Valentina Vannicola torna a Lisbona con un nuovo progetto fotografico

© Valentina Vannicola

LISBONA\ aise\ - La fotografa Valentina Vannicola, già conosciuta dal pubblico del Festival Todos per la sua mostra “Ulisse. Approdo a Santa Clara”, presentata nell’edizione del 2022 del festival, torna a Lisbona con un nuovo progetto di fotografia messa in scena, dedicato al quartiere di Arroios.
Il progetto nasce dall’invito rivolto a Valentina Vannicola da parte dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona e del Festival Todos a riflettere sul quartiere di Arroios, uno dei territori più complessi e vitali della capitale portoghese. Un luogo stratificato, dove si intrecciano storie individuali e collettive, culture lontane e quotidiane vicinanze, attraversato da continue trasformazioni urbanistiche e sociali che lo rendono un riflesso dinamico del mondo contemporaneo.
La mostra, che inaugura venerdì 12 settembre alle ore 19.00 presso il Mercato di Arroios, è preceduta da una conversazione tra Valentina Vannicola e il direttore dell’Istituto, Stefano Scaramuzzino, sul tema “Testo mito e storie comuni”, in programma oggi, 9 settembre, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura.
Dopo un attento studio del territorio, implementato dalla consultazione dell’Arquivo Municipal de Lisboa e da alcune testimonianze raccolte durante il progetto “Memórias de Lisboa”, presso il Clube Estefânia, ne è nato un lavoro che si sviluppa in due capitoli. ll primo presenta un piccolo studio fotografico mobile che percorre le strade del quartiere per ritrarne gli abitanti e dar vita a un ritratto collettivo, una mappatura umana del luogo. Nel secondo capitolo ci si addentra nel cuore del Mercado de Arroios, dove prendono forma dei tableaux vivant in cui vengono messe in scena storie legate al quartiere e al Portogallo.
Allora ecco che su uno sfondo azzurro, che risuona dei colori degli azulejos, si scioglie una pioggia dei garofani simbolo della rivoluzione; appaiono bottiglie di latte in memoria del periodo in cui questo veniva razionato; si raccontano storie di pappagalli parlanti e di grilli che venivano portati in dono a bambini; e, in un momento in cui emerge urgente la questione dell’abitare, si formano pile di mattoni come quelli che vennero cotti nel forno della zona per costruire i suoi palazzi. Il tutto arriva a formare una sorta di affresco composto dalle storie del territorio, dai volti di chi lo abita e dai vuoti di coloro che per motivi culturali, sociali o burocratici hanno preferito non comparire.
Un ritratto di Arroios dove si intrecciano storie di corpi, memorie e vissuti.
Valentina Vannicola, nata a Roma nel 1982 e laureata con una tesi in Filmologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, conduce una ricerca incentrata sul rapporto tra letteratura e fotografia e, più in generale, sulla capacità di quest’ultima di dare forma a storie. La sua pratica artistica è riconducibile al genere della staged photography.
Il suo lavoro è stato esposto in diverse gallerie, musei e festival in Italia e all’estero.
Le sue opere hanno ricevuto diversi premi, sono presenti in collezioni pubbliche e private e sono pubblicate in cataloghi e riviste. (aise)