Europee: l’affluenza all’estero si ferma al 6,96%

ROMA\ aise\ - Solo il 6,96% del 1.584.762 degli aventi diritto al voto tra gli iscritti Aire residenti in uno dei Paesi dell’Ue e i temporaneamente all’estero - che ne hanno fatto richiesta entro i termini previsti dalla legge - ha votato alle elezioni europee.
Un dato in calo rispetto al 7,85% di 5 anni fa, quando alle europee del 2019, però, votarono nei seggi allestiti all’estero anche gli italiani residenti in Gran Bretagna.
Il dato, appunto, si riferisce ai voti esercitati in uno dei seggi allestiti all’estero dalla Farnesina, non considera quanti hanno deciso di votare per i candidati del Paese di residenza né quelli che sono tornati in Italia per esprimere la loro preferenza.
Percentuali di votanti in calo ovunque: si va dal 18,55 dell’Estonia, allo 0,26 della Lettonia dove nel 2019 votò il 56,88% degli aventi diritto.
Colpisce il 5,79% del Belgio, il 5,02 della Germania e il 7,85 della Francia.
Sopra il 10% Austria (17,90), Cipro (13,43), Danimarca (15,11), Irlanda (10,90), Lituania (16,25), Lussemburgo (11,64), Paesi Bassi (11,89), Polonia (11,20), Portogallo (13,82), Repubblica Ceca (18,34) e Slovacchia (13,61).
Gli Aire hanno votato con un giorno di anticipo rispetto all’Italia, dunque venerdì 7 e sabato 8 giugno: le schede sono arrivate ieri a Fiumicino per essere scrutinate con quelle votate sul territorio nazionale.
Ad accompagnare i voti dei connazionali sono stati funzionari della Farnesina accolti all’Aeroporto di Fiumicino dal Direttore generale per gli italiani all’estero del Maeci, Luigi Maria Vignali.
I voti, ha ricordato Vignali, sono giunti da “43 tra Ambasciate e Consolati nell’Unione Europea. davvero un grande impegno della nostra rete diplomatico-consolare per consentire ai nostri connazionali di esprimere ancora una volta il loro voto". (m.c.\aise)