Unicef Italia firma il Manifesto della Comunicazione non Ostile

MILANO\ aise\ - In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’UNICEF Italia ha aderito al progetto sociale di comunicazione Parole O_Stili, firmando il Manifesto della Comunicazione non Ostile per la promozione di linguaggi non ostili in rete e la costruzione del diritto alla cittadinanza digitale per le nuove generazioni.
Alla firma avvenuta a Milano, presso l’IC Morosini Manara, erano presenti la Presidente dell’UNICEF Italia, Carmela Pace, la Vicesindaco di Milano e Assessora all'Istruzione del Comune di Milano, Anna Scavuzzo e la Presidente e founder dell’associazione Parole O_Stili, Rosy Russo.
“Abbiamo firmato il Manifesto della Comunicazione Non Ostile perché riteniamo che il linguaggio rappresenti uno strumento fondamentale per la costruzione della cultura della nostra società e per l’educazione dei nostri bambini e giovani. L’adesione a questo progetto è perfettamente in sintonia con gli obiettivi dell’UNICEF per tutela dei bambini e dei giovani che sempre più spesso affrontano rischi e pericoli online”, ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.
"L'impegno di UNICEF per i diritti di bambini e bambine in tutto il mondo sa farsi vicino e diventare concreto anche in Italia e a Milano con azioni di grande valore”, ha sottolineato la Vicesindaco di Milano e assessore all'Istruzione Anna Scavuzzo. “Il Comune di Milano dal 2019 aderisce al progetto Parole O_Stili, e confermo anche oggi la scelta di allora, dettata dalla consapevolezza dell'importanza per le istituzioni di prestare grande attenzione alla comunicazione e al linguaggio, che devono essere caratterizzati dal rispetto sia nelle comunicazioni ufficiali che nell'azione quotidiana di tutti noi. E questa attenzione è diventata nel tempo sempre più rilevante anche nel mondo dei social media, dove è importante non lasciare spazio alla maleducazione, alla violenza verbale che arriva talvolta perfino all'incitamento all'odio. Affrontare insieme questo tema significa non limitarsi a chiedere di censurare alcuni comportamenti, ma impegnarsi nell'educazione per condividere insieme ai più giovani l'importanza e il valore di un linguaggio di pace, rispettoso e costruttivo".
“La guerra comincia anche dalle parole: ogni espressione d’odio è un tassello che impedisce ai più piccoli di immaginare un futuro migliore”, ha ricordato Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili. “Ecco perché, nel grande puzzle della vita, le parole sono pezzi fondamentali. Siamo orgogliosi di avere UNICEF Italia al nostro fianco nella firma del Manifesto della comunicazione non ostile: insieme, ci impegniamo a costruire uno spazio digitale sicuro e rispettoso, dove le parole possano essere un ponte per crescere, per proteggere e per sostenere il diritto di ogni bambino e di ogni bambina a un futuro di serenità e rispetto”.
Secondo una recente indagine dell’UNICEF basata su analisi svolte su 31.790 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni di 36 paesi (anche l’Italia) l'esposizione dei bambini e dei ragazzi a messaggi di odio varia, a seconda dei paesi, dall’8% al 58%. L'esposizione a immagini violente ha mostrato una gamma simile, compresa tra il 15% e il 55%. In Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente. (aise)