Israele ordina evacuazione nel nord di Gaza/ UNICEF: impatto devastante sui più deboli
GINEVRA\ aise\ - Mentre arriva l’ordine di evacuazione da parte di Israele al nord di Gaza, che come spiegato dall’UNICEF, colpisce sempre i più vulnerabili, quindi i bambini, anche di neonati che lottano per la sopravvivenza in un contesto pericoloso, sovraffollato, inquinato, insicuro e privo di servizi, lunedì dovrebbe partire la seconda campagna di vaccinazione antipolio dell’UNICEF nella Striscia di Gaza.
L’impatto degli ordini di evacuazione nel nord di Gaza è devastante per gli abitanti, come spiegato da Adele Khodr, responsabile UNICEF per il Medio Oriente e l’Africa del Nord: “sono profondamente preoccupanti e ancora una volta costringono decine di migliaia di civili vulnerabili a mettersi in strada. Alle famiglie, compresi i bambini, è stato ordinato di spostarsi a sud, in un'area già fortemente sovraffollata, inquinata, insicura e priva di beni di prima necessità per la sopravvivenza”.
“Tre grandi ospedali, tra cui Kamal Adwan, l'unico ospedale con un'unità pediatrica nel nord, sono interessati da questi ordini. La sopravvivenza di pazienti gravemente malati, tra cui 18 bambini secondo il Ministero della Sanità palestinese, è messa a rischio – ha aggiunto Khodr -. Con l'intensificarsi delle operazioni militari nel nord di Gaza, i bambini sono esposti a gravi rischi di essere uccisi, mutilati, detenuti o separati dai genitori e da chi si prende cura di loro in mezzo al pericolo e al caos costanti. La situazione è particolarmente grave per i bambini con disabilità, condizioni mediche o altre vulnerabilità, il che li espone a un rischio ancora maggiore e rende il trasferimento non solo più difficile, ma anche pericoloso per la loro vita, soprattutto in presenza di pochi, se non nulli, luoghi sicuri dove andare”.
Ma non solo, perché secondo da quanto si apprende dall’Agenzia Onu per l’Infanzia, “la vita dei bambini è ulteriormente minacciata dal fatto che da settimane non è consentito l'ingresso a nord di Gaza dei rifornimenti di base, compresi il carburante e i beni commerciali per rifornire negozi e mercati. Questa è la quarta volta in un anno che alle famiglie di Jabalia è stato ordinato di lasciare le loro case. Molti sono tornati dopo ogni spostamento, incapaci di trovare sicurezza altrove. Essere costretti a fuggire più volte in mezzo a ricorrenti operazioni militari, senza che se ne intraveda la fine, priva i bambini della poca sicurezza e stabilità rimasta loro. Questi bambini rischiano di subire profonde conseguenze per tutta la vita sul loro benessere fisico e psicologico”.
L'UNICEF e le altre agenzie umanitarie “stanno facendo tutto il possibile per arginare le sofferenze, ma stiamo lottando contro sfide senza fine, una spirale di morte, sfollamento e disperazione. Ora più che mai, imploro le parti in conflitto di concordare un cessate il fuoco immediato per evitare ulteriori sofferenze e salvare le vite dei bambini. Senza di esso, non è in gioco solo la loro sopravvivenza, ma anche i resti della nostra stessa umanità”.
Lunedì prossimo, invece, dovrebbe iniziare la seconda campagna anti-polio dell’UNICEF, come confermato da Catherine Russell, Direttrice generale dell’Agenzia Onu per l’Infanzia, che dovrebbe coinvolgere circa 590.000 bambini sotto i 10 anni. “Sono state concordate pause umanitarie specifiche per area – ha assicurato Russell -. È fondamentale che queste pause siano rispettate da tutte le parti. Senza di esse, è impossibile vaccinare i bambini”.
L’UNICEF includerà integratori di vitamina A per rafforzare il sistema immunitario dei bambini. “I bambini di Gaza vivono in condizioni igieniche e sanitarie estremamente difficili”, ha aggiunto la Direttrice Generale. “Con le attrezzature aggiuntive per i vaccini e le scatole frigorifere arrivate ieri, l'UNICEF è pronto a consegnare e vaccinare i bambini per fermare la trasmissione della polio. Il successo del primo round dimostra che quando gli accordi vengono rispettati, possiamo portare a termine il lavoro. Per ogni bambino, salute”. (aise)