Billi (Lega) al Congresso dei conservatori in USA: riflessioni su opportunità per Europa

ROMA\ aise\ - Il deputato della Lega eletto in Europa, Simone Billi, ha partecipato nelle scorse ore al Conservative Political Action Conference (CPAC) a Washington D.C., negli Stati Uniti. Un evento che riunisce leader, esperti e rappresentanti politici del partito Repubblicano negli USA e dei maggiori partiti conservatori nel mondo per discutere delle sfide globali e delle prospettive future.
Insieme a lui, i colleghi parlamentari Susanna Ceccardi, Anna Maria Cisint e Susanna Sardone.
"La convention è stata un’importante occasione per approfondire le dinamiche internazionali e osservare da vicino l’approccio dell’Amministrazione Trump, che sta delineando nuove priorità strategiche per gli Stati Uniti e i suoi alleati - ha spiegato Billi -. Le politiche dell’Amministrazione Trump nei confronti dell’Unione Europea rappresenteranno un’enorme opportunità per rafforzare l’autonomia strategica dell’UE e consolidare la nostra sovranità in settori chiave come la difesa, l’energia e la tecnologia, incentivando gli investimenti interni, la crescita industriale e l’innovazione tecnologica europea, valorizzando al contempo il mercato interno".
"Dobbiamo coordinare meglio, prima ancora che aumentare, la spesa per la difesa UE, puntando sullo sviluppo di tecnologie innovative - ha aggiunto ancora Billi -. Basti pensare che ad oggi nell’Unione Europea sono in corso ben due progetti per lo sviluppo di due diversi caccia con i relativi finanziamenti: il Future Combat Air System ed il Global Combat Air Programme. Allo stesso tempo, è fondamentale promuovere politiche migratorie che attraggano talenti altamente qualificati, contribuendo così a una maggiore resilienza economica e politica dell’Europa, controllando i confini UE in modo stringente e coordinato".
"Trump - ha concluso il deputato della Lega - con la sua vittoria ha anche dimostrato che l’opinione pubblica ha voglia di tornare alla normalità, dopo le tante follie ideologiche lanciate dalla moda woke e dall’estremismo green”. (aise)