“Xilografie in mostra”: l’Istituto centrale per la grafica di Roma svela la sua raccolta di matrici

ROMA\ aise\ - Si inaugura oggi, 1 aprile, presso l’Istituto centrale per la grafica di Roma, “Xilografie in mostra. La raccolta delle matrici xilografiche dell’Istituto centrale per la grafica”, ospitata presso gli spazi del Palazzo della Calcografia fino all’11 maggio.
In esposizione circa 50 matrici, su un totale di 200 legni incisi nelle collezioni dell’Istituto centrale per la grafica, eterogenei come genere e come provenienza, realizzati in un arco temporale compreso tre il XVII e il XX secolo, oltre a 30 stampe xilografiche.
La raccolta di matrici xilografiche dell’Istituto, di modesta entità rispetto alla prestigiosa raccolta di matrici in rame della Calcografia, riveste tuttavia un carattere di interesse nel panorama del patrimonio grafico custodito nelle collezioni pubbliche in Italia. In considerazione della materia a supporto dell’incisione, i manufatti sono conservati in un piccolo ambiente denominato Xiloteca, distinto dai locali della Calcoteca, con apposita calibrazione di temperatura e umidità.
Il fondo più importante e cospicuo della collezione è quello donato nel 1995 dal figlio di Adolfo de Carolis (Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928), riferibile alle opere del padre e di suo genero Diego Pettinelli (Matelica, 10 agosto 1897 – Roma, 1989). De Carolis, pittore, decoratore, incisore, illustratore, con un segno grafico molto riconoscibile, ha collaborato con grandi letterati del suo tempo, illustrando, con disegni e xilografie, opere di Gabriele D'Annunzio e di Giovanni Pascoli.
In esposizione anche tre linoleografie di Mino Maccari (Siena, 24 novembre 1898 – Roma, 16 giugno 1989), con rappresentazioni di caricature e due matrici di Luigi Veronesi (Milano, 28 maggio 1908 – Milano, 25 febbraio 1998), una delle quali incisa anche sul verso, per tre composizioni astratte. Le opere di Veronesi, lascito dell’artista a seguito di una sua mostra, voluta dall’allora direttore della Calcografia Carlo Bertelli nel 1976, rappresentano il primo nucleo di matrici in legno ad entrare nelle collezioni dell’istituto. Altre donazioni hanno completato in anni più recenti la collezione, tra cui quella di Pasquale Ninì Santoro (Ferrandina, 30 settembre 1933 – Roma, 20 febbraio 2022), in calce alla mostra monografica che l’Istituto gli dedicò nel 2014, di cui è esposta la matrice di grandi dimensioni su legno di filo Senza titolo (Programma) del 1962.
Gli altri legni esposti raccontano l’ampio utilizzo di questa tecnica incisoria nell’arte popolare e religiosa, a partire da un fondo dedicato alle immagini sacre con rappresentazioni di madonne e santi, o con stemmi cardinalizi e papali. Nell’ambito dell’arte popolare sono presenti matrici destinate alla rappresentazione di carte da gioco, e di ex libris, blocchi lignei per le carte da parati e tessuti, di cui è difficile dare una datazione precisa, essendo soggetti continuativi e non riferibili a un particolare periodo storico.
Molto particolare, infine, un fondo di una ventina di pezzi acquistati dall’Istituto nel 1993 dalle Officine Grafiche Danesi, Società di fotografia e casa editrice attiva a Roma tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, che riproducono ritratti di uomini e donne, utilizzati per rotocalchi o libri illustrati. Le xilografie in questo caso venivano realizzate con una peculiare tecnica incisoria per cui, attraverso un procedimento fotomeccanico, veniva riportata l’immagine sul blocco di legno per mezzo di una gelatina fotosensibile e successivamente incisa con il bulino. (aise)