Un 2024 da record per il turismo in Piemonte

TORINO\ aise\ - Il Piemonte ha registrato nel 2024 un nuovo record per quanto riguarda il turismo: oltre 6.280.000 gli arrivi e 16.890.000 le presenze, con un aumento rispettivamente del 3,6% e del 4,1% rispetto all'anno precedente.
I dati dell’Osservatorio turistico di Visit Piemonte evidenziano in particolare la crescita della domanda internazionale: il +5% di movimenti dall’estero porta la quota totale dei pernottamenti al 53%. I principali mercati europei - Germania, Francia e Benelux - consolidano la loro posizione tra le aree di riferimento e crescono i movimenti dagli Stati Uniti (+12%) e dalla Cina (+36% di arrivi e +19% di presenze).
Risultati, presentati nel corso di una conferenza stampa al Grattacielo della Regione, che hanno fatto commentare al presidente Alberto Cirio che “il turismo in Piemonte è in buona salute, continua a crescere e a rafforzare il suo posizionamento tra le destinazioni più attrattive d’Italia. Gli arrivi aumentano con percentuali superiori alla media nazionale, così come le presenze. In particolare, il ritorno dei turisti dai mercati asiatici - con l'ulteriore prospettiva di crescita grazie al Tour Vespucci nei mesi scorsi e all'Expo di Osaka nel quale il Piemonte sarà protagonista all'inizio dell'autunno - e l’aumento delle presenze dagli Stati Uniti e dall’Europa confermano come il Piemonte sia sempre più competitivo a livello internazionale grazie al lavoro di squadra tra istituzioni, operatori e territori. Il turismo è un’industria strategica, un motore di sviluppo, e intendiamo coglierne ogni opportunità per consolidare la crescita e renderla strutturale”.
“Nel turismo c’è un unico giudice che valuta se uno lavora bene o male e sono i turisti - ha aggiunto Cirio -. E se i turisti continuano ad aumentare significa che la Regione sta facendo la sua parte, ma ancor di più che tutto il sistema turistico piemontese sta lavorando bene. Un motivo di orgoglio ma soprattutto una soddisfazione economica, perché il turismo ormai è più del 10% del Pil del Piemonte e nel turismo trovano occupazione e posti di lavoro tanti dei nostri giovani”.
L'assessore al Turismo Marina Chiarelli ha posto l’accento sul fatto che “i grandi eventi si confermano una leva fondamentale per l’attrattività del Piemonte. Le Nitto ATP Finals, il turismo sportivo invernale, il Destination Wedding, le fiere e i festival culturali hanno generato un forte impatto sul territorio, aumentandone la visibilità e portando benefici economici non solo su Torino o le Langhe, ma anche su montagne, laghi, borghi e città d’arte. Le fiere internazionali ci dicono che siamo sulla strada giusta: a Londra e Berlino abbiamo ricevuto riscontri estremamente positivi, soprattutto sulla qualità della ricettività, che è un punto di forza che contraddistingue il prodotto. Chi arriva, torna. E chi torna racconta un Piemonte che sa accogliere e offrire esperienze uniche. Abbiamo le carte in regola per crescere ancora e per rendere il Piemonte una destinazione di riferimento nel panorama europeo. Uno degli obiettivi di quest'anno anno - ha aggiunto Chiarelli - è l'unione delle aziende turistiche locali di Novara, Vercelli, Biella e Laghi, per essere sempre più competitivi e capaci di rispondere alle esigenze dei mercati e creare un sistema solido, in grado di valorizzare al meglio il territorio e affrontare le sfide del turismo globale”.
Beppe Carlevaris, presidente del consiglio di amministrazione di Visit Piemonte, ha evidenziato che “prosegue la valutazione positiva del prodotto turistico complessivo del Piemonte, che secondo le recensioni online con l’87,6/100 è nuovamente migliore di quella attribuita al prodotto Italia: un riconoscimento importante per tutta la filiera”.
Prospettive per la primavera 2025
Dall’ultimo sondaggio online emerge che il Piemonte è una meta attrattiva per le vacanze di primavera 2025: lo sarà sicuramente per l’11% degli italiani che hanno intenzione di fare vacanza, probabilmente per il 31%. Torino si conferma la scelta principale, seguita dal Lago Maggiore.
Il 61% dei turisti si dedicherà ad attività all’aria aperta, il 48% effettuerà un viaggio e soggiorno culturale, mentre l’enogastronomia è scelta nel 23% dei casi. La durata della vacanza sarà nella maggior parte dei casi un weekend o weekend lungo, ma aumenta il numero di coloro che dichiarano di rimanere più di una settimana (17% contro l’11% del dato nazionale). La vacanza sarà trascorsa principalmente in famiglia, con il partner o con gli amici, con una spesa che si conferma contenuta: la maggior parte dei vacanzieri spenderà meno di 500 euro o tra 500 e 1.000 euro. (aise)