A Roma gli Stati Generali del Vino

ROMA\ aise\ - Favorire il confronto tra istituzioni e professionisti del settore vitivinicolo: con questo obiettivo l'Ufficio in Italia del Parlamento Europeo ha organizzato lunedì prossimo, 17 febbraio, dalle 9.00, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio l'evento "Stati generali del vino" dalle 9:00,
Promosso in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, l’incontro sarà dedicato alle politiche europee per il settore vitivinicolo, tra competitività, export e turismo enogastronomico.
Ad aprire i lavori saranno la Vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna e il Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Previsti i contributi degli eurodeputati Herbert Dorfmann (PPE), Dario Nardella (S&D), Camilla Laureti (S&D), Nicola Procaccini (ECR), Raffaele Stancanelli (ECR) e dell’ex membro del Parlamento europeo Paolo De Castro. Interverranno anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la Vicepresidente Regione Lazio Roberta Angelilli e l'Assessora all'agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi. I saluti introduttivi saranno a cura di Carlo Corazza, direttore del Parlamento europeo in Italia e di Claudio Casini, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Nei tre panel tematici previsti nel corso dell'evento, esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e stakeholder approfondiranno temi cruciali per il settore vitivinicolo. Tra questi, il regolamento UE per le DOP, IGP e DOCG, le politiche di sostenibilità, e le strategie per l’export e l’internazionalizzazione. Si approfondirà anche il ruolo della filiera vitivinicola nel promuovere il turismo locale e nel recupero dei territori spopolati. Gli incontri saranno moderati da Carolina Sardelli, giornalista di Tgcom24 - Mediaset.
IL SETTORE VITIVINICOLO NELL’UE
Il settore vitivinicolo europeo continua a rappresentare uno dei pilastri della politica agricola comune (PAC) e una delle eccellenze dell’Unione Europea. Con una produzione annua che supera i 160 milioni di ettolitri, l’UE rimane il leader mondiale del settore, contribuendo al 45% delle superfici viticole globali, al 63% della produzione e al 48% del consumo mondiale di vino. La viticoltura coinvolge più di 3,2 milioni di ettari e circa 2,5 milioni di aziende vitivinicole, generando oltre 3 milioni di posti di lavoro diretti, a cui si sommano numerosi impieghi indiretti lungo la filiera. Italia, Francia e Spagna, principali produttori dell’UE, continuano a rappresentare quasi la metà della produzione globale.
Oltre al suo valore economico, il vino è parte integrante del patrimonio culturale e paesaggistico di molte regioni europee, contribuendo alla promozione del turismo enogastronomico e al rafforzamento delle tradizioni locali.
LA PAC
La politica agricola, e in particolare la gestione del settore vitivinicolo, è una competenza esclusiva dell'UE. Le Organizzazioni comuni di mercato (OCM) del settore rimangono strumenti fondamentali per fissare regole, misure di sostegno e politiche relative alla commercializzazione, all'etichettatura, alla promozione e alle indicazioni geografiche. In questo contesto, il nuovo regolamento UE del 2024 sul sistema delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) e Denominazioni di Origine Protette (DOP), entrato in vigore nel 2024, rafforza ulteriormente la protezione per oltre 1.610 vini certificati, un terzo dei quali prodotti in Italia.
L’ITALIA
L’Italia, con una produzione di 49,7 milioni di ettolitri nel 2024, si conferma primo produttore e esportatore al mondo, con un saldo attivo nell’export che supera i 7 miliardi di euro. Il settore non solo sostiene economicamente le aree rurali fragili, ma è anche uno dei simboli più riconosciuti del "Made in Italy", grazie a una tradizione millenaria che continua a produrre vini di altissima qualità.
LE NUOVE ETICHETTE
Dal 1° gennaio 2024, è entrata in vigore l’obbligatorietà di includere nelle etichette dei vini venduti nell’UE informazioni dettagliate sui valori nutrizionali e sugli ingredienti. Questa novità, pur rappresentando un passo avanti verso una maggiore trasparenza per i consumatori, ha sollevato preoccupazioni in relazione a iniziative nazionali, come quella irlandese, che potrebbero compromettere l’immagine del vino e creare frammentazioni nel mercato unico europeo. (aise)