi e Luca Villa, il volume contiene saggi di Massimo Medica, Mark Gregory D'Apuzzo, Luca Villa e Giovanni Gamberi, oltre a schede critiche su tutte le opere che compongono la collezione Norman Jones.
Durante l’apertura al pubblico della mostra, è proposto un ampio programma di approfondimento culturale ed educativo con visite guidate, laboratori didattici e un ciclo di conferenze tematiche dedicate all’arte asiatica, a cura del Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale (CSAEO) di Bologna e con la collaborazione di Luca Villa. (aise)