Potenziare gli IIC: la risoluzione approvata alla Camera

ROMA\ aise\ - Nella seduta di ieri, le Commissioni Affari Esteri e Cultura della Camera, alla presenza del sottosegretario agli esteri Giorgio Silli, hanno approvato la risoluzione Tremonti – Mollicone (FdI) sul “Potenziamento degli istituti italiani di cultura all'estero e misure per favorire la frequenza in via telematica delle Università italiane da parte degli studenti esteri” nel testo riformulato dopo le annotazioni del Governo.
Prima del voto, è intervenuta al dibattito Anna Laura Orrico (M5S) che preannunciato il voto contrario del M5S “pur ritenendo alcune delle premesse assolutamente condivisibili”. Da ex studentessa all'estero, riconosciuto “il prezioso ruolo svolto dagli IIC soprattutto nei paesi extra europei”, la deputata ha detto di condividere “l'obiettivo del primo impegno di assicurare adeguate risorse umane e finanziarie agli IIC”, esprimendo però “forti perplessità sul contenuto del secondo impegno volto ad impegnare il Governo a sostenere l'avvio di iniziative volte a favorire la partecipazione da parte degli studenti stranieri ai corsi delle università telematiche italiane”, una disposizione “incoerente” con “l'obiettivo di valorizzare il ruolo degli Istituti” e da rigettare perché favorirebbe le università telematiche invece che “valorizzare le università pubbliche che, soprattutto in alcuni territori fragili, rappresentano un prezioso punto di riferimento culturale”.
Deputata eletta in Europa, Federica Onori ha annunciato l'astensione di Azione sottolineando “la vaghezza del secondo impegno della parte dispositiva che, da un lato, non tiene in debita considerazione le differenze esistenti tra le università tradizionali e quelle telematiche; dall'altro, prefigura un aggravio degli oneri organizzativi a carico della rete diplomatico-consolare, già sottodimensionata rispetto ai compiti che le sono attribuiti”.
Astenuto anche il Pd, per il quale è intervenuto Vincenzo Amendola: sottolineati “gli obiettivi della risoluzione, in astratto condivisibili”, essi “risultano velleitari in assenza di un incremento delle risorse economiche destinate agli uffici diplomatico-consolari”. Risorse che si devono “approvare in sede di esame della legge di bilancio”. “Le proposte emendative in tal senso presentate in occasione dell'ultima sessione di bilancio hanno incontrato il parere contrario di Governo”, ha ricordato Amendola, secondo cui “la valutazione sul rafforzamento degli IIC andrebbe inquadrata nel progetto di riforma della Farnesina” presentato da Tajani e approvato ieri in prima battuta dal Consiglio dei Ministri.
A favore la Lega, come confermato da Simone Billi che ha espresso “apprezzamento per l'obiettivo di rafforzare la dotazione e gli strumenti degli Istituti di cultura italiana all'estero, che svolgono un ruolo essenziale per promuovere l'identità nazionale” e sottolineato che “i connessi oneri per la finanza pubblica devono essere sempre considerati come un investimento strategico per il sistema-Paese”.
Nella replica, Silli ha precisato che la riforma del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale citata da Amendola “dovrebbe limitarsi a ridefinire deleghe e competenze delle diverse strutture amministrative”. Il sottosegretario ha quindi ribadito “il pieno apprezzamento per l'obiettivo della risoluzione di valorizzare il ruolo delle università telematiche, che stanno assumendo una rilevanza crescente nei progetti di cooperazione culturale del Governo con i Paesi terzi, quali strumenti di soft power nella strategia di politica estera dell'Italia”.
I due firmatari della risoluzione – rispettivamente presidenti della III e VII Commissione – hanno confermato di accogliere le proposte di riformulazione presentate dal Governo e ringraziato i colleghi per i loro contributi.
Mollicone, in particolare, ha evidenziato quanto il tema in discussione sia “assai rilevante” a conferma della “importanza del ruolo della diplomazia culturale nelle sue diverse espressioni”. Un ruolo che andrebbe sostenuto con “maggiori risorse finanziarie a favore degli IIC che sono chiamati a svolgere numerose e delicate funzioni per la promozione della cultura e della lingua italiana”.
Quanto alle università telematiche, Mollicone ha ricordato che “sono sottoposte alla vigilanza e al controllo del Ministero dell'università e della ricerca”. Rivolgendosi, infine, ai colleghi che avevano preannunciato la loro astensione, il presidente della Commissione Cultura ha ribadito che “il testo della risoluzione rappresenta il frutto di un confronto costruttivo con il Governo e con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale al fine di rafforzare e valorizzare il ruolo degli Istituti italiani di cultura di cui tutti apprezzano l'operato nel quadro degli intensi rapporti culturali tra l'Italia e le comunità degli altri Stati europei ed extraeuropei”.
Le Commissioni hanno quindi approvato il testo riformulato che pubblichiamo di seguito.
“La III e la VII Commissione,
premesso che:
la disciplina dell'attività degli istituti italiani di cultura all'estero e degli interventi per la promozione della cultura e della lingua italiana è posta dalla legge 22 dicembre 1990, n. 401: le finalità della normativa sono fissate dall'articolo 2, in base al quale «la Repubblica promuove la diffusione all'estero della cultura e della lingua italiana onde contribuire allo sviluppo della reciproca conoscenza fra i popoli, nel quadro più generale dei rapporti tra il nostro Paese e la comunità degli altri Stati»;
la responsabilità istituzionale per il perseguimento di tali finalità è posta in capo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ferme restando le competenze previste dalle leggi vigenti per la Presidenza del Consiglio dei ministri e per le singole amministrazioni dello Stato;
occorre segnalare che il decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95, ha operato una profonda ristrutturazione dell'articolazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che ha comportato, tra l'altro, la soppressione della direzione generale per la promozione culturale e la creazione di una direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale: a norma dell'articolo 5, comma 8-ter, la Direzione promuove, tra l'altro, «la diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero, anche attraverso la gestione della rete degli istituti italiani di cultura e del sistema della formazione italiana nel mondo, ivi incluso il collegamento con gli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana»;
per quanto concerne le funzioni specifiche del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delineate all'articolo 3 della legge n. 401 del 1990, esse consistono anzitutto nella definizione degli accordi sugli scambi culturali con gli altri Stati, e nella cura della loro attuazione. Il Ministero, inoltre, promuove il coordinamento da un lato delle amministrazioni dello Stato e degli enti e istituzioni pubblici, e dall'altro delle associazioni, fondazioni e privati, al fine della massimizzazione della promozione culturale dell'Italia all'estero. Il Ministero provvede altresì all'istituzione ed eventuale soppressione degli istituti italiani di cultura all'estero, la cui attività è sottoposta all'indirizzo e alla vigilanza nell'amministrazione degli affari esteri tramite le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari;
la legge n. 401 del 1990, all'articolo 7, prevede che gli Istituti italiani di cultura all'estero siano istituiti nelle capitali e nelle principali città degli Stati con i quali l'Italia intrattiene relazioni diplomatiche: come sopra richiamato, gli Istituti sono istituiti e soppressi con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e nei limiti delle risorse finanziarie previste nell'apposito capitolo di bilancio del Ministero. Pur sottoposti alla funzione di vigilanza dell'amministrazione degli affari esteri, gli istituti godono di autonomia operativa e finanziaria, con controllo consuntivo della Corte dei conti sui bilanci annuali;
un regolamento emanato con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro della funzione pubblica, detta i criteri generali dell'organizzazione e del funzionamento degli istituti, si tratta in effetti del decreto ministeriale 27 aprile 1995, n. 392, che reca il regolamento sull'organizzazione, il funzionamento e la gestione finanziaria ed economico-patrimoniale degli Istituti italiani di cultura all'estero;
tale regolamento prevede, tra l'altro, l'obbligo per gli istituti di trasmettere annualmente al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e al Ministero dell'economia e delle finanze, tramite la rappresentanza diplomatica o l'ufficio consolare territorialmente competente, il conto consuntivo, con acclusa una relazione sulle attività poste in essere;
la dotazione finanziaria di ciascun Istituto è stabilita dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale mediante ripartizione dell'apposito stanziamento di bilancio annuale. Gli Istituti di cultura, in vista di specifiche attività o settori di studio e ricerca, incluse quelle relative all'insegnamento della lingua italiana, possono creare proprie sezioni distaccate a valere sui fondi già stanziati per l'Istituto fondatore: ciò è tuttavia possibile agli Istituti solo dopo l'autorizzazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'autorità diplomatica competente per territorio. La gestione finanziaria e patrimoniale delle sezioni distaccate è responsabilità dei direttori degli istituti fondatori;
presso ogni istituto di cultura è istituito un fondo scorta per i pagamenti e le spese necessarie al funzionamento dell'istituto medesimo, il cui iniziale ammontare è stabilito con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, che valutano le esigenze dei vari istituti anche sulla base dei consuntivi degli anni precedenti. Il citato regolamento adottato con decreto ministeriale 27 aprile 1995, n. 392, disciplina anche le modalità di gestione dei fondi scorta e del loro adeguamento mediante utilizzo delle entrate ordinarie degli Istituti;
ai sensi dell'articolo 8 della richiamata legge n. 401 del 1990, tra le principali funzioni degli Istituti italiani di cultura all'estero figurano:
a) stabilire contatti con le istituzioni e personalità del mondo culturale e scientifico del paese ospitante, favorendo tutte le iniziative volte alla conoscenza della cultura italiana e alla collaborazione culturale e scientifica, fornendo anche le relative documentazioni e informazioni;
b) promuovere iniziative, manifestazioni culturali e mostre; sostenere iniziative per lo sviluppo culturale della comunità italiane all'estero, onde agevolare tanto la loro integrazione nel paese ospitante quanto il legame culturale con la madrepatria;
c) assicurare collaborazione a studiosi e studenti italiani nelle loro attività di ricerca e studio all'estero;
d) favorire iniziative per la diffusione della lingua italiana all'estero, anche mediante la collaborazione dei lettori di italiano nelle università del paese ospitante;
è prevista la possibilità (articolo 9) di istituire comitati di collaborazione culturale presso gli istituti, che contribuiscano alle loro attività, i direttori degli istituti formulano le proposte di costituzione dei Comitati e di nomina dei loro componenti, e le sottopongono all'approvazione delle autorità diplomatiche italiane territorialmente competenti. Dei comitati possono essere chiamati a far parte a titolo onorifico sia esponenti dei paesi ospitanti particolarmente interessati ed esperti nella cultura italiana, sia qualificati esponenti delle comunità italiane in loco;
i Direttori degli istituti (articolo 14) sono nominati, di norma fra il personale direttivo dell'area della promozione culturale, e acquisito il parere della Commissione nazionale per la promozione della cultura italiana all'estero, con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che tiene conto, anche in vista della destinazione geografica, delle competenze relative all'area di riferimento e delle aspirazioni espresse dall'interessato. La funzione di direttore può essere anche conferita, soprattutto in relazione alle esigenze di particolari sedi, a persone di prestigio culturale e provata competenza in ordine all'organizzazione della promozione culturale (articolo 14, comma 6);
al direttore competono importanti funzioni (articolo 15) come quella di rappresentare l'istituto, mantenerne i rapporti con l'esterno e recare la responsabilità delle attività da esso svolte, che il direttore programma e coordina sottostando alle funzioni di indirizzo e vigilanza in capo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
in particolare, il direttore di ciascun istituto mantiene i rapporti con le autorità diplomatiche italiane competenti per territorio, predispone annualmente il programma di attività e dà impulso alle relative iniziative e manifestazioni, si incarica di assicurare adeguate iniziative linguistiche e culturali in riferimento alle comunità italiane in loco, provvede all'organizzazione dei servizi e del personale nonché alla gestione finanziaria e patrimoniale dell'istituto di competenza, predispone un rapporto annuale sull'attività svolta che verrà inoltrato tramite la rappresentanza diplomatica o l'ufficio consolare competente, predispone il bilancio preventivo e consuntivo da sottoporre annualmente al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sempre tramite le competenti autorità diplomatiche;
è previsto altresì che gli organi centrali ed i vari istituti di cultura possano stipulare convenzioni, nel caso si richiedano specifiche competenze non reperibili presso il personale di ruolo, per l'acquisizione di consulenze da parte di specialisti: ciò potrà avvenire solo per il tempo necessario allo svolgimento di tali attività e nei limiti delle disponibilità di bilancio;
le risorse attualmente disponibili per l'attività di promozione della lingua e della cultura italiana all'estero ammontano ad un totale nominale di circa 160 milioni di euro. 70 milioni di essi sono destinati a retribuzioni del comparto delle scuole all'estero, mentre gli altri 90 milioni sono per le iniziative vere e proprie di promozione linguistica e culturale;
la proiezione culturale dell'Italia all'estero può avere come punto di forza quello delle sue Università, che sono internazionalmente riconosciute come eccellenti: le nuove modalità di insegnamento telematico, che oramai riguardano le Università italiane e straniere più importanti, permettono di avere studenti in ogni parte del mondo; favorire questo processo è una azione importantissima di politica culturale nazionale, particolarmente rilevante nei confronti di aree come l'Africa;
impegnano il Governo:
1) ad adottare iniziative, anche di carattere normativo e previo necessario adeguamento delle risorse umane e finanziarie del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per migliorare la dotazione finanziaria e di personale degli Istituti italiani di cultura;
2) a sostenere l'avvio di iniziative per favorire la partecipazione da parte degli studenti stranieri, nei rispettivi Paesi di residenza, ai corsi delle università telematiche italiane, ferme restando le ipotesi previste dalla disciplina interna per lo svolgimento degli esami a distanza”. (aise)