Accordo Italia – Svizzera: in Senato la risoluzione Pd sui "vecchi frontalieri"

ROMA\ aise\ - Convocare quanto prima la Commissione mista Italia – Svizzera per “giungere ad un chiarimento in tempi rapidi che tuteli le posizioni fiscali dei lavoratori frontalieri esclusi dalle liste dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese”. A chiederlo sono i senatori Pd Alfieri, Delrio e La Marca in una risoluzione in Commissione Affari esteri e difesa.
Nella premessa di ricorda che “con legge del 13 giugno 2023 n. 83, la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera hanno ratificato l'Accordo relativo all'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri ed il Protocollo di intesa recante le modifiche alla Convenzione tra i due Paesi, per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio; il nuovo regime pertiene al sistema di tassazione dei lavoratori frontalieri come definiti dall'articolo 2, lettera b), dell'Accordo, ossia quei soggetti residenti in comuni italiani siti a meno di venti chilometri dalla frontiera, che svolgono un'attività di lavoro dipendente nella medesima area per un datore di lavoro svizzero e che rientrano quotidianamente nel proprio domicilio. L'accordo, all'articolo 2, lettera a), fornisce, inoltre, una definizione di "area di frontiera", che per quanto riguarda la Svizzera, è rappresentata dai Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese e per l'Italia, delle Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano”.
“La novità più rilevante tra la nuova e la previgente disciplina – sottolineano i senatori – risiede nell'adozione di un criterio concorrente nella tassazione. L'imposizione fiscale sarà, pertanto, effettuata sia nello Stato dove viene prestata l'attività lavorativa, sia nello Stato di residenza; il predetto Accordo tra Italia e Svizzera, inoltre, all'articolo 9 prevede il regime transitorio per i lavoratori che al momento dell'entrata in vigore dell'Accordo o tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023 abbiano svolto attività di lavoro dipendente nell'area di frontiera in Svizzera, e che restano imponibili soltanto nella Confederazione elvetica”.
“Il 22 dicembre 2023, - ricordano Alfieri, Delrio e La Marca – Italia e Svizzera hanno siglato un accordo amichevole che definisce con precisione l'elenco dei comuni Italiani (518) e svizzeri di confine, che ai sensi dell'articolo 2 del nuovo Accordo fiscale, includono le località poste entro i 20 km dal confine tra i 2 Stati, ove risiedono i lavoratori frontalieri beneficiari del predetto regime transitorio; tuttavia, i 3 Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese, nelle direttive applicative dell'Accordo, hanno individuato quali "vecchi frontalieri" beneficiari del regime transitorio, solo quelli residenti nei comuni italiani presenti nelle liste unilateralmente compilate a partire dal 1974, anno di stipulata del precedente accordo fiscale”.
“In questo modo – spiegano i parlamentari dem – i "vecchi frontalieri" residenti in 71 comuni arbitrariamente non presenti in questi elenchi non vedono riconosciuto dalle autorità cantonali il beneficio del regime transitorio di tassazione unicamente in Svizzera”.
Posto che “appare necessario che si proceda ad un chiarimento all'interno della Commissione mista, cioè l'organo istituito dall'articolo 6, paragrafi 1 e 2, del nuovo Accordo per risolvere per via di amichevole composizione qualsiasi questione inerente all'interpretazione o all'applicazione del predetto Accordo e sanare eventuali divergenze interpretative sorte in merito all'Accordo stesso”, con la risoluzione si vuole impegnare il Governo a “convocare prontamente la Commissione mista citata, al fine di giungere ad un chiarimento in tempi rapidi che tuteli le posizioni fiscali dei lavoratori frontalieri esclusi dalle liste dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese”. (aise)