Il Casauria diventa DOP: registrazione ufficiale per il vino abruzzese

ROMA\ aise\ - Dallo scorso 11 novembre l’Abruzzo può vantare una nuova Dop: è stata registrata nella Gazzetta Europea la denominazione “Casauria DOP” che, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Qualivita, nel comparto vino è la numero 530 delle DOP IGP italiane, nonché la denominazione numero 19 fra le denominazioni del vino dell'Abruzzo.
Con la registrazione della nuova DOP, riporta Qualivita, l’Italia raggiunge quota 530 IG Vino – di cui 411 DOP, 119 IGP – alle quali si aggiungono 331 prodotti agroalimentari, per un totale di 861 denominazioni DOP IGP STG, e considerando le 36 IG delle Bevande Spiritose si raggiunge un totale di 897 Indicazioni Geografiche.
L'Abruzzo ha 29 denominazioni DOP IGP – di cui 10 del comparto Cibo e 19 del comparto Vino – a cui si aggiungono le 4 STG riconosciute in tutto il territorio nazionale e 2 IG delle Bevande Spiritose.
Il Casauria DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso (anche Riserva) prodotto nell'intero territorio dei comuni di Bolognano, Castiglione a Casauria, Cugnoli, Pietranico, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Torre de' Passeri e Turrivalignani e parte del territorio dei comuni di Alanno, Bussi sul Tirino, Brittoli, Corvara, Lettomanoppello, Manoppello, Pescosansonesco, Popoli, Serramonacesca e Tocco da Casauria tutti appartenenti alla provincia di Pescara.
Il Casauria DOP (anche Riserva) ha un colore rosso rubino intenso con lievi sfumature violacee, tendente al granato con l'invecchiamento; al naso l’impatto è intenso ed etereo, si evidenziano profumi di frutti rossi maturi e di spezie; al gusto è secco, pieno, robusto, armonico, giustamente tannico, talvolta sapido, con l’evoluzione il vino assume maggiore complessità e morbidezza. In relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.
Quanto all’uvaggio, il Casauria è un Montepulciano minimo 90%, da solo o con aggiunta di uve a bacca nera, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo, fino a un massimo del 10%. (aise)