Billi (Lega): nessuna esternalizzazione di servizi consolari ai patronati all’estero
ROMA\ aise\ - “Il Ministero degli Esteri non intende in alcun modo esternalizzare ai patronati all’estero servizi di competenza alle ambasciate e ai consolati. Lo ha dichiarato il Sottosegretario agli Affari Esteri, Giorgio Silli, che ringrazio, rispondendo in Commissione Esteri alla mia interrogazione, posta a seguito dello scoop di Massimo Giletti e Rai3 sullo scandalo patronati Cgil all’estero”. A dirlo è stato Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa, che ha riportato della risposta del governo alla sua interrogazione.
“Il Sottosegretario Silli ha precisato che la normativa vigente permetterebbe di stipulare convenzioni coi patronati solo per il mero inoltro di pratiche digitali da remoto - ha aggiunto Billi -. L’ipotesi è allo studio ma di difficile concretizzazione perché manca una specifica voce di bilancio e vi sono vincoli relativi alla riscossione di percezioni consolari”.
Contento, dunque, Billi per la risposta ricevuta “in cui la Farnesina esplicitamente dichiara l’intento di rafforzare la rete consolare e le sue risorse umane per potenziare i servizi ai cittadini all’estero”.
“Il Ministero degli esteri non intende in alcun modo esternalizzare ai patronati all'estero servizi di competenza delle Ambasciate e dei Consolati”, ha affermato Silli. “La normativa vigente prevede espressamente che questi servizi vengano erogati dalla nostra rete diplomatico-consolare. La possibilità di stipulare convenzioni con i patronati – esplicitamente prevista dalla normativa vigente – se venisse attivata potrebbe riguardare il mero inoltro di pratiche digitali da remoto, per venire incontro alle esigenze delle fasce più fragili delle comunità italiane all'estero. Si tratta peraltro di un'ipotesi per il momento solo allo studio, simile a quanto avviene, ad esempio, per i servizi di assistenza fiscale in Italia”.
“L'assenza di una specifica voce di bilancio rappresenta, tra l'altro, un ostacolo importante verso tale prospettiva”, ha rimarcato il sottosegretario, spiegando che “ci sono, inoltre, vincoli relativi alla riscossione di percezioni consolari, che devono essere versate nelle casse dello Stato da parte della rete diplomatico-consolare. Inoltre, tutte le procedure deputate allo svolgimento delle funzioni consolari devono essere aderenti ai principi e agli obblighi di legge in materia di protezione dei dati personali. La gestione e il trattamento dei dati personali nell'ambito dei servizi consolari sono in capo al personale dell'Amministrazione e non sono delegabili a soggetti esterni”.
“L'obiettivo di potenziare la qualità e la funzionalità dei servizi ai cittadini e alle imprese italiane all'estero – ha concluso Silli – non può quindi essere perseguito attraverso l'esternalizzazione, ma solo con il rafforzamento della nostra rete diplomatico-consolare e delle sue risorse umane. Questa continua ad essere la nostra priorità”. (aise)