Cittadinanza/ Coordinatori Fi nel mondo: non un attacco, ma un atto di responsabilità

ROMA\ aise\ - “Leggiamo con dispiacere toni allarmistici che parlano di “attacco agli italiani all’estero”. La verità è ben diversa. Il decreto appena approvato non vuole punire nessuno, tantomeno chi vive fuori dall’Italia e continua a coltivare con amore e impegno il legame con la propria terra d’origine. Al contrario, la riforma mira a tutelare proprio questi cittadini — quelli che, nonostante la distanza, hanno mantenuto viva la lingua, la cultura, i valori italiani all’interno delle loro famiglie”. Così, in una nota, i coordinatori di Forza Italia all’estero, sul decreto-cittadinanza approvato in via definitiva, ieri alla Camera.
“Non è vero che i figli degli italiani all’estero perderanno automaticamente la cittadinanza. La nuova norma – evidenziano – chiede semplicemente che ci sia un legame reale con l’Italia: che almeno uno dei genitori abbia vissuto in Italia per due anni, e che uno degli ascendenti abbia avuto solo la cittadinanza italiana. È una richiesta di coerenza, non una chiusura. Nessuno nega il diritto alla cittadinanza a chi è realmente legato al nostro Paese: si vuole solo evitare che venga svenduta o ottenuta in modo automatico, senza alcun rapporto concreto”.
“La riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza per chi l’ha persa prima del 1992 – sottolineano i coordinatori di Forza Italia – è un passo importante, frutto di un dialogo aperto in Parlamento. È una vittoria, non una sconfitta. Dire che non serve perché non può essere trasmessa ai nipoti è come dire che la dignità di essere nuovamente cittadini italiani non abbia valore se non è ereditabile: un’idea che va contro il senso stesso di appartenenza”.
“In democrazia, si discute e si cambiano le regole per renderle più giuste, più aderenti alla realtà. Questa riforma non guarda al passato con nostalgia, ma al futuro con responsabilità. Perché la cittadinanza è un diritto, sì, ma è anche un dovere”, concludono. “E merita rispetto”. (aise)