Associazioni sportive costituite all'estero: la Commissione Bilancio chiede chiarimenti al Governo

ROMA\ aise\ - Nell’ottobre 2023 i deputati Amato (M5S), Berruto (Pd) e Onori (Az) hanno presentato una proposta di legge per il “Riconoscimento delle associazioni sportive costituite all'estero da italiani o da soggetti aventi origine italiana da parte del Comitato olimpico nazionale italiano e del Comitato italiano paralimpico”. Assegnata alla Commissione Cultura – che l’ha esaminata nell’agosto 2024 in sede referente – la proposta di legge ha incassato nel gennaio di quest’anno il parere positivo della Commissione Affari Costituzionali.
Ieri, il testo è stato esaminato, in sede consultiva, anche dalla Commissione Bilancio che, alla presenza del sottosegretario Freni, ha chiesto chiarimenti al Governo su “eventuali effetti finanziari” e sul “peso” che tale riconoscimento potrebbe avere sulla rete diplomatico-consolare.
I profili finanziari del testo sono stati illustrati ai colleghi dal relatore Giuseppe Mangialavori (Fi): “le norme in esame dispongono che le società o associazioni sportive aventi sede all'estero costituite all'estero da italiani o da soggetti aventi origine italiana possono chiedere al Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e al Comitato italiano paralimpico (CIP), per le discipline di competenza, il riconoscimento come enti sportivi di interesse nazionale. Il riconoscimento è concesso a titolo gratuito e non comporta l'erogazione di alcuna provvidenza economica da parte del CONI e del CIP in favore delle società o associazioni sportive riconosciute”.
Per il deputato è “necessario che il Governo fornisca elementi informativi in merito agli eventuali effetti finanziari derivanti dalle nuove attività poste in capo al Comitato olimpico nazionale italiano e al Comitato italiano paralimpico, relative alla verifica delle domande di riconoscimento presentate dalle società e associazioni sportive, all'istituzione della sezione speciale dei registri degli enti sportivi di interesse nazionale, nonché ai controlli periodici sulle attività svolte dai medesimi enti, attraverso i Comitati olimpici e paralimpici nazionali degli Stati esteri in cui le società o associazioni sportive riconosciute hanno la propria sede, ai fini del mantenimento della loro iscrizione nei predetti registri, posto che sia il CONI, sia il CIP rientrano nel perimetro del conto consolidato dalle pubbliche amministrazioni”.
Necessario anche che “il Governo fornisca elementi informativi in merito agli eventuali effetti finanziari derivanti dai compiti gravanti sulle rappresentanze diplomatiche o gli uffici consolari operanti nello Stato estero in cui le società o associazioni sportive svolgono la propria attività, giacché attraverso tali rappresentanze o uffici dovranno essere pubblicati i bandi informativi e presentate le predette domande di riconoscimento, nonché le comunicazioni di scioglimento delle menzionate società o associazioni”. Secondo il relatore, è “necessario acquisire dal Governo chiarimenti sugli eventuali effetti finanziari derivanti dal riconoscimento delle società o associazioni sportive quali enti di interesse nazionale, posto che le disposizioni escludono espressamente l'erogazione di contributi a carico dello Stato, ma nulla prevedono riguardo a eventuali benefici fiscali che potrebbero derivare dal riconoscimento stesso”.
Il sottosegretario Freni si è quindi riservato di “fornire i chiarimenti richiesti all'esito del completamento dell'istruttoria sui profili finanziari del provvedimento”. (aise)